AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DI BIO-UPPER, PER DARE UNA CHANCE AI GIOVANI RICERCATORI

E’ della professoressa Lisa Elviri e della sua equipe dell’Università di Parma l’idea di mettere a punto un cerotto bio-riassorbibile, a base di chitosano (un polimero che abbonda nelle chele del granchio) per cicatrizzare le ferite, ma anche curare ulcere diabetiche e piaghe da decubito. Con il valore aggiunto che viene realizzato grazie a una stampante in 3D. Il professor Davide Lembo, con il suo giovane gruppo del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università di Orbassano, ha invece ideato uno spray nasale contro il raffreddore, a base di ossisteroli attivi, molecole derivate dall’ossidazione del colesterolo. E infine il professor Paolo Spada , chirurgo vascolare all’Istituto Humanitas, ha ideato un sistema computerizzato per favorire l’impianto endoprotesico nell’aorta. Tre importanti progetti che saranno realizzati grazie a un contributo di 50 mila euro ciascuno, erogati da Novartis e Fondazione Cariplo nell’ambito della prima edizione di Bio-Upper, la piattaforma a sostegno dei giovani talenti che vogliono creare una start up nelle scienze della vita, che ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Salute e della Conferenza dei Rettori delle Università, con la collaborazione della Fondazione Politecnico di Milano. 370 i candidati partecipanti e tre i vincitori di questa prima edizione. E già si prepara la seconda edizione di questa piattaforma Bio-Upper. Fino al 30 settembre sarà possibile inviare il proprio progetto, compilando il modulo sul sito: www.bioupper.com. Gli ambiti di applicazione sono le biotecnologie orientate alle scienze mediche, gli strumenti digitali al servizio della salute e i dispositivi medicali rivolti al paziente e alla sanità.  (P.T.)

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