Prugne secche contro il colesterolo LDL

Versatili in cucina, ottime come spuntino, consigliate per prevenire e combattere la stitichezza: ora c’è un motivo in più per mangiare le prugne secche di California. Secondo uno studio condotto dal Dipartimento di scienze motorie e della nutrizione della San Diego State University, recentemente pubblicato su Nutrition Research, possono aiutare a migliorare i livelli di assunzione di fibre e potassio e ridurre il colesterolo LDL. In particolare, secondo gli autori di questa ricerca, introdurre nel proprio regime alimentare il consumo abituale di prugne secche può risultare più vantaggioso rispetto a uno snack raffinato, con profilo analogo in termini di composizione in macronutrienti, e potrebbe aiutare a ridurre il rischio di insorgenza di malattie metaboliche negli adulti in sovrappeso, grazie ad un migliore apporto di potassio. Lo hanno evidenziato i risultati ottenuti su un gruppo di adulti sani in sovrappeso, presi in considerazione dallo studio, di particolare interesse dal punto di vista della prevenzione: elevati livelli plasmatici di colesterolo LDL e una bassa assunzione di fibre possono essere fattori di rischio per malattie croniche verso cui sono più a rischio le persone in sovrappeso.

I partecipanti alla ricerca, donne e uomini tra 20 e 65 anni, hanno ricevuto due volte al giorno per 8 settimane una porzione di prugne secche o un muffin a basso contenuto di grassi (snack ricco di carboidrati raffinati), in quantità corrispondenti a 100 kcal in entrambi i casi. Il risultato? Nelle persone che avevano assunto lo spuntino di prugne secche, l’apporto totale di fibre e potassio risultava aumentato in maniera significativa. Dopo 4 settimane, inoltre, sono state rilevate concentrazioni di colesterolo LDL-C più basse del 25% dopo il consumo di prugne secche rispetto all’altro snack; livelli che hanno continuato a ridursi fino ad arrivare al 30% in meno di 8 settimane, rispetto a coloro che avevano continuato ad assumere muffin a basso contenuto di grassi. Quanto agli altri vantaggi delle prugne della California va tenuto presente che sono l’unico tipo di frutta secca, naturale e intera ad aver ottenuto un’indicazione salutare autorizzata dalla Commissione Europea (100 g di prugne al giorno contribuiscono alla normale funzione intestinale). Inoltre contengono elementi a cui sono stati riconosciuti importanti ruoli a livello fisiologico, come il potassio, che contribuisce al mantenimento di normali valori di pressione sanguigna, manganese e rame, utili nella protezione delle cellule dallo stress ossidativo, vitamina K, che aiuta il mantenimento delle ossa, e vitamina B6, che contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso.

Antonella Franchini

 

 

 

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