“ViviSmart”, un progetto di educazione alimentare per i piccoli in sovrappeso

Si è conclusa “ViviSmart”, la campagna pilota di educazione alimentare e corretti stili, a cui ha contributo attivamente la Società Italiana di Medicina Generale (Simg), in alleanza con aBCD, Barilla, Coop e Danone. All’iniziativa hanno partecipato venti medici di Medicina generale di Milano, Parma, Genova e Bari che hanno monitorato con sani consigli “dal carrello alla tavola” oltre cento famiglie, con almeno un bambino sovrappeso per ricondurli alla retta via, cioè al consumo di una dieta mediterranea.

Il progetto è stato attivato negli ambulatori con un counseling e una strumentazione condivisibile da tutti i medici di famiglia, così da potere stimolare e educare mamme e papà a un corretto cambiamento nutrizionale dei loro bambini, coinvolti in questo percorso alimentare di rinnovamento. «Anche se i bambini sono di competenza pediatrica – ha dichiarato la dottoressa Cristina Rossi, collaboratore dell’area nazionale Simg prevenzione ed educazione alla salute  – il medico di famiglia conoscendo genitori e nonni, è in grado più facilmente di motivarlo a “sanare” le proprie abitudini alimentari».

Il progetto è passato anche attraverso il carrello della spesa e la tavola familiare, proponendo una lista di alimenti e le loro proprietà, suggerendo la combinazione ad hoc degli alimenti per menu ricchi e equilibrati. «Ci sono persone – ha aggiunto la dottoressa – che non sanno dividere gli alimenti tra carboidrati e proteine. Manca un’alfabetizzazione di base e c’è poco tempo per imparare: strumenti semplici come la lista della spesa possono aiutare».

La campagna ViviSmart, tra settembre 2017 e maggio 2018, ha coinvolto oltre che i medici anche 16 scuole e 16 punti vendita, 80 insegnanti e 1525 tra bambini e famiglie. Dalla ricerca sviluppata dall’Università LUMSA (insieme alle Università di Napoli Parthenope e Roma Tre) sui partecipanti al progetto, è emersa una maggiore consapevolezza delle famiglie sulle corrette abitudini alimentari, con sensibili modifiche nell’alimentazione dei bambini e dell’intera famiglia. I risultati finali sono stati incoraggianti: hanno infatti evidenziato che l’11% dei bambini ha iniziato a bere più acqua e più spesso, che il 6% in più ha iniziato a mangiare frutta e il 13% in più verdure. Ma non solo: sono aumentati anche i bambini “attivi”, che praticano sport quattro volte alla settimana, lasciando perdere tv e videogiochi. Ma la migliore notizia è questa: i bambini hanno imparato cosa fa bene e cosa no, condizionando positivamente anche le scelte dei genitori.

Francesca Morelli

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