45 anni dalla Legge Basaglia: una priorità per pazienti e famiglie

«La salute mentale è un diritto costituzionale di tutti i cittadini. È un equilibrio psicofisico che consente alla persona di autodeterminarsi, autogestirsi, di avere relazioni e poter affrontare la vita. Equilibrio che viene compromesso non solo nel caso di gravi condizioni mentali, ma anche a seguito di disturbi quali fobie o depressione, che riguardano circa il 30% degli italiani. Eppure, di malattia mentale si parla ancora poco e in maniera spesso inadeguata. Allora, per proseguire il percorso iniziato da Basaglia, grazie al quale sono stati chiusi in Italia i manicomi, servono in primo luogo investimenti sulla cultura e sulla conoscenza dei disturbi e dei fattori di rischio, perché siano riconosciuti, accettati e gestiti nel modo giusto». Con queste considerazioni, espresse dal regista Volfango De Biasi e da Alberto Siracusano, Professore Ordinario di Psichiatria all’Università di Roma Tor Vergata, Coordinatore del Tavolo Tecnico sulla Salute mentale del Ministero della Salute, è stata inaugurata la prima puntata di “Principi Attivi”, un ciclo di eventi promossi da Boehringer Ingelheim Italia per celebrare i 45 anni della legge Basaglia. In questo e nei successivi appuntamenti verranno affrontate alcune tra le priorità più impellenti di Salute Pubblica, a partire dai fondamenti legislativi fino all’impatto sui pazienti, le famiglie e la società. Il format prevede la conduzione della giornalista Nunzia De Girolamo, la presenza fissa dell’attore Dario Vergassola e dell’avvocato Gabriele Sepio, che commenteranno gli interventi portando la prospettiva sociale e legislativa. Al primo appuntamento, intitolato La Salute Mentale a 45 anni dalla Legge Basaglia, presso il Teatro Santa Chiara di Roma, sono intervenuti l’Onorevole Maurizio Lupi, componente della II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, la Senatrice Sandra Zampa, Componente della X Commissione permanente Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale del Senato della Repubblica, il professor Giulio Corrivetti, Vicepresidente della Società Italiana di Psichiatria, il dottor Antonio Gallo, responsabile del Servizio Disagio Mentale della Comunità di Sant’Egidio, Carlo Riccini, Vicedirettore Generale e Direttore del Centro Studi Farmindustria.

<Il principio fondamentale è che la sanità deve considerare la persona nella sua completezza», ha dichiarato l’onorevole Maurizio Lupi. «Per anni ci siamo concentrati sulla malattia fisica, tralasciando tutto quello che riguarda la sfera della salute mentale. Questo ci pone di fronte a una questione di welfare, perché l’accoglienza è in larga misura affidata alle famiglie che hanno bisogno di supporto e assistenza>. Un tema, quello dell’impegno da parte della politica, evidenziato anche dalla senatrice Sandra Zampa. <La legge Basaglia continua a interrogarci per la sua innovatività, ma richiede un cambiamento ancora in atto perché si arrivi all’accettazione sociale della malattia mentale. Implica un insieme di azioni necessarie a rispondere alle esigenze delle famiglie, a partire dalla costruzione di una rete di supporto e assistenza>.

Sul fronte della ricerca e dello sviluppo di nuove terapie, si sta investendo molto sulla salute mentale. <Ad oggi sono in sviluppo 1600 farmaci e il 70% delle terapie digitali per la salute mentale>, conferma Carlo Riccini. <Questi dati dimostrano l’impegno della ricerca dell’industria farmaceutica in questo ambito. E’ fondamentale lavorare in sinergia, unendo gli sforzi di industria, istituzioni ed enti pubblici>.

Gestione che vuol dire anche lavorare sulle reti di assistenza e su servizi che riescano a garantire la presa in carico dei pazienti e quindi un supporto concreto per le famiglie, come ha sottolineato il dottor Antonio Gallo. <Abbiamo la necessità di riavvicinare le persone ai luoghi di cura e ricostruire la prossimità dei servizi assistenziali. Un altro problema è la paura, non solo in termini di stigma verso i malati, ma soprattutto “dei” malati che temono di non essere in grado di affrontare la comunità e per questo si rifugiano nelle famiglie>.

<La legge Basaglia ha sancito un nuovo inizio, perchè ha consentito di rimisurare le differenze e prenderci cura dei bisogni dei malati garantendo l’assistenza e la dignità della persona>, ha dichiarato il professor Giulio Corrivetti. <Dobbiamo essere pronti a cogliere le sfide del mondo che cambia senza ignorare le nuove maschere del disagio mentale. Penso soprattutto ai giovani, alla solitudine in cui prende forma la sofferenza psicologica e a come sia necessario ripensare i servizi di supporto per poter intervenire tempestivamente>.

Paola Trombetta

 

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