Giornata Mondiale del Rene: informazione e consapevolezza le parole chiave

“Consapevolezza” è la parola chiave della Giornata Mondiale del Rene 2024 che si celebra il 14 marzo in tutto il mondo con l’obiettivo di promuovere informazione e sensibilizzazione per preservare la salute dei reni. Lo slogan adottato è: “Una buona salute dei reni per tutti: promuovere un accesso equo alle cure e una pratica terapeutica ottimale”.
Quasi un italiano su 10 soffre di Malattia Renale Cronica (MRC). Si stima una prevalenza dell’8% che aumenta progressivamente con l’età, raggiungendo il 17% nella popolazione over 70. Attualmente, le malattie renali rappresentano l’ottava causa di morte: se non affrontate, si prevede che entro il 2040 diventeranno la quinta causa di riduzione dell’aspettativa di vita. La MRC è associata, oltre all’aumentato rischio di morte, a maggiori possibilità di incorrere in complicanze cardiovascolari. In Italia, circa 70 mila persone necessitano di terapie salvavita, tra cui dialisi e trapianto renale, che hanno un impatto significativo non solo sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari, ma anche sulle risorse del Sistema Sanitario. Gli ultimi dati del registro europeo di dialisi e trapianto mostrano come l’incidenza in dialisi nelle ultime tre decadi sia cresciuta del 43%.
Per approfondire le tematiche relative alla salute dei reni, in particolare nelle donne, abbiamo intervistato il Segretario della Società Italiana di Nefrologia (SIN), Mariacristina Gregorini, Direttore Nefrologia e Dialisi, Dipartimento Medicina Specialistica Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia.

Quali sono le patologie renali più frequenti nelle donne? E quali le cure?
«Sono abbastanza frequenti le “nefropatie tubulo interstiziali”, causate sia da farmaci, in particolare quelle da antinfiammatori non steroidei o FANS (ricordiamo in passato la cosiddetta “Nefropatia da analgesici” dovuta alla fenacetina, ritirata dal commercio in diversi Paesi tra gli anni ‘60 e gli anni ‘80): le donne infatti tendono ad assumere più analgesici (es. durante il periodo mestruale). Altre forme tubulo-interstiziali sono le pielonefriti, infezioni acute e croniche che colpiscono proprio i reni. Ancora più diffuse nelle donne, ma decisamente meno gravi, sono le infezioni del tratto urinario inferiore (cistiti, uretriti). Un’altra categoria di malattie renali “al femminile” sono le glomerulopatie secondarie a connettiviti (malattie autoimmuni sistemiche), prima fra tutte il lupus che può interessare il rena in modo molto importante; tra le nefropatie glomerulari anche la Nefropatia a depositi di IgA, un po’ più frequente nelle donne. Un terzo gruppo riguarda le patologie legate alla gravidanza. Si stima che il 3% delle donne in età fertile sia affetto da Malattia Renale Cronica, condizione che può influenzare l’esito di una possibile gravidanza, con importanti rischi materno-fetali. Eclampsia e preeclamspia sono patologie esclusivamente femminili che si manifestano generalmente nel terzo trimestre di gravidanza e comportano un aumentato rischio materno-fetale. Sono condizioni frequenti in donne ipertese e diabetiche e/o con nefropatie preesistenti e richiedono una gestione ottimale da parte di nefrologi e ginecologi. Ancora una volta, il controllo ottimale di ipertensione, diabete e malattia renale cronica è fondamentale per ridurre il rischio di ulteriori patologie in gravidanza (e non solo)».

Consigli per la prevenzione della malattia renale?
«I consigli per la prevenzione primaria riguardano essenzialmente i corretti stili di vita che si traducono nel divieto assoluto del fumo, nel praticare un’adeguata attività fisica, nel seguire un’alimentazione corretta, come la dieta mediterranea, e nell’evitare condizioni quali sovrappeso e obesità. Per la prevenzione secondaria bisogna tenere sotto controllo le persone a rischio, tra cui, principalmente, diabetici, ipertesi, obesi, persone con malattie cardiovascolari o con malattie autoimmuni (molto più frequenti nelle donne). La fase della menopausa, per età e per lo sconvolgimento ormonale, si accompagna spesso a un incremento di peso con riduzione della sensibilità all’insulina (primo passo verso il diabete), aumento della pressione arteriosa e ritenzione idrica. La riduzione del sale aumenta la possibilità di contrastare queste problematiche, strettamente collegate alla salute renale».

Donne in dialisi: quali sono le principali difficoltà e rischi che devono affrontare?
«Le donne sono generalmente caregiver, ovvero si prendono cura delle persone care, ma sono spesso poco presenti e sollecite nel prendersi cura di loro stesse. Questo trascurarsi porta a una diagnosi tardiva che può ridurre l’efficacia delle terapie nella fase pre-dialitica. Ed è questo il maggiore rischio per le donne che affrontano la terapia con dialisi. C’è poi tutto lo scenario relativo alla gestione del bilanciamento casa-lavoro-famiglia. La domiciliazione delle cure, in questo senso, è un’opportunità ancora poco diffusa su cui bisogna fare maggiore informazione».

