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“IL MIO ICTUS, CONFINE DI DUE VITE”:COME HO SCONFITTO LA MALATTIA

28 Aprile 2016 ore 18:00 - 20:00

“Il mio ictus, confine di due vite. Come l’ho sconfitto e trasformato in coccolone” (Booksprint edizioni, euro 12,70).  L’esperienza di questa devastante malattia, vissuta in prima persona dall’autore Franco Groppali, diventa un libro che verrà presentato giovedì 28 aprile alle 18, presso la Sala Congressi dell’Ospedale San Carlo (via Pio II, n° 3). Oltre alla sua esperienza, l’autore racconterà quella di altri malati e parlerà dell’impegno dei molti volontari di ALICe,  Associazione per la Lotta contro l’Ictus Cerebrale che coinvolge le persone colpite, ma anche familiari, medici, personale addetto all’assistenza e alla riabilitazione. L’impegno di tutte queste persone è rivolto a facilitare il recupero funzionale, limitare le complicanze e consentire un rapido inserimento della persona colpita da ictus nell’ambiente familiare, sociale e lavorativo, a facilitare l’informazione per un tempestivo riconoscimento dei primi sintomi, tutelare il diritto dei pazienti ad avere, su tutto il territorio nazionale, livelli di assistenza dignitosi, uniformi ed omogenei Parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluto ad ALICe, che si propone di diffondere l’informazione sulla prevenzione e sulla curabilità dell’ictus, una malattia che colpisce sempre più i giovani adulti. Per info: www.aliceitalia.org.

COME PREVENIRE L’ICTUS?

In Italia l’ictus cerebrale colpisce 200 mila persone l’anno: è la prima causa di invalidità e la terza di morte, dopo le patologie cardiovascolari e i tumori. Eppure tre casi su quattro si potrebbero evitare con uno stile di vita sano, (alimentazione all’insegna della dieta mediterranea che prevede tra l’altro poco zucchero e sale, molta verdura,  poco vino e pochissimi superalcolici), una regolare attività fisica, niente fumo e la verifica periodica dei valori di pressione e colesterolo. Tuttavia la stragrande maggioranza delle persone conosce poco questa malattia e i suoi segni premonitori:  se si individuano precocemente, permettono di intervenire tempestivamente e ridurre al minimo i danni cerebrali permanenti. Un aspetto molto importante per tutti, ma soprattutto per le donne in cui la malattia si manifesta in modo più severo, con un più alto tasso di mortalità che si aggira intorno al 61%  e uccide più del tumore al seno.  (Antonella Franchini)

 

 

 

 

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Data:
28 Aprile 2016
Ora:
18:00 - 20:00