GIORNATA MONDIALE: LA TIROIDE E’ “ROSA”

Sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi legati alle malattie della tiroide, al loro impatto sulla salute della donna e sulla gravidanza, con particolare attenzione alla iodoprofilassi. E’ l’obiettivo della Giornata mondiale dedicata alla tiroide (23 maggio), promossa in Italia dall’Associazione Italiana della Tiroide (AIT), Associazione Medici Endocrinologi (AME), Società Italiana di Endocrinologia (SIE) e dal Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini (CAPE). Molteplici le iniziative: visite gratuite, incontri, dibattiti, convegni, anche nei giorni successivi. Tra questi la Conferenza al Ministero della Salute, per sottolineare l’importanza medica e sociale della malattia. Venerdì 25 maggio si è tenuto presso l’Aula Magna dell’Ospedale Niguarda di Milano, il convegno sul tema: “La tiroide è donna: come gestirla in gravidanza”. Molte malattie tiroidee vengono infatti diagnosticate durante la gravidanza e aumenta, in questi casi, il fabbisogno di iodio, che deve essere somministrato nei mesi di gestazione per garantire la salute della mamma e del bambino. <Quando la tiroide non funziona, tutto l’organismo va in sofferenza> spiega il professor Aldo Pinchera, studioso di fama internazionale, emerito di Endocrinologia all’Università di Pisa. <Contribuisce infatti a regolare i processi metabolici, la contrattilità cardiaca, il tono dei vasi sanguigni, il colesterolo, il peso corporeo, la forza muscolare, ma anche il trofismo dei capelli, il decorso delle mestruazioni, il benessere mentale e tante altre funzioni. E’ come un delicato motore che deve lavorare al meglio per mantenere in perfetto equilibrio l’organismo. Per questo si consiglia di eseguire le prove di funzionalità tiroidea, con un semplice esame del sangue, nei soggetti con familiarità e nelle donne in gravidanza>.

L’ipotiroidismo, in particolare, è la patologia più diffusa e riguarda il 5% della popolazione, una percentuale analoga al diabete, malattia che ha una grande attenzione sociale: parliamo infatti di oltre 2,5 milioni di persone. <L’ipotiroidismo è una malattia prevalentemente femminile e colpisce 7-8% delle donne in pre-menopausa e 10-15% in post-menopausa, aggravando e confondendosi con alcuni disturbi tipici di questo periodo quali irritabilità, aumento di peso, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, insonnia, dolori muscolari> spiega il professor Alfredo Pontecorvi, ordinario di Endocrinologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. <Quando la tiroide lavora poco, anche le funzioni dell’organismo rallentano. Per stimolare il funzionamento e sostituire o integrare l’ormone che la tiroide non produce più, è necessario assumere farmaci a base di tiroxina (ormone tiroideo) in dosi che il medico stabilirà per ciascuna paziente>.

Per informazioni relative alle iniziative della Settimana della Tiroide, si può consultare il sito:

www.associazioneitalianatiroide.it

di Paola Trombetta

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