Progetto “Share a meal”: per combattere lo spreco alimentare

Cristina Pedullà con “Il carré di agnello”, Fabio Verratti con “Il tramonto nell’orto” e Luciana Molino con “Bocconcini alla zucca sweet and hot”: sono i vincitori del progetto “Share a meal” che intende sensibilizzare gli italiani a una cucina-antispreco. Educando cioè a un consumo più responsabile e sostenibile che “parte dal basso” e che ciascuno può fare proprio, iniziando da corrette abitudini domestiche. La premiazione, alla presenza dei rappresentati di Unilever Italia, Knoor e World Food Programme (WPF), promotori della campagna è avvenuta in occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (5 febbraio).  

Ambasciatori speciali del progetto: Lisa Casali, scienziata ambientale, blogger e scrittrice che ha fatto dell’eco-cucina e dell’ambiente il suo pane quotidiano; Tessa Gelisio, conduttrice tv, scrittrice, blogger e ambientalista; Sonia Peronaci, cuoca, conduttrice tv e blogger, fondatrice del sito di cucina Giallo Zafferano; Ivan Zaytsev, pallavolista e ambasciatore WFP Italia. “Share a meal” ha però un obiettivo universale: infatti con il loro risparmio culinario gli italiani hanno potuto contribuire a donare e sostenere il Programma School Meals del World Food Programme, per salvare dalla malnutrizione i bambini del Kenya, tra i paesi più affamati di cibo, e nel quale dal 2014 ad oggi sono stati portati circa 4 milioni di pasti all’interno delle scuole. Premettendo così anche di sfamare il bisogno di scolarizzazione presente nel paese. «Il progetto – dichiara il professor Vincenzo Sanasi d’Arpe, presidente del WFP Italia – si propone di sensibilizzare gli italiani sul paradosso attuale del cibo: ogni anno un terzo di tutti gli alimenti prodotti viene sprecato mentre 815 milioni di persone, pari all’11% della popolazione mondiale, soffrono ancora la fame». “Share a meal” vuole così manifestare il suo impegno per il raggiungimento del secondo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile: “Fame Zero”, già in Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Secondo gli ultimi dati di WFP, infatti, ancora 1 persona su 10 oggi non ha cibo a sufficienza per svolgere una vita sana e quasi la metà dei decessi dei bambini al di sotto dei 5 anni avviene per scarsa alimentazione.

Così per aiutare a prevenire la malnutrizione in questa popolazione più fragile, il progetto entrerà anche nelle scuole: negli Istituti alberghieri, che fanno del cibo la materia prima del futuro lavoro, e nelle scuole primarie, educando i bambini-cittadini e consumatori di domani, al rispetto del cibo. Loro saranno i protagonisti delle prossime iniziative di educazione alimentare e ambientale in giro per l’Italia e, grazie a una formazione specifica sulla sostenibilità in cucina e a laboratori pratici per creare menu sostenibili dal punto di vista nutrizionale, sociale e ambientale, sarà possibile costruire una rete virtuosa di scuole anti-spreco inter-generazionali.

Francesca Morelli

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