“CALENDARIO DELLA VITA” PER VACCINARE BAMBINI, ADULTI E ANZIANI

E’ stata una priorità del semestre italiano alla Presidenza dell’Unione Europea: i programmi vaccinali hanno portato il nostro Paese a diventare capofila per i prossimi cinque anni nelle campagne vaccinali nel mondo. E proprio in questi giorni è stato presentato il Calendario della vita, che non vuole certo sostituirsi al Calendario delle vaccinazioni, redatto nell’ambito del Piano di Prevenzione Vaccinale 2012-1014 che, essendo in scadenza, dovrebbe essere rinnovato proprio in questi giorni dagli Enti preposti, quali l’Istituto Superiore di Sanità. A proporre il Calendario della vita, con suggerimenti di nuove proposte vaccinali per bambini, adulti e anziani, sono state le principali Società scientifiche che si occupano di prevenzione (Società Italiana di Igiene–SITI, Società di Pediatria–SIP, Federazione Italiana Medici Pediatri-FIMP e Federazione Italiana Medici di Medicina Generale-FIMMG).

Quali le novità? «Innanzitutto il vaccino contro il meningococco B, nel primo anno di vita, con richiamo nel secondo e il vaccino tetravalente contro i ceppi A,C,W,Y, dal 12° anno in poi, soprattutto per quei ragazzi che vanno a studiare nei college stranieri, ricettacoli di questi ceppi batterici», puntualizza Giancarlo Icardi, direttore del Dipartimento di Scienze della Salute all’Università di Genova. «Per gli adolescenti, inclusi i maschi, si suggerisce il vaccino contro il Papilloma virus. Dal 6° anno, nei soggetti a rischio, si consiglia anche il vaccino coniugato contro lo Pneumococco, causa di polmonite, caldamente consigliato insieme a quello dell’influenza agli ultra 65 enni. A questa categoria di persone si propone anche il vaccino contro l’Herpes Zooster o Fuoco di Sant’Antonio. Quest’ultimo vaccino è appena arrivato in Italia, da poco autorizzato dall’AIFA, ma non ancora rimborsato dal SSN».

«Si tratta di una patologia molto seria nella popolazione adulta-anziana, nella quale si verifica il 70% delle infezioni, con un’incidenza di 10 casi su mille ogni anno: fino al 45% dei pazienti con più di 60 anni presenta dolore severo per 6-12 mesi, con alto rischio di sviluppare una nevrite post-erpetica permanente e molto dolorosa», fa notare il professor Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico Gemelli di Roma. «La nevralgia post-erpetica si colloca al prima posto nella scala del dolore riconosciuta a livello internazionale, con un elevato impatto non solo socio-sanitario, ma anche economico e alti costi per la gestione della malattia. Per questo si caldeggia la vaccinazione dopo i 65 anni, anche nelle persone che hanno già avuto l’Herpes Zooster, per evitare la comparsa di recidive. In più, poiché il virus appartiene alla stessa famiglia di quello della varicella, si raccomanda di vaccinare i nuovi nati contro la varicella, una vaccinazione che dovrebbe essere inclusa nel prossimo piano vaccinale».

di Paola Trombetta 

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