27 GENNAIO,GIORNATA DELLA MEMORIA: STORIE DI DONNE CORAGGIOSE

Letture sulla Shoah nell’antico Mulino di Chiaravalle. L’Associazione Borgo di Chiaravalle, in occasione della “Giornata della Memoria”, presenta la lettura teatrale tratta dallo spettacolo “Come un ermellino nel Fango”, testi di Liliana Segre e Tadeusz Borowski, raccolti da Dorotea Ausenda, autrice e regista, che legge i brani con Daniela Borghetti. Lo spettacolo, creato nel 2012 dall’Associazione Culturale “L’Arte del Presente” (Il Teatro dell’Impossibile) vuole ricordare i milioni di persone assassinate dai nazisti nei campi di concentramento. Questa memoria  si può tenere viva  solo dando voce a chi ha vissuto la Shoah; per questo i testi della lettura sono unicamente di testimoni, parole di sopravvissuti, le stesse parole “sopravvissute”, che non vogliono commuovere ma fare Resistenza, far pensare chi le ascolta.
“Un ermellino nel fango”: Liliana Segre usa questa immagine per definire se stessa nel periodo della detenzione.  Nata a Milano nel 1930, di famiglia milanese ebraica non praticante, a 8 anni conobbe le leggi razziali che sconvolsero la sua vita di “bambina come le altre”; in una fredda Milano indifferente a ciò che accadeva ai concittadini ebrei, percorse tutti i gradini della persecuzione, fino alla deportazione ad Auschwitz nel gennaio del 1944. Nel lager furono assassinati suo padre e i suoi nonni materni, scampata a tre selezioni, nel gennaio del 1945 visse la “marcia della morte”. Liberata nel 1945, tornò a Milano nell’agosto dello stesso anno. Oggi è una delle ultime testimoni della Shoah.   Instancabile, incontra i ragazzi delle scuole di tutta Italia, riportando la sua testimonianza,  affinché lo sterminio degli ebrei, da parte dei nazisti,  e l’indifferenza delle “persone per bene”, restino accesi nella memoria storica di tutti.
Diversa la testimonianza di Tadeusz Borowski, nato in Unione Sovietica nel 1922, di origini  polacche, i suoi genitori conoscono già la deportazione nei campi di lavoro russi; viene internato dapprima ad Auschwitz, dove lavora in infermeria, poi trasferito a Dachau, salvato dagli americani nel 1945. Per lui il racconto dell’esperienza dei lager è essenziale e presente in quasi tutte le sue opere. Si suiciderà nel 1951, dopo la nascita di una figlia.
Trapela da queste due esperienze l’impossibilità – per chi ha subito la deportazione  – di ritrovare una normalità e di superare la tragica difficoltà nel rientrare in una società che non è in grado di accogliere e aiutare chi ha subito il “male assoluto”: liberi, ma di nuovo soli davanti a una cortina di indifferenza.

26 gennaio, all’Antico Mulino dell’Abbazia di Chiaravalle, Via Sant’Arialdo 102 – Milano
Orari spettacoli: 18.30 e 20.30
Per prenotazioni: ermellinonelfango@tiscali.it tel. 373 8591039

 

Vera, due volte perseguitata dalle dittature. All’interno del progetto ” Il silenzio e la parola” e nel percorso di Educazione alla cittadinanza, il Centro Asteria promuove: Oltre il muro del silenzio, di Vera Vigevani Jarach.
Nata a Milano nel 1928, Vera ha solo dieci anni quando la sua famiglia decide di lasciare l’Italia delle leggi razziali per emigrare in Argentina. A Buenos Aires Vera cresce, studia, si sposa con Giorgio Jarach, lavora come corrispondente dell’Ansa e ha una figlia, Franca. Sfuggita alla persecuzione fascista, Vera negli anni ‘70 non riesce purtroppo a sfuggire a un’altra persecuzione, quella dei militari argentini. Il  26 giugno del 1976, infatti, la figlia Franca viene rapita; da quel giorno di lei non si avranno più tracce. È scomparsa nel nulla. Forse rinchiusa in un campo di concentramento, forse uccisa poco dopo, forse gettata in mare dopo essere stata uccisa. Un abisso di “forse” contro cui Vera comincia a lottare, giorno dopo giorno. Sin dagli inizi, entra a far parte dell’associazione delle “madri di Plaza de Mayo” e, come tante altre madri, cerca la verità sulla sorte della propria figlia. Per Vera la ricerca della verità si trasforma ben presto in un’incessante testimonianza. Racconta ovunque la sua storia, perché tutti sappiano quel che è accaduto a lei e alle tante madri che da un giorno all’altro hanno visto svanire nel nulla i propri figli.
Auditorium La Verdi  di Piazza Mahler, Milano – prossima data prevista: l’1/2, alle ore 10
Prenotazione obbligatoria tel. 02-8460919 o sul sito: www.centroasteria.it
Biglietto: 8 euro – Studenti e ridotto: 6 euro.

«Il rumore della memoria. Vera, dalla Shoah ai desparecidos»: è il titolo della web serie di Marco Bechis per il Corriere.it, dedicata a questa  “militante della Memoria”, come si autodefinisce Vera che, nonostante l’età e una vista sempre più debole, ha sorvolato l’oceano dall’Argentina all’Italia per venire a raccontare le due tragedie che hanno attraversato al sua vita. In questo lavoro la protagonista ripercorre i luoghi fondamentali della sua memoria personale e di quella collettiva, incontrando anche tanti testimoni sia della Shoah che delle detenzioni e torture messe in atto in Argentina durante la dittatura di Videla. La web serie sarà online sul Corriere.it, dal 20 al 27 gennaio. Successivamente uscirà anche un film-documentario per il cinema.
 

di Giovanna Tettaamanzi