8 MAGGIO: PRIMA GIORNATA MONDIALE SUL TUMORE OVARICO

<p> &nbsp;</p> <p> <span style=”line-height: 1.4;”>Promossa da ACTO, l’Alleanza contro il Tumore Ovarico (www.actoonlus.com), la prima Giornata mondiale sul tumore ovarico verrà presentata domani alle 11 con un incontro pubblico presso l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano, aperto a medici, ricercatori, giornalisti e soprattutto al pubblico. Un evento che rappresenta l’opportunità per molte donne di far sentire la loro voce e di denunciare la grave situazione in cui ancora versano le pazienti colpite da tumore ovarico, dove trattamenti già disponibili in molti Paesi Europei, tardano ad arrivare in Italia. Ma soprattutto l’incontro racchiude la speranza di sapere che, dopo uno stallo scientifico che dura da più di un decennio, qualcosa si sta muovendo per la cura (e l’approccio diagnostico) di questa neoplasia femminile – una fra le più gravi perché rilevata nel 70% dei casi allo stadio avanzato. A fare il punto sulla ricerca, giunta (forse) a un’importante svolta grazie alla scoperta del farmaco bevacizumab, l’anticorpo monoclonale capace di inibire il fattore di crescita vascolare del tumore, tuttavia non ancora disponibile in tutte le regioni italiane, saranno alcuni esponenti dell’Istituto farmacologico Mario Negri: la dottoressa Eva Negri, capo del Laboratorio di Epidemiologia e il dottor Maurizio D’Incalci, direttore del Dipartimento di Oncologia –&nbsp; al fianco di ACTO, fin dagli inizi, in questa della battaglia di sensibilizzazione – e la professoressa Nicoletta Colombo, direttore dell’Unità di Ginecologia Oncologica Medica dello IEO. Ad aprire i lavori, il professor Umberto Veronesi, direttore Scientifico IEO, e Flavia Bideri, presidente ACTO.</span></p> <p> Francesca Morelli</p>