Come prevenire la “disregolazione emotiva” negli adolescenti

L’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia ha di recente ottenuto il riconoscimento da parte del Ministero della Salute sul tema delle Malattie Psichiatriche. In particolare la ricercatrice Laura Pedrini, dell’Unità di ricerca in Psichiatria, ha vinto un bando del Ministero, presentando un progetto focalizzato sulla disregolazione emotiva negli adolescenti (finanziamento di 425 mila euro). Durante il convegno all’IRCCS di Brescia, in occasione della Giornata Mondiale della Malattia Mentale, ha presentato una relazione sui risultati preliminari di uno studio condotto su un campione di studenti di alcuni Istituti scolastici della città di Brescia. I dati permettono di comprendere il fenomeno della disregolazione emotiva che si caratterizza con la manifestazione di comportamenti impulsivi, difficoltà nella gestione delle emozioni, autolesionismo e comporta difficoltà a perseguire obiettivi, oltre che nelle relazioni interpersonali. Questo tema è di particolare rilievo in quanto la disregolazione emotiva è uno dei fattori chiave implicati nello sviluppo e nel mantenimento di vari disturbi mentali, tra i quali il Disturbo Borderline di Personalità. Il progetto si inserisce nel filone delle attività del gruppo di lavoro coordinato da Roberta Rossi, psicoterapeuta che da tempo si occupa di progetti di ricerca e percorsi clinici per il trattamento di persone con Disturbo Borderline di Personalità. Il progetto, approvato dal Ministero della Salute, coinvolgerà diversi istituti scolastici e permetterà di svolgere attività di prevenzione con un percorso di addestramento all’uso di strategie di regolazione emotiva e sarà condotto all’interno del contesto scolastico.

Un altro tema centrale riguarda la valutazione dell’efficacia dei trattamenti evidence-based, per i pazienti con disturbi mentali. Il progetto presentato da Valentina Candini dell’Unità di Psichiatria Epidemiologica e Valutativa si è focalizzato sul trattamento del Disturbo Bipolare e ha permesso, in questi 10 anni di attivazione, di coinvolgere oltre 400 pazienti e 200 familiari afferenti ai servizi di Salute Mentale di Brescia e Desenzano, offrendo un trattamento evidence-based, come la psico-educazione strutturata secondo il modello di Colom, all’interno di un setting ambulatoriale. L’approccio integrato, infatti, ovvero la terapia farmacologica combinata al supporto psicologico, è quello prescritto da tutte le linee guida nazionali ed internazionali, alla luce dei dati di efficacia presenti da diversi anni nel panorama scientifico. Solo attraverso l’approccio integrato, il paziente può beneficiare di un percorso di trattamento efficace, che gli permette di stabilizzare l’umore migliorando il decorso del disturbo, attraverso l’azione della terapia farmacologica, ma anche attraverso la comprensione, l’accettazione e la gestione ottimale del proprio disturbo, limitando i fattori di rischio e potenziando quelli protettivi. Il progetto è reso possibile attraverso un finanziamento di Regione Lombardia, all’interno dei Programmi Innovativi per la Salute Mentale (128.800 euro l’anno).

Paola Trombetta

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