NOVEMBRE, MESE DEDICATO ALLA MENOPAUSA

L’autunno è una stagione importante per la salute della donna. Dopo il mese di ottobre, dedicato alla prevenzione del tumore al seno, novembre offre l’opportunità di riflettere, conoscere, informarsi su un altro problema, che impatta fortemente sulla femminilità e qualità della vita femminile: la menopausa. Tra i sintomi provocati ci sono spesso anche le fastidiose vampate di calore. I rimedi? Terapie ormonali, nutraceutici, tecniche di rilassamento, rimedi naturali, metodiche invasive, stili di vita… sono solo alcune delle possibili “cure”. Tutte descritte nelle Linee Guida redatte dalla Società Nord Americana della Menopausa, recentemente rese note al pubblico femminile.

Benché le proposte siano svariate, non tutte le metodiche tradizionali o alternative sono di per sé efficaci, né garantiscono i medesimi risultati su tutte le donne. Perché anche le vampate di calore, di cui in media soffrono tre donne su 4, sono un problema individuale, con implicazioni e risvolti soggettivi. Sarebbe dunque scorretto generalizzare sui possibili e presunti benefici derivanti da una terapia anti-vampate, mentre ogni caso va valutato individualmente.

Per fare il punto su cosa offre oggi la medicina per combattere questo disturbo e la scientificità delle terapie disponibili, abbiamo intervistato Rossella Nappi, Professore Associato di Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’IRCCS Policlinico San Matteo, Università degli Studi di Pavia.

Che cosa sono anzitutto le vampate?

«Sono un fenomeno che nasce nel sistema nervoso centrale a livello del centro della termoregolazione. Ogni donna ha un cervello sensibile in modo diverso alla carenza degli estrogeni, tanto che circa il 15-20% soffre di vampate severe, quantificabili in più di 12 manifestazioni al giorno, caratterizzate da sudorazione, battito cardiaco accelerato, rossori in volto, risvegli notturni, che compromettono in maniera importante la qualità della vita. Circa il 30% di donne è soggetta invece a vampate moderate con 7-12 episodi al giorno, mentre si qualificano come lievi le vampate ricorrenti meno di 7 volte nell’arco delle 24 ore. Infine in un 10-15% di donne le manifestazioni sono rare. La buona notizia è che, nella maggior parte delle donne (all’incirca la metà) che soffrono di manifestazioni lievi o moderate, le vampate di norma vanno a scemare, fino alla possibile scomparsa, dopo circa un anno o due dalla menopausa. Per aiutare a controllare il problema nel caso di manifestazioni medio-lievi può essere consigliabile ricorrere all’uso di nutraceutici. Mentre per vampate moderate e severe l’unica terapia ad oggi realmente efficace, a basso costo, ben studiata, è la terapia ormonale sostitutiva (TOS), preferibilmente a basso dosaggio, con estrogeni naturali e somministrata per via epidermica (cerotto)».

La TOS è molto temuta dalle donne: esistono dei rischi effettivi?

Il timore maggiore è legato allo sviluppo di un tumore al seno: su questo rischio la donna va tranquillizzata perché la TOS, assunta per un periodo inferiore ai 5 anni, limitata solo al momento del passaggio alla menopausa e iniziata alla comparsa dei primi sintomi di irregolarità mestruale, è assolutamente sicura. Non dà cioè rischi oncologici significativi, ma aiuta il cervello ad adattarsi al cambiamento ormonale, consentendo alla donna di vivere la menopausa in maniera più serena, con gli ormoni in equilibrio. A vantaggio soprattutto di una protezione cardiovascolare, cognitiva e ossea.

Le vampate sono una spia di possibili rischi di qualche apparato?

Sì, diversi studi scientifici hanno dimostrato che le vampate di calore, specie in grado elevato, mettono a repentaglio il sistema cardiovascolare, aumentando cioè la pressione, il colesterolo, i trigliceridi, ed esponendo sensibilmente al rischio dell’aumento di peso (con la formazione soprattutto di grasso a mela, posizionato sull’addome). Si è anche evinto che le donne affette da vampate importanti sono altresì candidate, con l’andare del tempo, a perdere più osso e funzionalità cognitiva. Due situazioni che devono e possono essere prevenute con una TOS, efficace nel controllare le vampate di calore.

