Iniziativa di “Genitorialità responsiva”

Sentirsi soli in un mondo in cui imperversa la tecnologia che accorcia le distanze e mantiene sempre interconnessi e sotto pressione sociale. Sono i principali sentimenti confessati da 8 mila neogenitori in 16 Paesi del mondo, Italia compresa, a Parenting Index, un’indagine-programma internazionale condotta da Nestlé per capire quali sono le preoccupazioni che più pesano su mamme e papà, soprattutto alla prima esperienza genitoriale, e migliorare la loro qualità di vita. Stati d’ ansia che potrebbero essere attenuati, secondo i dati emersi dall’indagine, da 8 fattori universali, in ordine di rilevanza: assenza di pressione (22,6%); resilienza finanziaria (16,7%); sostegni per la vita e per il lavoro (15,6%); percezione di avere un bambino di facile gestione (10,1%); accesso a servizi e risorse per la salute e il benessere (9%); sviluppo sociale che supporti la genitorialità e l’infanzia (8%); condivisione della genitorialità (5,8%) e fiducia, soddisfazione e resilienza dei genitori (2,7%). Questa “pressione sociale” è avvertita e condivisa anche dai nostri genitori, espressa soprattutto attraverso ansie, senso di inadeguatezza e stress nel compiere le “scelte giuste” per garantire la salute dei propri bambini (parto, allattamento, salute psico-fisica, malattie, serenità) o nel potere godere i diritti per le famiglie (congedo parentale, sussidi, asili nido, altre garanzie e agevolazioni da parte dello Stato), soprattutto se la famiglia è in condizioni di fragilità, oggi più accentuata dalla pandemia, e con marcate diseguaglianze sociali, laddove mancano gli strumenti e le risorse per adeguarsi al nuovo contesto.

Al progetto Parenting Intiative, recentemente lanciato anche in Italia, ha aderito la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), da sempre sensibile alla salute e al benessere dei bambini, dei genitori e delle famiglie. A sostegno dei neogenitori, la Società sta realizzando corsi, in presenza o online, destinati sia agli operatori che entrano in contatto con le famiglie, in primis i pediatri, sia ai genitori, per accrescere la responsività genitoriale. «Quest’ultima – spiega Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps – viene indicata dalle agenzie internazionali fra le 5 aree di intervento per favorire la crescita globale di un bambino, con un livello di importanza pari alla protezione e la sicurezza, nutrizione, salute, sviluppo precoce dell’apprendimento. Aderire a questa iniziativa ci permette di implementare il nostro supporto ai neogenitori, con l’auspicio di raggiungere una platea sempre più ampia di persone». «Il senso di inadeguatezza – prosegue Leo Venturelli, responsabile educazione alla salute e comunicazione della Sipps – è sempre più percepito dalle nostre famiglie, strette tra il dovere di essere preparate e attente, e la realtà dei fattori con i rischi, sia esterni (economia instabile, nuova povertà, servizi socio-assistenziali non sempre adeguati, misure insufficienti di supporto alla prole) sia interni alle mura domestiche (crisi di rapporti interpersonali, situazioni di madri sole, isolamento, pressione sociale)». Fattori verso i quali non si può solo stare a guardare. E così, oltre a questa iniziativa, Sipps ha redatto anche opuscoli dedicati: “Il bambino nella sua famiglia: una guida per i genitori”, il recente “Manuale di prevenzione e gestione dei danni indiretti nei bambini ai tempi del COVID-19” e il documento “Riflessioni sulla fragilità familiare e il ruolo della pediatria: quali interventi attuare per creare resilienza in favore delle famiglie in crisi”, pubblicate dalla rivista SIPPSInforma.

Francesca Morelli

 

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