La SIPPS: scuola sicura con l’obbligo del vaccino anche per gli studenti

Vaccino anti Covid-19 obbligatorio per tutti gli adolescenti e i bambini under 12, non appena sarà disponibile anche per questa fascia di età, quale unico vero strumento di prevenzione primaria contro il virus. È questa la proposta della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), in vista dell’ormai imminente ripartenza della scuola, fra qualche giorno. Una proposta che ricalca l’azione coraggiosa intrapresa nel 2017 da Beatrice Lorenzin, l’allora ministro della Salute, che rese obbligatoria la vaccinazione tetravalente anti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia e anti-varicella per contrastare il possibile ritorno di nuove epidemie, associato a un sensibile calo della copertura, ovvero del numero di somministrazioni. Una misura, quella vaccinale anti-Covid, che si affiancherebbe ad altre proposte per svolgere lezioni in presenza in sicurezza, attualmente in discussione a seguito del Decreto ministeriale del 6 agosto scorso: green pass per gli insegnanti e il personale scolastico, mascherine obbligatorie dai 6 anni in su, con deroghe in caso di partecipazione alle attività solo di studenti vaccinati, di giovani con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e per alunni impegnati nelle attività sportive e distanziamento.

«La richiesta rivolta ai medici di vaccinarsi – dichiara il Presidente della SIPPS, Giuseppe Di Mauro – va estesa anche ai docenti, a chi lavora nei supermercati e in generale a chiunque svolga una professione a contatto con la gente».  Occorre tuttavia, per una efficace sensibilizzazione, avviare una campagna di comunicazione pro vaccini che vinca le attuali esitazioni, attivando uno scambio importante con i genitori e gli adolescenti per sfatare le false credenze. «Il vaccino a m-RNA – chiarisce Di Mauro – non è sperimentale: è una tecnologia usata da oltre 20 anni con ottimi risultati ed effetti collaterali minimi». La cattiva informazione è stata causa dell’aumento di contagi, associato al rischio di implicazioni a medio e lungo termine (fatto salvo della possibile esposizione all’asma nell’adulto), ancora poco conosciute soprattutto nei bambini. «Senza una campagna vaccinale a tappeto contro Covid-19 – aggiunge il Presidente – il ritorno alla scuola in presenza fa riaffiorare lo spettro della Dad, con ulteriori pesanti danni pedagogici e psicologici in bambini e adolescenti. Confidiamo dunque sul progetto elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità relativo alla somministrazione dei tamponi salivari nelle scuole sentinella di primo e secondo grado, che rappresentano un importante strumento per il tracciamento. Inoltre occorre pensare alla gestione di eventuali cluster, una volta trovati alcuni positivi in una scuola, ma anche allo sviluppo di percorsi di sicurezza validi per tutti gli istituti in riferimento alla quarantena, soprattutto gli under 12, per i quali in mancanza dello specifico vaccino, dovranno primeggiare dispositivi e misure di sicurezza: dall’igiene delle mani, al distanziamento e all’uso delle mascherine». L’appello rivolto ai giovani dalla SIPPS è dunque di vaccinarsi, ai genitori di informarsi da fonti sicure, quali i pediatri che sono riferimenti seri ed esperti e che hanno a cuore il benessere e la salute dei più giovani.

Francesca Morelli

 

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