AL VIA LA CAMPAGNA DI PREVENZIONE DEL TUMORE AL COLON

Nella donna è il secondo tumore più diffuso, dopo quello al seno. Nell’uomo è al terzo posto, dopo prostata e polmone. Eppure meno della metà (44%) della popolazione fa prevenzione per il tumore al colon, con percentuali di 8 persone su 10 al Nord, 6 su 10 al Centro e 3 su 10 al Sud. Per sensibilizzare la gente sull’importanza della prevenzione, è partita la Campagna #iRUN2, promossa dall’Associazione Podisti di Marte, dall’Osservatorio Nazionale Screening (Ons), dal Gruppo Italiano Screening Colorettale (GISCoR), con il sostegno della Gazzetta dello Sport. Una marcia non competitiva per le vie di Milano ha dato il via alla Campagna: a seguire altre manifestazioni podistiche in Campania e in altre Regioni d’Italia. Alla marcia hanno dato la loro adesione personaggi dello spettacolo, della politica, del cinema, dell’informazione come Massimo Giletti, Alessandro Cecchi Paone, Annalisa Manduca, la senatrice Laura Bianconi e lo sportivo Massimo Damilano. Chiunque però può partecipare alla Campagna: basta scattare un selfie e postarlo sulla pagina Facebook dedicata o sul profilo con l’hashtag #iRUN2. 

<Lo screening di popolazione del tumore colorettale viene offerto gratuitamente ai cittadini nella fascia d’età più a rischio compresa tra 50 e 69 anni>, conferma Emanuela Anghinoni, presidente GISCoR. <Le ASL spediscono ogni due anni a domicilio gli inviti per lo screening e le persone che intendono aderire ritirano il kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci nelle farmacie e nei punti convenzionati. E’ grazie a questo semplice test che è possibile individuare la malattia in fase precoce e riconoscere la presenza di polipi, precursori del cancro, la cui rimozione impedisce l’insorgenza del tumore>.

<Oggi il tumore al colon retto, che colpisce ogni anno più di 50 mila persone, se individuato precocemente, può essere curato>, rassicura il professor Roberto Labianca, coordinatore della Rete Oncologica Lombarda (ROL). <Allo stadio iniziale, l’intervento chirurgico è in genere risolutivo. In caso di metastasi, si rende necessario un trattamento chemioterapico, in combinazione con i farmaci biologici, in grado di bloccare i processi di replicazione delle cellule tumorali. L’avvento di questi farmaci anti-angiogenici ha contribuito a rendere cronica una patologia prima mortale come il tumore>.  (Paola Trombetta)