#CrescereATavola: per sensibilizzare alla sana alimentazione dei più piccoli

Genitori poco attenti e poco propensi a educare i figli a corretti stili di vita, una limitata disponibilità economica che ricade sulla qualità di prodotti “low-cost” portati sulla tavola. Sono questi alcuni nuovi fattori che incrementerebbero il rischio di obesità e sovrappeso in età pediatrica. Lo evidenzia la campagna-indagine  #CrescereATavola, partita ad aprile e appena conclusa, promossa da “Il Giornale del Cibo”, magazine on line di cultura gastronomica e informazione alimentare, edito da CIRFOOD, impresa italiana leader nella ristorazione. “Ghiotto” e interessante lo scopo della campagna: indagare come e cosa mangiano bambini e ragazzi, a casa ma anche a scuola, sensibilizzando i grandi (compresi i lettori della rivista) e piccini sull’importanza di educarsi a sane abitudini a tavola e stile di vita, facendo luce sulle motivazioni per cui questo obiettivo potrebbe essere difficile o complicato da raggiungere. «#CrescereAtavola – ha dichiaro  Silvia Trigilio, Direttore responsabile de “Il Giornale del Cibo” – vuol dire non solo “mangiare per diventare grandi”, ma soprattutto far “crescere bene” i piccoli con un impegno consapevole da parte di mamme e papà e una attenzione da parte di insegnanti, istituzioni e  responsabili della refezione scolastica che hanno anch’essi il compito di prendersi cura dell’educazione, dell’alimentazione e della salute dei più piccoli». La scuola, in particolare, ha un ruolo di grande responsabilità nel nutrire al mangiare corretto e sano, anche attraverso la distribuzione dei pasti consumati durante l’orario scolastico e nel promuovere iniziative legate all’educazione al consumo consapevole. «Mangiare insieme a mensa – aggiunge Trigilio – è l’occasione per i bambini di socializzare e per imparare a scoprire sapori e alimenti nuovi o poco amati, come frutta e verdura consumati dalla metà dei bambini italiani e comunque in quantitativi inferiori alla 5 porzioni al giorno raccomandate. Osservare i compagni di classe mentre mangiano specifici alimenti, stimola il bambino più schizzinoso o diffidente a vincere le proprie paure e a darsi all’assaggio, proprio come succede con i giochi». Lo stesso vale anche per altri alimenti meno amati come legumi, cereali e pesce perché i piccoli si getterebbero sempre a capofitto su un piatto di pasta, sul pane o sulla pizza, lasciando da parte tutto il resto. Dimenticando anche il corretto apporto di acqua: tanto che il 68% dei bambini, secondo l’indagine, non beve il litro raccomandato durante il giorno. Oltre allo scopo nutrizionale, la campagna aveva anche un obiettivo salutare: insegnare che con la “buona educazione alimentare”, praticata in maniera collettiva, si può arrivare a ridurre le misure extra-large dei piccoli italiani, ancora elevatissime. 2 bambini su dieci in sovrappeso e 1 su 10 obeso: un triste primato per l’Italia, affatto salutare, che espone i bambini a malattie adulte, invece evitabili. Mettendo semplicemente qualcosa di più sano nel piatto.

Francesca Morelli

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