Si può gestire una gravidanza con una malattia renale?
«Le donne in dialisi, ancora più dell’uomo, incorrono nel rischio di infertilità, tanto maggiore con l’aumentare dell’età, come avviene, peraltro, nella popolazione generale. Tuttavia oggi anche le donne in dialisi, e ancora più le donne trapiantate, possono aspirare alla maternità, e il buon esito di una gravidanza è una possibilità concreta, anche se richiede cure e attenzioni particolari. La SIN è impegnata nel diffondere una maggiore cultura, anche tra i nefrologi, sui problemi della salute riproduttiva delle donne, con un gruppo di studio dedicato proprio a “Rene e gravidanza”. È fondamentale, infatti, seguire le pazienti nefropatiche con un monitoraggio costante e una stretta collaborazione tra nefrologo e ginecologo esperto in gravidanze a rischio; è importante, per quanto possibile, che la gravidanza venga programmata per ampliare le possibilità di buon esito e che vi sia una rimodulazione delle terapie possibilmente già prima del concepimento. Oggi possiamo dire finalmente che anche le donne con problemi renali e/o trapiantate possono affrontare la gravidanza, con le giuste accortezze e con un team multidisciplinare di supporto».

In quali casi si deve ricorrere al trapianto del rene?
«Il trapianto di rene è sempre la terapia migliore per il trattamento e la cura della Malattia Renale Cronica terminale e il trapianto da donatore vivente ottiene i migliori risultati. Andrebbe quindi incentivata la donazione da vivente, perché rappresenta una concreta opportunità per una migliore qualità di vita. Sebbene il trapianto di rene sia una pratica ormai consolidata, le liste di attesa sono lunghe per la scarsa disponibilità di organi: cogliere il valore della donazione significherebbe ridurre le liste di attesa e allungare le prospettive di vita. È importante sottolineare che le donne rappresentano la maggior parte dei donatori viventi, come madri e come mogli. Ricordo in particolare la storia di una giovane donna mia paziente che aveva un bambino, è entrata in dialisi ed è poi stata sottoposta a trapianto di rene. È stata una bellissima notizia sapere che aveva intrapreso una seconda gravidanza da trapiantata. È andato tutto bene e ha dato alla luce Luca, lo stesso nome del suo donatore. Un gesto che esprime il profondo senso di gratitudine e ci restituisce in pieno il valore della donazione».

di Paola Trombetta

Tutte le iniziative in programma

In occasione della Giornata Mondiale del Rene sono previste attività di screening gratuite con visita, misurazione della pressione arteriosa ed effettuazione dell’esame delle urine: nei reparti di nefrologia e dialisi in molti ospedali Italiani; nei centri accoglienza Caritas e nelle altre realtà di accoglienza locali aderenti al progetto; nei centri sportivi e nelle palestre aderenti al progetto In collaborazione con le Associazioni di pazienti ANED, AIDO, AIRP, FORUM Associazioni Trapianto Rene, Associazioni di Volontariato e Croce Rossa Italiana verranno effettuati screening gratuiti anche negli atri degli ospedali, nei centri commerciali e nelle case di comunità.
Nelle scuole sarà avviato un progetto di prevenzione per promuovere la prevenzione e l’educazione sulla salute renale tra i giovani, ma anche stimolare una maggiore consapevolezza sull’importanza di adottare abitudini di vita salutari. L’iniziativa prevede la conduzione di attività di screening e di informazione rivolte agli studenti al fine di sensibilizzarli sulla Malattia Renale Cronica. Le attività di screening includono visite mediche, misurazioni della pressione arteriosa ed esami delle urine, mirati a individuare precocemente eventuali segnali di problemi renali nei giovani. La FIR metterà a disposizione opuscoli informativi che saranno distribuiti nelle farmacie aderenti. Tutto il materiale è inoltre disponibile e scaricabile sul sito FIR al seguente link https://www.fondazioneitalianadelrene.org/download-opuscoli/ .

In diretta Facebook @PianetaSalute, dalle 18 alle 19, il Segretario SIN e Presidente FIR, Mariacristina Gregorini e Professor Morosetti, presentano le iniziative in occasione della Giornata Mondiale del Rene e rispondono a dubbi, domande e curiosità dei pazienti e degli utenti. Le Regioni sono invitate a partecipare alla campagna, illuminando alcuni monumenti significativi delle principali città, dove sarà proiettato il logo della Giornata Mondiale del Rene, in linea con l’obiettivo della campagna di quest’anno di promuovere la conoscenza delle malattie renali per una migliore cura dei reni. Verranno anche organizzate camminate collettive a cui sono invitati a partecipare tutti, pazienti e non, per promuovere una cultura dell’attività fisica come importante misura di prevenzione della MRC. Nella Cartina Interattiva presente sul sito della Fondazione Italiana del Rene (World Kidney Day, 14 Marzo 2024 – Fondazione Italiana del Rene) si possono trovare tutte le indicazioni (https://www.worldkidneyday.org/translations/italiano/)

P.T.

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