Nei casi in cui la somministrazione di ormoni non sia possibile, come nelle donne colpite da tumore al seno, come è possibile controllare le vampate?

Con la paroxetina, un farmaco impiegato a dosaggi elevati nel trattamento della depressione, ma che alla dose di 7.5 mg, dunque in quantità molto basse, è in grado di agire come modulatore della soglia di sensibilità del cervello, che è mediata sia dagli estrogeni sia da alcuni neurotrasmettitori, tra cui la serotonina, la molecola del buon umore che influisce anche sul sonno, sul sesso e che regola il centro della termoregolazione, quello da cui dipendono le vampate di calore. Si tratta dunque di un farmaco selettivo che va ad agire su uno dei tanti recettori della serotonina, e che risulta prezioso per controllare il meccanismo di insorgenza delle vampate di calore. In più è stato testato su donne operate al seno che non possono essere trattate con alcun tipo di ormone, dimostrandosi sicuro e ben tollerato.

Quanto sono efficaci invece le tecniche non convenzionali contro le vampate?

Come detto, non è possibile dare una risposa generalizzata, valida per tutte le donne, perché le vampate sono un fenomeno individuale. Fa eccezione solo la TOS, l’unico trattamento con efficacia “universale”, cioè con risposta positiva in tutte le donne. Riguardo alle altre tecniche e metodiche non convenzionali, dall’agopuntura all’ipnosi, a terapie a base di nutraceutici sia con azione estrogenica (fitoestrogeni) che non estrogenica (cimicifuga, pollini…), l’efficacia e gli esiti variano da caso a caso.  Il fitoestrogeno che ha qualche beneficio sul controllo delle vampate è l’equolo, un derivato del riso rosso che viene metabolizzato dall’organismo a livello intestinale, in grado anche di ridurre i tassi di colesterolo. Infatti i derivati del riso rosso, tra i tanti supplementi disponibili, sembrerebbero essere efficaci anche sul metabolismo. E per le donne che hanno avuto un tumore al seno e non possono assumere ormoni, possono funzionare l’estratto di polline e l’acido linoleico.

Prospettive per nuove soluzioni terapeutiche?

Sono allo studio gli “estrogeni intelligenti”, ovvero estrogeni combinati a anti-estrogeni. Si tratta di composti in cui questi ormoni lavorano sul cervello migliorando vampate, umore, sintomatologia e qualità della vita, e gli antiestrogeni su quei tessuti, come quello mammario o uterino in cui non si desiderano gli effetti negativi e collaterali imputabili agli estrogeni. Su questi farmaci si riversano grandi aspettative. In Italia non sono ancora disponibili, ma si auspica l’arrivo a breve.

di Francesca Morelli

 

LO SPECIALISTA RISPONDE

Otto donne su 10 non riescono a parlare spontaneamente dei disturbi legati alla menopausa, né con il proprio medico curante, né col proprio partner. Con un unico esito: ripercussioni significative sulla qualità di vita personale, intima e di coppia. Per abbattere questa barriera di pudore, che conduce anche alla disinformazione sulle nuove opportunità di prevenzione e cura, dal 1° al 30 novembre il dottor Maurizio Filippini, Aiuto Responsabile Modulo Funzionale di Endoscopia Ginecologica dell’Ospedale di Stato della Repubblica di San Marino, sarà disponibile tutti i giorni alla mail info@mesemenopausa.it per “chattare” con il pubblico femminile sulla menopausa in tutti i suoi aspetti, da problemi generali al benessere fisico, alla sessualità, ai rimedi possibili, ma anche con i partner per educarli e chiarire le  difficoltà emotive e psicologiche che vive la donna in questa delicata fase della vita. «Essere informate e consapevoli di tutti i cambiamenti psico-fisici che il corpo dovrà affrontare – dichiara il dottor Filippini – è fondamentale, anche in considerazione del fatto che le donne raggiungono la menopausa intorno ai 50 anni e hanno un’aspettativa di vita che supera gli 80, trascorrendo quindi un terzo della propria vita in questa delicata fase». Per aiutare la donna in questo percorso conoscitivo, è stato ideato anche un auto-test, utile per scoprire quanto personalmente si conosce sulla menopausa, per poterla affrontare nel modo giusto, con l’aiuto del medico di fiducia.    (Francesca Morelli)

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