CON LA PRIMAVERA, AUMENTA LA RINITE ALLERGICA

Tutta colpa dell’inquinamento e della scarsa informazione. Sono queste le prime cause di una patologia che interessa un italiano su 6: in leggera prevalenza le donne, più spesso fra i 20 e i 30 anni (con un aumento fra gli studenti universitari). Va anche detto che nel 50% dei casi è ereditaria, e predispone i giovani con un genitore che ne è affetto a svilupparla con una probabilità del 20% e picchi dell’80% se a soffrirne sono sia il padre che la madre. Ecco i numeri della rinite cronica, emersi da una indagine Doxa Pharma, promossa da SIAAIC (Società Italiana di Allergologia Asma e Immunologia Clinica) e AAITO (Associazione Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri), che evidenzia anche alcune criticità di questa patologia spesso misconosciuta. «La rinite allergica – spiega Massimo Triggiani, Presidente SIAAIC – è spesso banalizzata o scambiata per un normale raffreddore stagionale. Un “errore” che causa un ritardo diagnostico medio di 5 anni dalla comparsa dei sintomi fino a punte di 10 anni nel 16% dei casi».

La rinite allergica, invece, è una malattia cronica che va curata con attenzione e che può incidere pesantemente sulla qualità della vita quotidiana di chi ne è colpito. È infatti anticamera dell’asma e sebbene prediliga bambini e giovani, non disdegna anche le altre età. «L’incremento di questa patologia – conferma Maria Beatrice Bilò, Presidente AAITO – è da imputare anche a una maggiore irritazione delle mucose respiratorie causata dall’inquinamento industriale e urbano che a sua volta provoca un aumento dell’effetto degli allergeni sulle vie respiratorie, che si accentua in primavera. Inoltre, studi recenti dimostrano che gli inquinanti atmosferici possono interagire direttamente coi pollini potenziandone il potere allergenico».

A questi fattori di rischio, si aggiungono l’utilizzo nelle città di piante ornamentali molto allergeniche e i cambiamenti climatici a cui le piante sono molto sensibili e  che possono portarle a prolungare il periodo di pollinazione o ad anticipare anche di un mese il periodo di fioritura o a raddoppiare il numero delle pollinazioni nel corso dell’anno (primavera e autunno).

Ma, oltre ai fattori naturali e ambientali, c’è anche un terzo elemento da non sottovalutare e che spesso conduce alla cronicità: l’autodiagnosi e l’automedicazione. «Confondendo la rinite allergica con raffreddori stagionali di lieve entità – sottolinea il Dottor Gianenrico Senna, Past Presidente AAITO – si è portati spesso a chiedere consiglio al farmacista. Non sempre quest’ultimo ha però il tempo o il modo di rilevare i sintomi, fornendo così rimedi di automedicazione che tendono a tamponare senza risolvere il problema e a procrastinare il momento della diagnosi o l’invio a uno specialista dal quale si reca solo la metà degli interessati dal problema».

Non va meglio però, secondo l’indagine, neppure se si consulta il medico di famiglia: questo o viene interpellato solo in ritardo, quando cioè il disturbo persiste, o sembra non essere sufficientemente a conoscenza dei più recenti test diagnostici o ancora in più della metà dei casi fa personalmente la diagnosi (solo 1 medico su 10 invierebbe al Centro di Allergologia specialistico), e imposta la terapia, sottovalutando che una rinite allergica mal trattata può condurre all’asma. A fare le spese per questa mancanza di conoscenza o disattenzione non è solo il paziente, ma l’intero sistema sanitario che vede salire alle stelle costi diretti e indiretti (1.400 euro l’anno) per trattare poi ogni asmatico.

