“RITOCCHI” SI’, MA SICURI

Dopo lo scandalo delle protesi PIP (Poly Implant Prothèse), è partita in questi giorni la campagna di informazione e sensibilizzazione istituzionale promossa da Allergan in otto Paesi europei. Obiettivo: aiutare il paziente a dialogare in modo costruttivo col medico, valutando, con lui, i trattamenti più adatti alle proprie esigenze.

Il tema della qualità e della sicurezza dei prodotti e delle tecniche utilizzate in medicina e chirurgia estetica è salito (finalmente) alla ribalta. Purtroppo sotto la spinta del recente scandalo sollevato dalle protesi mammarie prodotte dalla società francese PIP. I loro “difetti”? Erano realizzate con materiale scadente, un gel silicone di tipo industriale non adatto all’uso medico. Dunque potenzialmente cancerogene, oltre che più fragili, ovvero 7 volte più soggette a rottura. Inevitabile la conseguente ondata di sconcerto e diffidenza tra il pubblico che non sa più come orientarsi in un settore, come quello estetico, dove l’informazione e la chiarezza dovrebbero farla da padrone. Al contrario, pullulano ovunque prodotti (protesi, appunto, filler e botox) dalla provenienza incerta e non adeguatamente testata. Per non parlare di internet, dove si possono acquistare sostanze contraffatte, la maggior parte provenienti dalla Cina e dall’India, a prezzi stracciati, senza nessuna garanzia di sterilità e di purezza. Da qui la necessità di riportare sicurezza e trasparenza in primo piano.

5 domande chiave

Tra le iniziative, spicca il lancio della campagna istituzionale educativa dal titolo E’ una questione di qualità, promossa in 8 Paesi europei da Allergan, tra le aziende leader del settore. Fondata 60 anni fa e inizialmente specializzata nella cura dell’occhio, è una realtà che oggi conta circa 10 mila dipendenti in più di 100 paesi, ed è attiva in vari campi medici, tra cui oftalmologia, neuroscienze, obesità, medicina estetica e dermatologia.

L’obiettivo della campagna? Informare ed educare medici e pazienti sull’importanza della qualità e della sicurezza in questo settore, stimolando e rafforzando il dialogo tra i due interlocutori. Ed ecco le 5 domande chiave, diffuse dalla campagna, che il paziente, in procinto di sottoporsi a un trattamento di medicina e/o chirurgia estetica, dovrebbe rivolgere allo specialista, durante i colloqui preliminari.

1) Quali prodotti usa e perché?

Per il buon esito dell’intervento è infatti essenziale cogliere e capire le differenze che possono esserci tra i trattamenti e parlarne con il medico.

2) Questo prodotto è stato ampiamente testato e sperimentato?

Ciò non solo per accertarsi della sua efficacia, ma anche per verificarne la sicurezza, entrambe sostenute da studi scientifici e risultati comprovati.

3) L’azienda che produce il trattamento prescelto è affidabile?

Da qui la necessità di informarsi in modo adeguato sulla storia e la reputazione di quest’ultima.

4) Quanto è diffuso l’uso di questo prodotto a livello mondiale?

La fiducia nasce, infatti, dalla conoscenza e dall’esperienza.

5) In che misura, lei è soddisfatta dei risultati ottenuti?

Condividere con il medico le proprie esigenze, spiegare l’effetto che desidera ottenere e chiedergli la sua esperienza su altre persone

aiuteranno il paziente a scegliere il trattamento più idoneo.

La SIME per le scelte consapevoli

Informare ed educare medici e pazienti sull’importanza della qualità quando si decide di sottoporsi a un trattamento di medicina o chirurgia estetica.
Dopo lo scandalo delle protesi Pip è partita la campagna di sensibilizzazione istituzionale promossa da Allergan in otto Paesi europei. Un’iniziativa che la Sime ha appoggiato ufficialmente: <Da decenni la qualità e l’informazione corretta ai pazienti è stata un nostro cavallo di battaglia – ha spiegato Emanuele Bartoletti, segretario generale Sime – per questo abbiamo deciso di appoggiare questa iniziativa che non ha alcun risvolto commerciale, ma che punta a confermare correttamente i pazienti e aiutarli a effettuare scelte consapevoli>.

di Monica Caiti

Articoli correlati