Giornate AIRC: l’importanza della ricerca per sconfiggere i tumori

«L’amore per la scienza è nato sui banchi della scuola superiore. Ero la classica studentessa modello, brava in tutte le materie, ma alcuni insegnanti mi hanno spronato a iscrivermi a Biotecnologie. Così mi sono trasferita a Milano, dove sono rimasta per diversi anni: interessata al corso del Professor Antonio Siccardi, ho iniziato ad approfondire l’immunologia dei tumori per il dottorato, che ho conseguito con il professor Mario Colombo. Il sistema immunitario è il nostro alleato interno e anche il tumore, che viene dipinto come un alieno che si impossessa del corpo, in realtà ha origine nelle nostre cellule. Quindi il presente e il futuro delle cure sono anche dentro di noi. Il nostro sistema immunitario è dinamico, complesso: c’è sempre qualcosa da scoprire».
Sono queste frasi il biglietto da visita di Silvia Piconese, testimonial Airc 2021 e Professoressa all’Università Sapienza di Roma, dove insegna al dipartimento di Scienze cliniche internistiche, anestesiologiche e cardiovascolari. Classe 1980, la Puglia e la sua Otranto nel Dna, studia ogni giorno (e spesso anche di sera) l’immunologia dei tumori. È la passione di questa ricercatrice, che ha lavorato prima all’Istituto dei Tumori di Milano e poi a Roma, dove nel 2011 si è trasferita per amore, per seguire quello che oggi è suo marito. Ha girato l’Italia e cambiato città, ma c’è una costante nella sua carriera: l’appoggio di Fondazione Airc. «È stata fondamentale: ha prima sostenuto il mio dottorato con una borsa di studio triennale; poi nel 2009 ho vinto il My First Airc Grant, il finanziamento per giovani ricercatori; mentre nel 2017 ho ottenuto l’Investigator Grant, quello riservato agli studiosi più esperti. È stato un grande onore ed è anche una responsabilità: so che il mio lavoro può migliorare la salute di tutti».

Il progetto, iniziato nel 2017, finirà nel 2022 e prosegue senza sosta. Nemmeno la pandemia ha fermato la Professoressa Piconese e il suo team, che si sta concentrando su un tipo particolare di linfociti, le cellule del sistema immunitario, chiamati T-Treg. «Di solito i linfociti si attivano davanti al cancro, lo distruggono: invece queste cellule vengono “reclutate” dal tumore, in quanto favoriscono la proliferazione delle cellule, anche quelle tumorali. Noi vogliamo capire perché e quali sono i meccanismi alla base di questo fenomeno per poter intervenire e bloccarli, fermando così anche la crescita delle cellule tumorali. Lo facciamo analizzando i malati di carcinoma al fegato, ma pensiamo che le nostre scoperte saranno utili anche per altre neoplasie. Adesso, per esempio, abbiamo capito che le T-Treg prendono l’energia per espandersi dal ferro e dagli acidi grassi polinsaturi e questa scoperta potrebbe permetterci in futuro di sviluppare nuovi farmaci immunoterapici, per colpire questi bersagli. A noi ricercatori spetta il compito importante di indagare i meccanismi che provocano i diversi tumori e bloccarli con farmaci mirati, per consentire a un numero sempre maggiore di persone di sopravvivere. È questa la nostra “mission” ed è la forte motivazione che ci fa andare avanti e che ha consentito negli ultimi anni di raggiungere risultati prima impensabili, come la guarigione completa di alcuni tipi di tumori».
È con questo spirito che tanti ricercatori AIRC dedicano la loro vita alla ricerca, come sta facendo Silvia Piconese, testimonial della Campagna di raccolta fondi di questo anno particolare, in cui è stata affrontata la pandemia grazie alla scienza. La pandemia ha dimostrato la centralità della scienza per la nostra salute e ha evidenziato il ruolo trasversale che la ricerca sul cancro ricopre. È da più di vent’anni, infatti, che l’oncologia studia gli mRNA: questo lavoro ha consentito, durante la pandemia, di arrivare rapidamente ai vaccini contro Covid-19.

Forte di questa consapevolezza, AIRC promuove una mobilitazione collettiva per imprimere una forte accelerazione al lavoro dei ricercatori. È questo il momento di accelerare anche contro l’emergenza cancro: solo lo scorso anno in Italia sono stati diagnosticati 377 mila nuovi casi di tumore, più di 1000 al giorno. Inoltre, a causa del Covid-19, molti programmi di screening sono stati sospesi o ritardati, incidendo negativamente sulle diagnosi precoci. La sfida contro il cancro resta aperta: per questo AIRC sostiene con continuità il lavoro di oltre 5.000 ricercatori, con un investimento, nel solo 2021, di oltre 125 milioni di euro. Anche grazie a questo straordinario impegno, frutto delle donazioni dei sostenitori, il nostro Paese si mantiene al vertice in Europa per numero di guarigioni: in Italia 3,6 milioni di cittadini oggi hanno superato una diagnosi di cancro, con un incremento del 36% rispetto a 10 anni fa, e in molti casi sono tornati ad avere un’aspettativa di vita paragonabile a quella di chi non si è mai ammalato (“I numeri del cancro” in Italia 2021, a cura di AIRTUM, AIOM).

