MALATTIE DELLA TIROIDE: L’IMPORTANZA DELLA DIAGNOSI

malattie ipofisarie e tiroidee, come ipo e ipertiroidismo, ma anche diabete, osteoporosi epatologie rare, come la sindrome di Cushing, sono gli argomenti del Convegno scientifico in programma il 3-4 luglio all’Università di Brescia. <Le moderne tecniche di screening consentono oggi di diagnosticare patologie metaboliche e ormonali che un tempo venivano trascurate>, puntualizza il professor Andrea Giustina, responsabile della Cattedra di Endocrinologia dell’Università di Brescia e presidente del CUEM (Clinical Update in Endocrinologia e Metabolismo).<Purtroppo però non sempre questi esami vengono eseguiti quando sono necessari. Il test dell’ormone TSH, ad esempio, non sempre viene effettuato nelle donne in gravidanza: le conseguenze dell’ipotiroidismo materno potrebbero provocare serie ripercussioni sul bambino. Anche la sospensione della terapie in gravidanza, nelle donne con ipotiroidismo, potrebbe peggiorare il decorso della malattia e avere conseguenze sul feto>. Nuove cure si profilano  all’orizzonte per il controllo di patologie rare come la sindrome di Cushing, che causa un arresto della crescita e l’acromegalia dovuta, al contrario, a un eccesso di ormone della crescita e associata ad adenoma ipofisario. <In questi casi una terapia sostitutiva a base di cortisolo è in grado di ripristinare il giusto equilibrio ormonale>, conferma il professor Giustina, autore di uno studio scientifico sull’argomento, pubblicato di recente sulla rivista Nature Reviwes Endocrinology. <Anche nei casi più severi della sindrome di Cushing, in cui i livelli di cortisolo rimangono alti, esistono oggi terapie (pasireotide) in grado di controllare con successo la malattia>.

(Paola Trombetta)