Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo: combattiamoli!

Oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni è vittima di bullismo, subendo prepotenze, violenze e soprusi, almeno una volta al mese. Di questi, tra coloro che utilizzano  quotidianamente il cellulare (quasi l’86%) più del  22%, in età tra 11 e 13 anni e il 18% circa fra 14 e 17 anni cade nella “trappola della rete”, dei cyberbulli. Sono questi i dati preoccupanti emersi da una recente indagine Istat, diffusi dalla SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale) in occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo (7 febbraio) e del Safer Internet Day (11 febbraio). «Il (Cyber)bullismo – spiega il Dottor Luca Bernardo, Responsabile Rapporti con Enti e Istituzioni della SIPPS – deve essere prevenuto e affrontato attraverso il controllo, l’educazione e il dialogo con i figli: la figura dei genitori conserva un ruolo fondamentale e decisivo. Ma non solo: per contrastare il fenomeno del bullismo e cyberbullismo è fondamentale sensibilizzare e educare i genitori e la popolazione generale ad un uso corretto e consapevole delle nuove tecnologie, già a partire dalle scuole primarie».

Quella attuale è, infatti, la prima generazione di giovani e adolescenti cresciuta in una società in cui l’essere connessi rappresenta un dato di fatto e proprio per questo occorre porre la massima attenzione soprattutto in età giovanissima, affermano gli esperti, poiché le forme di (cyber)bullismo rappresentano comportamenti lesivi dell’autostima dei ragazzi, con conseguenze anche gravi sullo sviluppo psicosociale e comportamentale. «La SIPPS – conclude il Presidente, Dottor Giuseppe Di Mauro – da sempre condanna ogni forma di bullismo e Cyberbullismo, dando il proprio supporto, anche metodologico, a tutti gli educatori e alle famiglie che si imbattono in questa piaga in costante aumento nel nostro Paese ma anche nel resto del mondo, e che necessita di una lotta congiunta di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, famiglie e specialisti sanitari».

Francesca Morelli

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