Settembre: una nuova routine di bellezza

Negli ultimi tempi, la skincare ha trovato un nuovo protagonista: la barriera cutanea, in parole semplici, il “muro” difensivo della pelle. Invisibile ma fondamentale, è diventata il centro di conversazioni scientifiche, dermatologiche e social, trasformandosi da concetto tecnico a parola chiave per chi cerca una pelle sana, luminosa e resistente. E non è un caso che se ne parli proprio ora. Settembre è un mese di transizione, in cui il corpo e la mente si riadattano ai ritmi post-estivi. Anche la pelle vive questo cambiamento, spesso in silenzio, ma con segnali ben precisi. E proprio in questo momento, prendersi cura della barriera cutanea può fare la differenza tra una pelle che “tiene” e una che si ribella. È composta da cellule cornee e lipidi che lavorano insieme per trattenere l’idratazione e tenere lontani gli agenti irritanti. Quando è integra, la pelle appare compatta, elastica, uniforme. Ma basta poco per comprometterla: un’esposizione prolungata al sole, l’abuso di aria condizionata, una detersione troppo aggressiva, l’uso di prodotti inadeguati. E spesso non ce ne accorgiamo subito. I segnali sono tenui, ma chiari: la pelle tira dopo la detersione, compaiono rossori frequenti, si avvertono pizzicori o una sensibilità che prima non c’era. Se riconosci queste avvisaglie, è probabile che la tua barriera cutanea stia chiedendo aiuto. Il problema è che, spesso, si cerca di “rimediare” con trattamenti intensivi, scrub energici, sieri super attivi. È comprensibile: dopo l’estate si ha voglia di ripulire, rigenerare, ripartire. Ma è proprio questo approccio che rischia di peggiorare la situazione. La pelle ha bisogno di tempo, gentilezza, “ascolto”. Non di una rivoluzione. Settembre non è il mese dei miracoli cosmetici, ma quello della consapevolezza, che passa anche da una beauty routine più semplice, mirata e rispettosa degli equilibri cutanei.

Meno è meglio
Fare un vero reset della barriera cutanea significa semplificare. Ridurre i passaggi, scegliere formule delicate, puntare su ingredienti che leniscono e proteggono. Non servono dieci prodotti, ne bastano pochi ma giusti. La detersione, per esempio, dovrebbe essere il primo gesto delicato: niente schiume aggressive, meglio gel o latti detergenti che non alterano il film idrolipidico. Subito dopo, l’idratazione profonda diventa essenziale. Ingredienti come ceramidi, pantenolo, centella asiatica e beta-glucano sono veri alleati: aiutano a ricostruire la barriera, a calmare le irritazioni, a restituire comfort alla pelle. E gli attivi? Sì, ma con calma. Retinolo, acidi esfolianti come Aha e Bha, possono essere utili, ma vanno introdotti gradualmente. Un giorno sì e uno no, magari iniziando con concentrazioni basse e sempre seguiti da una buona idratazione. La pelle ti guiderà, se impari ad ascoltarla. Non è una corsa, ma un percorso. E ogni pelle ha i suoi tempi. Un altro aspetto importante è saper leggere le etichette. Non serve essere un cosmetologo: basta sapere cosa cercare. Principi attivi come quelli appena citati sono segnali di attenzione verso la barriera cutanea. Al contrario, alcol denaturato, profumi intensi e tensioattivi possono indebolirla. Se un prodotto ti fa sentire subito “fresca” ma poi la pelle tira, forse non è quello giusto.

