“Emergenza obesità, è ora di agire”

“Everybody Needs To Act”, ovvero “è arrivato il momento di agire e fare un passo avanti nella lotta a questa malattia”. E’ il messaggio chiave della Giornata Mondiale dell’Obesità 2022 (4 marzo) che è al centro dell’incontro di oggi in Senato, su iniziativa della Senatrice Daniela Sbrollini, organizzato con il supporto scientifico dell’Intergruppo Parlamentare Obesità & Diabete, World Obesity Federation, SIO (Società Italiana dell’Obesità), IO NET (Italian Obesity Network), OPEN ITALY (Obesity Policy Engagement Network ITALY), in collaborazione con il programma Driving Change in Obesity. Durante l’incontro è stata illustrata la lettera aperta per richiamare le Istituzioni, Governo, Ministero della Salute, Parlamento, Regioni, Sindaci, a un’azione sinergica e rapida, dando priorità agli investimenti per la lotta all’obesità che deve essere considerata una priorità sociosanitaria. Con 800 milioni di persone che ne sono colpite al mondo, l’obesità è una priorità sociale, sanitaria, economica e non c’è tempo da perdere: è arrivato il momento di agire, soprattutto dopo aver verificato l’insorgere di maggiori complicanze da Covid nelle persone obese.

«È necessario agire urgentemente sia a livello nazionale che internazionale», raccomanda Luca Busetto, Co-chair Obesity Management Task Force della European Association for the Study of Obesity – EASO. «Basti pensare che in Europa il 53% della popolazione è affetta da sovrappeso o obesità e ogni anno sono circa 340mila le morti causate da questa malattia. Inoltre, l’obesità pesa sull’economia con costi diretti, sociali, economici e clinici pari a circa 70 miliardi di euro, senza considerare i costi indiretti legati alla perdita di produttività. Per questo motivo è fondamentale investire nella prevenzione e nella cura dell’obesità, in quanto problema rilevante di salute pubblica e di spesa per il nostro sistema sanitario. Basti pensare che in Italia rappresenta il 9 per cento della spesa sanitaria annua. Se non affrontiamo l’obesità, la spesa diverrà insostenibile».

«L’obesità è una malattia cronica multifattoriale che necessita di cure e trattamenti adeguati: è associata allo sviluppo di patologie croniche non trasmissibili come diabete tipo 2, malattie cardiovascolari, ipertensione, malattie del fegato e almeno 12 tipi di tumori», conferma Paolo Sbraccia, World Obesity Federation. «Nell’ultimo anno è stato osservato come l’eccesso di peso sia anche un fattore predittivo significativo dello sviluppo di complicanze, talvolta fatali, da COVID-19. Per questo, nella Giornata Mondiale dell’Obesità, chiediamo che le Istituzioni politiche e scientifiche italiane collaborino tra loro per creare percorsi assistenziali chiari e implementare le strutture specialistiche multidisciplinari a sostegno del trattamento dell’obesità, ma anche della diagnosi e della cura delle sue complicanze».

«Secondo i dati Istat, in Italia, circa il 46% delle persone sopra i 18 anni sono in sovrappeso o con obesità, ma il dato più preoccupante riguarda l’obesità infantile che interessa un bambino su tre sotto gli otto anni, una percentuale decisamente superiore alla media europea che colloca il nostro Paese al quarto posto in Europa», commenta Andrea Lenzi, Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri. «Ma non tutto è negativo e possiamo ancora cambiare questa situazione. Il prossimo passo necessario è l’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), traguardo fondamentale per garantire un pari accesso alle cure su tutto il territorio nazionale».

«È necessario incrementare la capacità del Sistema Sanitario Nazionale di erogare e monitorare i servizi per la persona obesa e un aiuto in questo senso potrebbe venire attraverso l’istituzione della Rete Regionale per la Prevenzione e la Terapia Integrata dell’Obesità, che coinvolgerà diversi centri specialistici locali e medici di medicina generale per formare professionisti sanitari in grado di assistere la persona con obesità e garantire supporto personale, familiare, scolastico e lavorativo», commenta Giuseppe Fatati, Presidente Italian Obesity Network – IO NET. «Le reti regionali sono efficienti e portano a risultati positivi: un esempio è la Rete Obesità Veneto, che è riuscita a garantire un approccio multidisciplinare andando incontro alle esigenze del singolo e mettendo in luce una più facile gestione degli aspetti organizzativi. Quindi è utile sfruttare questo esempio per creare un sistema di rete assistenziale dedicato alla prevenzione e alla cura dell’obesità in tutte le realtà regionali». Il 13 novembre 2019 è stata approvata, presso la Camera dei Deputati, la Mozione sul riconoscimento dell’obesità come malattia, ma a causa del Covid 19 che ha evidenziato ancor più la fragilità delle persone con obesità, poco è stato fatto per incrementare l’assistenza e fornire un adeguato supporto professionale.

Ad oggi la chirurgia bariatrica è l’unico trattamento rimborsato e non c’è un numero sufficiente di centri per tutte le persone che ci convivono. «Investire nella cura e nella prevenzione di questa malattia deve essere una questione prioritaria e richiede l’azione e l’impegno di tutti, su tutti i territori, in una fase storica in cui molto favorevoli sono le condizioni per perseguire tale obiettivo», puntualizza l’Onorevole Roberto Pella, Presidente Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete. «La lettera aperta inviata alle Istituzioni si impegna ad ottenere il riconoscimento governativo, clinico, sociale e sanitario dell’obesità come malattia cronica, così da inserire le prestazioni riguardanti l’obesità nei LEA, creare una rete nazionale di cura per l’obesità e anche un Piano Nazionale sull’obesità: è il momento di agire con azioni concrete nella lotta all’obesità. Se non affrontiamo l’obesità, la spesa medica per il trattamento delle malattie che ne derivano finirà per condizionare le generazioni future, con conseguenze importanti sul sistema sanitario», conclude la Senatrice Daniela Sbrollini, Presidente Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete.

di Paola Trombetta

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