«Il momento storico che stiamo vivendo ha messo in evidenza la centralità della ricerca scientifica per il futuro che vogliamo costruire per i nostri pazienti», sottolinea Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico di Fondazione AIRC. «Il cancro è l’esempio lampante di quanto la ricerca sia essenziale: chi riceve oggi una diagnosi beneficia dei progressi conseguiti grazie a decenni di investimenti. Ricerca significa creatività, innovazione e perseveranza, ma anche rigore nel metodo scientifico che non ammette scorciatoie superficiali, avventate e pericolose. La ricerca è un percorso complesso che si sviluppa attraverso lo studio dei meccanismi, il trasferimento delle conoscenze e l’applicazione clinica per dare risposte concrete ai pazienti con nuovi metodi di diagnosi precoce e terapie innovative. La malattia corre e noi dobbiamo correre più velocemente, evitando di inciampare. In oncologia molte domande essenziali aspettano ancora risposte. Per questo AIRC moltiplica il proprio impegno con schemi di finanziamento sempre più adeguati, incoraggiando collaborazioni interdisciplinari, partnership internazionali e puntando sulla formazione di una nuova generazione di scienziati. In un futuro prossimo proprio questa nuova generazione di medici e ricercatori dovrà essere la forza propulsiva per ottenere risultati migliori per tutti i tipi di cancro».

Tante le iniziative dei Giorni della Ricerca

Per questo sono fondamentali iniziative come i Giorni della Ricerca che si svolgeranno durante la settimana in corso, fino al 7 novembre: otto giorni nei quali RAI e Fondazione AIRC informano e sensibilizzano il pubblico sull’importanza della ricerca oncologica. Un’alleanza lunga 26 anni, durante i quali RAI e AIRC hanno moltiplicato il loro comune impegno dando vita a un eccezionale esempio di servizio pubblico che garantisce la corretta informazione sul cancro e ha raccolto donazioni per oltre 126 milioni di euro. Fondi che hanno contribuito al raggiungimento di diagnosi sempre più precoci e trattamenti più efficaci per tutti i pazienti. Anche la RAI conferma l’impegno al fianco di AIRC: per otto giorni, tv, radio, testate giornalistiche, digital del Servizio Pubblico, raccontano le storie dei protagonisti della ricerca, persone che hanno superato la malattia, scienziati, medici e volontari. A loro e ai conduttori il compito di coinvolgere il pubblico, informarlo sui progressi e raccogliere nuove risorse per le sfide di domani, quelle che potranno regalarci un futuro sempre più libero dal cancro.

Tante le protagoniste delle storie a lieto fine, come Elisa che, dopo la diagnosi di tumore al colon, avvenuta il giorno del suo 29 esimo compleanno e i numerosi e sofferti cicli di chemioterapia, è riuscita a realizzare il suo sogno di un viaggio a Washington. O Beatrice che, dopo aver scoperto di avere un tumore al seno e dopo aver superato la paura di fare la fine della mamma, mancata a soli 47 anni per la stessa malattia, si è curata con chemioterapie mirate e ora ha ripreso persino… a ballare il flamenco. E ancora Valentina che, dopo la diagnosi di tumore al seno avvenuta nel corso della sua seconda gravidanza, è stata operata e curata con chemioterapie mirate durante la gestazione. Ed ora è madre felice della piccola Anna che è la gioia anche del fratellino Matteo.

Oggi sono più di 46 mila le donne con diagnosi di tumore al seno che sopravvivono grazie a terapie sempre più mirate ed efficaci. A testimonianza del fatto che la ricerca sui tumori è fondamentale per la lotta contro la malattia. Per questo il contributo di ciascuno di noi è importante. E le iniziative previste nel corso della settimana sono molteplici. Tra queste sabato 6 novembre tornano i Cioccolatini della Ricerca. Compatibilmente con le indicazioni delle autorità sanitarie, i volontari AIRC scenderanno in 1.200 piazze per la distribuzione dei cioccolatini, a fronte di una donazione di 10 euro. Dal 1° novembre, inoltre, sono acquistabili anche in 1.500 filiali Banco BPM, partner istituzionale di AIRC, e online su Amazon.it. Da lunedì 1° novembre il testimone passa a tutte le trasmissioni televisive e radiofoniche RAI con appelli e approfondimenti. Tanti gli spazi scientifici: “Unomattina” ed “Elisir” ospitano i ricercatori AIRC per tutta la settimana; Elisir dedicherà una puntata speciale venerdì 5 novembre. Appuntamento con la scienza a “Geo”, “Buongiorno Benessere”, “Che tempo che fa”.
Importanti anche le conferme dai programmi di intrattenimento più amati dal pubblico: “È sempre mezzogiorno” con la madrina AIRC Antonella Clerici, “L’Eredità” che prosegue il suo impegno per tutta la settimana. Una puntata speciale di “Soliti Ignoti” giovedì 4 con un concorrente d’eccezione: Carlo Conti. Fino alla prima serata di Rai1 di venerdì 5 quando Carlo Conti dedica ad AIRC tutta la puntata di “Tale e Quale Show”. Domenica 7 alle 6.30 parte la maratona finale con “Uno Mattina In Famiglia”, passando dalle trasmissioni del pomeriggio fino a quelle serali di Rai Sport. E per sostenere il lavoro dei ricercatori, si può chiamare il numero 45521 da telefono fisso per donare 5 o 10 euro. Oppure donare con carta di credito, chiamando il numero verde: 800 11 22 44.

di Paola Trombetta

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