Invece arginare questa situazione, prima che degeneri in qualcosa di ancora più serio si può: «Oggi – precisa Walter Canonica, Presidente Eletto SIAAIC – esistono novità terapeutiche come la terapia intranasale a base di antistaminico (azelastina) e corticosteroide (fluticasone propionato), definita da molti studi clinici farmaco di scelta per il trattamento della rinite allergica, il controllo completo e rapido dei sintomi, e la diminuzione del rischio di asma». Ma soprattutto può contenere anche il numero di farmaci che spesso diventano un limite alla prosecuzione corretta dei trattamenti specifici. «Le cause di una minore soddisfazione verso le terapie potrebbero essere riconducibili a ostacoli pratici legati alla complessità o all’eccesso di farmaci prescritti. Sono fattori da non sottovalutare nella scelta della terapia – aggiunge Canonica – poiché possono compromettere il buon controllo della malattia».

L’appello degli esperti a una maggiore sensibilizzazione alla problematica, è stato colto e ha dato avvio alla realizzazione della campagna “ETCIU’! RINITE?”, patrocinata da Federasma Onlus e APAItalia (Associazione Pazienti Allergici) con il contributo incondizionato di Meda Pharma. L’iniziativa prevede, a Milano, visite gratuite e informazioni da parte di specialisti che viaggiano il prossimo 12 e 13 aprile su un tram storico per le vie della città e il 9 e 10 maggio nei Centri di allergologia aderenti al progetto. Informazioni sull’iniziativa, le tappe del tram e i centri sono reperibili all’indirizzo: www.nasolibero.it

Per saperne di più sulla patologia, i test allergologici e sui Centri di allergologia presenti sul territorio è possibile scaricare l’app “RinAPP” o “Pharmacy RinAPP” che supporta il farmacista nel suo ruolo di consulente per il migliore trattamento della patologia. Le due applicazioni, realizzate sia in versione iOS che Android, sono scaricabili gratuitamente dagli stores.

di Francesca Morelli

 

A ROMA, PARTE IL SERVIZIO “SOS POLLINI” PER I BAMBINI

Altro che giochi e vita all’aria aperta. Per oltre 1 milione e 200 mila bambini la primavera (marzo e aprile) è un incubo: naso che cola e prude, ostruzione delle vie respiratorie, congiuntivite, respiro faticoso e tosse quando si ride o corre. È allergia: colpa dei pollini, specie di cipressi, mimose, ulivi, parietarie e graminacee che svolazzano per l’aria. A farne le spese non è solo la salute ma anche la riduzione nell’impegno e rendimento scolastico, come attestano i più recenti studi. Calano infatti, durante la crisi e la malattia, la qualità del sonno, la concentrazione e le probabilità di successo in caso di esami.

Che fare? Per chi ha la fortuna di risiedere a Roma e dintorni, dal 1° aprile e ogni mercoledì sarà possibile rivolgersi al nuovo servizio “SOS pollini”, un ambulatorio specialistico per bambini allergici ideato dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. (Appuntamenti al numero 06/68593570, da lunedì a venerdì tra le 12 e le 13 e visite presso la sede dell’Ospedale di San Paolo Fuori le Mura, Viale San Paolo, 15).  

E per tutti gli altri che non hanno il servizio a portata di chilometro? Gli esperti consigliano antistaminici e cortisone spray in caso di rinite acuta, broncodilatatori per placare la tosse, cicli di corticosteroidi nei casi più complessi o per prevenire manifestazioni asmatiche, colliri antistaminici o cortisonici e occhiali scuri per combattere la congiuntivite.

Non si può che concludere con un consiglio terapeutico per le mamme da parte di Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù: «I vaccini, oggi disponibili sia per via sottocutanea che sublinguale, aiutano a vincere le allergie. Per evitare il riaffacciarsi dei sintomi è necessario prevenire con farmaci che impediscano al polline respirato di infiammare le mucose. Le cure dovranno poi essere continuate per tutta la stagione di esposizione. Se poi si conosce la causa dell’allergia, è possibile pianificare la terapia e programmare le vacanze in periodi di alta pollinazione evitando il contatto con gli allergeni presenti nelle città o nelle campagne».    (F. M.)

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