Long Covid: in bambini e adolescenti sintomi ancora persistenti a distanza di 3-6 mesi

Congestione nasale (17%), mal di testa (15%), affaticamento (13%), scarso appetito (10%), insonnia (9%), tosse persistente (8%), dolore addominale (6%), confusione e perdita di concentrazione (5,2%), eruzione cutanea (4,9%). Sono i principali sintomi di Long-Covid manifestati dal 17% di bambini/adolescenti a distanza di tre mesi dall’infezione iniziale. Gli esiti più pesanti si sono avvertiti sull’affaticamento, provato da circa il 13% del campione: un giovane su quattro ha sentito il bisogno di riposarsi più del solito, il 19% si è sentito più assonnato, l’11% ha percepito meno energia.

Sono i dati emersi dal primo studio prospettico coordinato dall’azienda ospedaliera Universitaria di Parma sul Long Covid, iniziato a novembre 2021 e che si concluderà a marzo 2026, condotto su un migliaio di bambini e adolescenti di 14 centri sul territorio nazionale, presentati al 77° Congresso della Società italiana di pediatria (Sip), tenutosi di recente a Sorrento. «Identificare le potenziali conseguenze a lungo termine del Long-Covid e la relazione con l’infezione acuta – spiega la professoressa Susanna Esposito, coordinatrice dello studio e responsabile del Tavolo tecnico malattie infettive e vaccinazioni della Sip – è importante per la gestione e la riabilitazione dei pazienti. I criteri di inclusione di questo studio sono molto stringenti e prevedono di arruolare un grosso numero di soggetti che hanno avuto una recente diagnosi di infezione da Sars-CoV-2, proponendo la ricerca nei Centri partecipanti a tutti coloro che sono risultati positivi al tampone molecolare in un preciso intervallo di tempo». Nello specifico: dei 670 pazienti con diagnosi di Covid-19 per i quali sono disponibili i primi dati (51,5% maschi e 48,5% femmine), il 31% aveva una patologia pregressa, di cui solo l’1,8% con necessità di ricovero e il 15% asintomatico. A distanza di tre mesi dall’infezione, 118 bambini (pari al 17,6% del campione) manifestavano ancora almeno un sintomo del Long Covid: tra questi 110 bambini (16,4%) avevano almeno 2 sintomi, 84 bambini (12%) almeno 3 sintomi. Quanto alla durata, i sintomi più persistenti sono risultati: il mal di testa, anche a distanza di 4-6 mesi successivi all’infezione nel 10% dei bambini e l’insonnia con 3,6% di casi a 6 mesi di distanza e l’1,8% a 7-9 mesi a un anno di distanza.

«La ricerca  – conclude Esposito – dimostra la necessità di non sottovalutare sintomi persistenti che possono essere causa di enorme disagio per i più piccoli con la compromissione della loro vita quotidiana e meritevole di un approccio personalizzato in funzione dei sintomi presenti. Da cui l’importanza della vaccinazione contro il Covid anche nei più piccoli per evitare complicanze a distanza, che possono verificarsi anche in chi ha avuto un’infezione non particolarmente grave in fase acuta».

Francesca Morelli

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