La felicità? Arriva a 50 anni

Soddisfatte della carriera, della famiglia e dei loro hobby, sono pronte ad affrontare nuove sfide e avventure, sia in campo professionale che personale. Sono le 50 enni di oggi, intervistate in occasione dell’evento «Il Tempo delle Donne», organizzato da Corriere della Sera, Io Donna, La27Ora, Valore D, alla Triennale di Milano, a cui quest’anno ha partecipato anche Victoria, il primo progetto di comunicazione nato in Italia per le donne over 50 a cura di Procter & Gamble. Si tratta di donne orgogliose dei loro progressi e delle loro capacità che mentalmente si sentono dieci anni di meno rispetto all’età anagrafica, come emerge dalla ricerca condotta su un panel di 8.000 donne, rappresentative della popolazione italiana. In particolare, il 42% si dice pronta a iniziare una nuova attività, il 35% a cambiare lavoro, il 32% a trasferirsi in un altro Paese. E il 23% aprirebbe il proprio cuore a un nuovo amore (dato più alto rispetto a quanto dichiarato dalle intervistate più giovani). Non solo: in campo lavorativo, il 53% delle over 50 potrebbe anche accettare di lavorare tutta la notte, pur di prepararsi al meglio per un nuovo incarico e il 21% valuterebbe un trasferimento all’estero per ragioni professionali come un’ottima notizia. Insomma, le cinquantenni dimostrano un coraggio non scontato.

Dopo tutto le over 50 sono un vero e proprio fenomeno sociale: basti pensare che in Italia sono 6 milioni e raddoppieranno nei prossimi 30 anni, diventando sempre più importanti per la famiglia e per la comunità in generale. Ed è per questo che P&G, insieme al Corriere della Sera, ha deciso di celebrarle con il Premio Victoria, assegnato nel corso dell’evento “Ageless e Felicità, riprogettarsi dopo i 50”. Due i riconoscimenti: uno è stato assegnato a Maria Grazia Cucinotta, donna dello spettacolo che si è distinta per aver incarnato al meglio i valori e la cultura delle donne che per questo ha ricevuto la nomina di “Ambasciatrice Victoria”.  L’altro premio è stato assegnato a Maria Teresa Ferrari scelta perché si è reinventata una professione a 50 anni: dopo aver avuto un tumore al seno, ha deciso di lanciare una start-up per creare cappellini per tutte le donne che, come lei, hanno dovuto affrontare l’esperienza della chemioterapia.  P. T.

 

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