<p align=”justify”> <span lang=”EN”>L’esordio dei sintomi avviene prima dei 16 anni: dolore alle articolazioni, gonfiore, difficoltà nei movimenti. L’artrite idiopatica giovanile è una malattia rara e colpisce circa 80-90 bambini su 100.000. E’ di origine autoimmune: l’organismo non riesce a distinguere ciò che è estraneo e può diventare pericoloso, da ciò che gli appartiene e reagisce in modo abnorme. Per controllare questa reazione è allo studio un nuovo farmaco (canakinumab) che si è rivelato efficace tanto nell’artrite giovanile, quanto nella sindrome febbrile periodica (Traps) che colpisce circa un bambino su 100.000. Due nuovi studi sono stati presentati in questi giorni all’Eular, il Congresso europeo sull’artrite reumatoide, in corso a Berlino. Il primo studio sull’artrite giovanile ha evidenziato il controllo della malattia nel 62% dei soggetti. Il secondo studio sulla Traps ha registrato una significativa riduzione dei sintomi legati alla febbre periodica. In entrambi gli studi, dopo cinque mesi di assunzione del farmaco, un terzo dei pazienti ha sospeso l’uso dei cortisonici. <Sono risultati incoraggianti che ci confortano nella pratica clinica> commenta il professor Alberto Martini, ordinario di Pediatria all’Università di Genova e direttore della Reumatologia pediatrica all’Istituto Gaslini. <Il nostro obiettivo è aiutare questi bambini a condurre una vita il più possibile “normale”, controllando i sintomi che sono, in questi casi, alquanto dolorosi e invalidanti>.</span></p> <p align=”justify”> <span lang=”EN”>P.T. </span></p>