Verso il futuro
Le tendenze skincare confermano che la barriera cutanea è più che mai al centro dell’innovazione. I brand stanno investendo in ingredienti biotecnologici come peptidi mirati e ceramidi bioidentiche, capaci di ripristinarla in tempi record. Alcuni peptidi, per esempio, stimolano direttamente la produzione di lipidi strutturali nei cheratinociti, migliorando la coesione cellulare e riducendo la perdita di acqua transepidermica. Questo significa pelle più compatta, meno reattiva, più resistente. Anche le neuroscienze entrano nella skincare: si studiano molecole capaci di modulare il rilascio di neurotrasmettitori cutanei, riducendo lo stress e migliorando la risposta della pelle agli stimoli esterni. È un approccio che guarda alla pelle come sistema complesso, influenzato non solo da ciò che applichiamo, ma anche da come viviamo. Un’altra tecnica che sta prendendo piede è lo skin-cycling. Si tratta di alternare le serate con attivi forti (come esfolianti e retinoidi) ad altre di “recovery”, in cui si usano solo ingredienti lenitivi e idratanti. Questo schema, ideato dalla dermatologa Whitney Bowe, aiuta a evitare sovraccarichi e irritazioni, rispettando i tempi di rigenerazione della pelle. È una strategia perfetta per settembre, quando la pelle ha bisogno di equilibrio più che di stimoli. Infine, la nuova parola d’ordine è la personalizzazione. Test del microbioma, analisi del pH cutaneo e persino formule basate sul Dna stanno diventando accessibili, con l’obiettivo di offrire trattamenti su misura. Puoi iniziare da una semplice osservazione: come reagisce la tua pelle ai cambiamenti? Quali prodotti le danno sollievo? Quali la irritano? La risposta è già dentro di te.

Dunque la barriera cutanea non è solo un trend. È un invito a cambiare prospettiva, a smettere di combattere la pelle e iniziare a collaborare con lei. E tu, sei pronta a ricominciare?

  VETRINA PRODOTTI  

• No ai rossori

Barrier+ Repair Treatment Byoma (50 ml, € 19, da Sephora) combina attivi umettanti, emollienti e sostanze occlusive per riparare e ricostruire la barriera cutanea. Obiettivo: fornire un’idratazione profonda alla pelle e calmare rossori e infiammazioni, grazie a un esclusivo complesso lipidico più olio di avocado, ectoina e squalano.

 

• Formula vegana e clean

Leggera ma efficace, Truth Barrier Booster Orange Ferment Essence OleHenriksen (120 ml, € 44,99, www.olehenriksen.com e www.sephora.com) raddoppia l’idratazione della pelle, la difende dai radicali liberi e dall’inquinamento, rafforzando la barriera cutanea, con un effetto glow. La formula vegana e clean è ricca di vitamina C, acido ialuronico, acido poliglutammico e niacinamide.

 

• Mix di ceramidi

Trattiene l’acqua all’interno della barriera cutanea per una pelle più turgida, soda e idratata: Hyaluronic Acid Ceramide Capsules Hydra-Plumping Serum Elizabeth Arden (30 capsule, € 61, profumeria). Tra gli ingredienti: acido ialuronico (con molecole di diverse dimensioni), ceramidi 1, 3 e 6, che prevengono la perdita di idratazione, peptidi, in grado di suppportare la naturale produzione di collagene, oli emollienti ed estratto di zenzero, antiossidante.

 

• Con plancton biotecnologico

Idrata a fondo la pelle per 72 ore e rinforza la barriera cutanea del 47% in un’ora: Aquasource Hydra Barrier Cream Biotherm (50 ml, € 44,50, profumeria). Merito di tre ingredienti top della formula: bio-ceramidi, acido ialuronico per trattenere l’umidità e Biotech Plankton™, ricco di 35 nutrienti.

 

• Scudo protettivo

Topialyse Barriere SVR (50 ml, € 11, farmacia) ripara, ripristina e protegge le zone reattive e irritate del viso. Senza profumazioni, questa crema barriera agisce rapidamente per lenire le sensazioni di prurito e impedirne il ritorno. Con acido ialuronico a basso peso molecolare, complesso di olio di crambe e fitosteroli, acido glicirrizico, peptide regolatore e omega 3, 6 e 9.

 

• Agisce di notte

Giunta alla 6a generazione, Water Sleeping Mask Laneige (70 ml, € 32, da Sephora e www.sephora.it) offre un’idratazione intensiva per la notte, rafforzando la barriera cutanea. Oltre alla 3X Hyaluronic Night Blend e alla tecnologia Moisture Wrap™, vanta l’esclusivo Sleeptox™, per ripristinare le condizioni ottimali della pelle durante il sonno, con benefici antiossidanti e lenitivi avanzati.

 

di Monica Caiti

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