Progesterone vaginale per prevenire il parto prematuro

Il parto prematuro interessa circa il 5-6% delle gravidanze, ovvero 35 mila bambini, di cui 5-6 mila nascono prima della 26° settimana, con gravi complicanze e rischio di mortalità. In  occasione della Giornata del bambino prematuro (17 novembre), il Gruppo di lavoro della SIMP (Società Italiana di Medicina Perinatale), insieme all’Associazione Vivere Onlus, ha messo a punto la stesura delle Linee Guida per una corretta gestione del parto pretermine e una buona comunicazione tra medico e paziente. Tra le nuove indicazioni terapeutiche per prevenire il parto prematuro, si raccomanda l’utilizzo del Progesterone vaginale che sembra ridurre del 34% questo rischio. L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha riconosciuto la rimborsabilità del progesterone in capsule vaginali da 200mg per la prevenzione del parto pretermine in gravidanze con cervice uterina accorciata (inferiore o uguale a 15 mm).

<Dopo 15 anni di studi e ricerche, è ormai documentato che l’utilizzo del progesterone vaginale è in grado di ridurre di più di un terzo i parti prematuri nelle donne in cui viene diagnosticato un accorciamento della cervice uterina>, conferma il professor Fabio Facchinetti, direttore dell’UOC Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Modena. <Il trattamento viene proposto anche nei casi in cui sia già avvenuto un parto pretermine. I dosaggi consigliati sono 200mg al giorno, dalla diagnosi fino alla 34esima settimana di gestazione. Il progesterone esercita un’attività antinfiammatoria sul collo dell’utero e ne inibisce le contrazioni, riducendo il rischio di parto prematuro>.

<Nel caso di nascita prematura è fondamentale che ci sia personale preparato che assista la mamma e il bambino, anche dopo le dimissioni dall’ospedale>, puntualizza il professor Gianpaolo Donzelli, ordinario di Pediatria all’Università di Firenze e presidente della Fondazione dell’Ospedale Meyer. <Non bisogna dimenticare che questi bambini, che un tempo non riuscivano a sopravvivere, vivono oggi grazie alla tecnologia e ai progressi della medicina. Ma non bisogna trascurare eventuali possibili conseguenze che potrebbero avere nel loro futuro. E per questo l’assistenza domiciliare, nei mesi e anni successivi, è fondamentale>.

La SIMP (Società Italiana di Medicina Perinatale), insieme all’Associazione Vivere Onlus, ha perciò costituito un Gruppo di Lavoro, allo scopo di dare indicazioni utili ai medici, ma anche alle famiglie. <Promuoviamo attività di formazione per le mamme di bambini nati pretermine, per la gestione quotidiana del piccolo, una volta dimesso dall’ospedale>, conferma Martina Bruscagnin, presidente dell’Associazione Vivere Onlus. <Auspichiamo in questa delicata fase la collaborazione di più figure professionali (ginecologo, ostetrico, neonatologo) per rassicurare la mamma e tutelare la salute del bambino>.

<Collaboriamo anche a livello istituzionale con il Ministero, le Università, gli Ospedali, per portare avanti linee guida e protocolli di cura, sia prima che dopo la nascita, come è avvenuto di recente per l’approvazione delle nuove linee terapeutiche di prevenzione>, conclude la professoressa Irene Cetin, presidente SIMP e ordinario di Ostetricia e Ginecologia all’Ospedale Sacco di Milano.

Paola Trombetta

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