Fango Balneoterapia: “un toccasana” in inverno per le malattie reumatiche

Sirmione, una meta ideale in inverno, per “stemperare” gli effetti del freddo, umidità, sbalzi di temperatura, nelle patologie reumatiche e osteoarticolari, come artrosi, artrite, fibromialgia, lombalgie e cervicalgie croniche, che patiscono un peggioramento di dolore, rigidità e mobilità articolare. Per queste problematiche, la terapia termale e in particolare la fangobalneoterapia con acqua sulfurea salsobromoiodica, come quella delle Terme di Sirmione, rappresenta un trattamento naturale e ben tollerato, in grado di affiancare la cura farmacologica, alleviando i sintomi, grazie a effetti positivi sulla riduzione dell’infiammazione articolare, sul rallentamento dei processi degenerativi tipici della patologia e sul miglioramento della qualità della cartilagine. Questi benefici sono riconducibili alle diverse azioni combinate e sinergiche esercitate dalla fango balneoterapia: una azione fisica, in cui il fango maturo trattenendo il calore, favorisce la vasodilatazione, migliorando la circolazione, con un effetto analgesico e decontratturante, utili ed efficaci soprattutto nei mesi invernali per ridurre rigidità e dolore. Un’azione chimica dove la componente sulfurea ritarda la degenerazione cartilaginea, mentre alcuni oligoelementi contenuti, come calcio e stronzio, sostengono il metabolismo osseo, contribuendo alla prevenzione dell’osteoporosi. Infine un’azione microbiologica, nella quale la maturazione dei fanghi nell’acqua sulfurea favorisce lo sviluppo di un microbioma termale unico. Batteri come il Cianobacterium Aponinum e altri termofili coinvolti nel ciclo dello zolfo, sintetizzano lipidi naturali antinfiammatori, aumentando l’efficacia del trattamento sulle patologie reumatiche.

«La terapia termale – dichiara il Dottor Emanuele Clò, Direttore Sanitario di Terme di Sirmione – rappresenta oggi una risposta terapeutica di comprovata efficacia nella gestione delle patologie reumatiche e osteoarticolari, ma è poco conosciuta e utilizzata. Questo accade da un lato perché i benefici sono complessi e poco noti, il percorso di cura richiede del tempo (in media 12 giorni), e dall’altro perché la medicina tradizionale tende a privilegiare approcci farmacologici». Mentre la fango-balneoterapia è una terapia naturale, non invasiva e ben tollerata, sicura e accessibile, disponibile anche in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), come un approccio complementare che può contribuire al benessere complessivo dei pazienti: ripetendo i cicli a distanza di 6 o 12 mesi, i benefici sono prolungati e duraturi. Il SSN riconosce 1 ciclo di 12 sedute di fangoterapia, con o senza bagno, in 12 giorni in un anno per patologie osteoartrosiche e reumatiche. Per usufruire di tali cure convenzionate è necessario che il proprio medico di base riporti sulla ricetta rossa “ciclo di fanghi e bagni terapeutici” con diagnosi specifica.

Francesca Morelli

 

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