Due dita sul polso per prevenire l’ictus cerebrale

Più di un milione di persone in Italia convive con gravi disabilità causate da un ictus cerebrale. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ictus è la seconda causa di morte nel mondo, in un terzo dei casi lascia gravi invalidità. Colpisce all’improvviso e in modo irreversibile e spesso la causa è un disturbo del cuore non riconosciuto: la fibrillazione atriale. Esistono segnali d’allarme per evidenziare questa alterazione del ritmo cardiaco?

“Due dita sul polso” possono fare la differenza e salvare la vita: è il messaggio che ALT Onlus – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle Malattie Cardiovascolari – lancia in occasione dell’8a Giornata Nazionale per la Lotta alla Trombosi (www.giornatatrombosi.it), in programma mercoledì 17 aprile, per dire “ALT” alle trombosi.

A questo proposito ALT ha ideato il progetto ChYP – Check Your Pulse, tradotto anche in inglese, che vuole insegnare anche ai bambini a “sentire” il ritmo del cuore appoggiando due dita sul polso, per riconoscere la fibrillazione atriale. Per una maggiore diffusione del messaggio di ChYP, ALT ha realizzato un video per sensibilizzare e raccontare la campagna. Grazie a questo video gli studenti dai 9 ai 12 anni dell’Istituto Santa Gemma di Milano e della British School of Milan, con il semplice gesto di appoggiare due dita al polso, hanno sentito per la prima volta il ritmo del proprio cuore, quello dei genitori o dei nonni. Ora i piccoli sono Ambasciatori di ChYP nel mondo.

«2 milioni di italiani e 6 milioni di europei soffrono di fibrillazione atriale: molti lo sanno e sono curati in modo appropriato, ma altrettanti non lo sanno», dichiara la dottoressa Rota Vender, presidente di ALT. «Sono soprattutto questi ultimi ad arrivare al Pronto soccorso degli ospedali in urgenza, colpiti da un ictus. Chi soffre di fibrillazione atriale e non ne è consapevole ha un rischio di ictus cerebrale cinque volte in più rispetto alla popolazione generale. L’Ictus cerebrale è un evento catastrofico, che non colpisce solo gli anziani, ma anche le persone nel fiore degli anni, e addirittura i bambini»

Paola Trombetta

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