Consigli alimentari per future mamme o in allattamento

Con il caldo di questi giorni, le infezioni alimentari sono in agguato, soprattutto per le future mamme. Ecco alcuni consigli da mettere in pratica per una sana alimentazione. Sì a frutta e verdure, accuratamente lavate e laddove necessario sbucciate; sì anche ad alcuni alimenti di origine animale, come carne ben cotta e pesci delicati tra cui sogliola e merluzzo cucinati al vapore. Ma anche uova, sempre ben cotte e con il tuorlo addensato per evitare il rischio di salmonellosi; latte solo dopo una accurata bollitura per azzerare l’eventualità di infezioni batteriche, quali l’Escherichia coli. Sono alcuni degli ingredienti imprescindibili della dieta delle future mamme, in gravidanza come in allattamento: due fasi fondamentali nel corretto sviluppo del nascituro, il quale si nutre di ciò che la mamma mangia e trasmette attraverso il cordone ombelicale. Alimentarsi responsabilmente per la mamma significa pensare non solo alla qualità del cibo, ma anche alle quantità, che non devono essere “al raddoppio” per scongiurare la crescita di peso eccessiva.

«Si tratta di un aumento fisiologico – dichiara la dottoressa Daniela Galliano, Direttrice del Centro IVI (Istituto Valenciano di Infertilità) di Roma – ma quando va oltre, può creare problematiche per mamma e bebè. È quindi di prioritaria importanza una consulenza del ginecologo e uno schema dietetico personalizzato che offra indicazioni sui cibi consentiti e quelli da evitare in gestazione e allattamento».

Dalla lista dei cibi sono da escludere pesce crudo, molluschi, crostacei, carni poco cotte, insaccati, pollame e selvaggina, per il rischio di salmonella; frutta secca, fragole, arachidi, cioccolata, cavoli, aglio, cipolle, pepe, peperoncino. Sono tabù le bevande alcoliche, compresa la birra, superalcolici che possono indurre gravi danni al bambino o causare aborto. Riguardo al caffè meglio limitarsi a due tazzine al giorno. Di fondamentale importanza l’acqua, almeno due litri e mezzo al giorno. Mentre il fumo è da bandire almeno per i nove mesi di gravidanza.

Francesca Morelli

 

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