Latte di crescita, ottimo per i bambini da 1 a 3 anni

È meglio nutrire i bimbi da 1 a 3 anni con il latte di crescita o con latte vaccino? Con il primo, non ci sarebbero dubbi, perché nutrizionalmente migliore, in grado di conservare lo stato del Ferro e aumentare la Vitamina D, prevenendo così il rischio di carenze, rispettivamente del 58% e del 78%, tra i 12 e i 36 mesi di vita. Le evidenze emergono dallo studio IDea, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, condotto da ricercatori europei su un gruppo di 318 bambini sani dell’Europa occidentale di età compresa tra 1 e 3 anni, che ha analizzato l’apporto di questi due micronutrienti, tra i più importanti nella fase della crescita. Il ferro è infatti essenziale per lo sviluppo cognitivo, mentre la vitamina D svolge un ruolo fondamentale per strutturare ossa e denti e per regolare la risposta immunitaria. La carenza di queste due sostanze, spesso associata a una dieta non bilanciata nell’infanzia, potrebbe esporre, in caso di ferro, a ritardi cognitivi e anemia o in caso di vitamina D a rachitismo e problemi del sistema immunitario. «Non è sempre facile assicurare nella primissima infanzia – spiega Marcello Giovannini, Professore emerito di Pediatria dell’Università degli Studi di Milano e Fondatore della Società Italiana di Nutrizione Pediatrica – una dieta bilanciata e una moderata esposizione al sole, raccomandate per ridurre il rischio di carenza. Nella delicata finestra dei primi 1000 giorni di vita, la scelta e il ruolo del latte può influire non solo sulla crescita, ma anche sul benessere futuro dell’individuo. Il latte vaccino, che ha un contenuto di proteine triplo rispetto al latte materno ed è povero di Ferro, è il meno indicato per i lattanti e non deve essere dato prima dei 12 mesi. Un atteggiamento ancora più prudente suggerisce di rimandarne l’introduzione dopo i 24-36 mesi. L’utilizzo di una formula fortificata può invece rappresentare una strategia efficace per prevenire il rischio di carenza di Ferro e Vitamina D tra i bambini europei». I risultati dello studio hanno dimostrato che il latte di crescita può essere considerato una valida opzione, dopo l’allattamento materno, nel regime alimentare dei bambini da uno a tre anni, capace di mantenere lo status del Ferro e migliorare quello della Vitamina D. Il latte di crescita costituisce dunque un valido alimento, a disposizione dei pediatri e quindi dei genitori, per impostare scelte nutrizionali consapevoli e su misura per la dieta del proprio bambino.

Francesca Morelli

Articoli correlati