Tumori del sangue: un mese per conoscerli

Sono 30 mila i nuovi casi di tumori del sangue ogni anno, il 7-8% di tutti i tumori. Le leucemie sono più frequenti e conosciute, con 8600 nuovi casi (5000 negli uomini, 3600 nelle donne). Meno noti i linfomi di Hodgkin e non-Hodgkin: questi ultimi sono la quinta forma di tumore più frequente negli uomini e la sesta nelle donne, con 12.400 nuovi casi, mentre i mielomi ne contano 5.700. Molti di questi tumori, che prima lasciavano poche speranze di vita, sono oggi “guaribili” grazie alle nuove terapie, in particolare all’immunoterapia che ha “rivoluzionato” l’approccio terapeutico. Se 30 anni fa si conoscevano solo la leucemia e il linfoma, oggi sono stati classificati bel 40 tipi di leucemie e 50 di linfomi. E le cure sono sempre più personalizzate ed efficaci, adattate al singolo paziente: non a caso si parla di “cronicizzazione” della malattia e, in molti casi, addirittura di “guarigione”.

Per informare i pazienti e i loro familiari di questi nuovi approcci terapeutici, è stato proclamato settembre come mese dedicato ai tumori del sangue. L’iniziativa, originata negli Stati Uniti, con il nome di “Blood Cancer Month”, fu ideata all’inizio degli anni 2000 come campagna di sensibilizzazione della popolazione e delle istituzioni. Quest’anno, Janssen Oncology, con il patrocinio di AIL (Associazione Italiana contro Leucemie linfomi e mieloma), promuove la Campagna nazionaleStiamo percorrendo nuove strade, per accrescere la conoscenza di queste malattie nel nostro Paese e sostenere gli sforzi della ricerca. La campagna proseguirà per tutto settembre e ottobre e, nell’intento di diffondere il più possibile la conoscenza su questi temi, verrà chiesto al pubblico di condividere il messaggio sui social: utilizzando un filtro Instagram, con il quale creare contenuti (foto, video) da postare con #percorriamonuovestrade. Il filtro sarà disponibile sulla pagina Instagram @lmcome.

«L’Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma (AIL) da oltre 50 anni è al fianco dei pazienti ematologici e delle loro famiglie con l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica, l’assistenza e sensibilizzare l’opinione pubblica sui tumori del sangue», afferma il Professor Sergio Amadori, Presidente Nazionale AIL. «La dedizione e l’impegno dei 20 mila volontari che operano in 81 sezioni regionali si è dimostrata in particolare durante il lockdown e ha reso possibile la consegna a domicilio di medicinali ospedalieri, evitando così il rischio di contrarre l’infezione da parte dei pazienti, già immunodepressi, che non si sono recati nelle strutture ospedaliere. Negli ultimi anni, inoltre, i progressi della ricerca scientifica e le terapie più efficaci hanno reso i tumori del sangue sempre più curabili, aumentando non solo la durata, ma anche la qualità della vita e la percentuale di guarigioni. Rivoluzionario è stato l’utilizzo delle CAR-T: si tratta di linfociti “ingegnerizzati”, prelevati dal paziente e poi reinfusi dopo essere stati “armati” contro le cellule tumorali. Con questa terapia bersaglio si stanno curando la leucemia linfoblastica acuta e i linfomi maligni che prima avevano poche chance di cura. Oggi con un’unica infusione si può raggiungere la guarigione: si è visto infatti che l’azione mirata di queste cellule “ingegnerizzate” si prolunga per diversi anni, evitando recidive e sconfiggendo il tumore».

«Oggi le cure sono cambiate e parlare dei tumori del sangue non fa più paura come un tempo», ribadisce Paolo Corradini, Presidente della Società Italiana di Ematologia. «Grazie alla ricerca, il mondo delle neoplasie ematologiche è stato rivoluzionato dalla possibilità di curare o cronicizzare la maggior parte di esse, grazie ai nuovi farmaci e alle nuove terapie cellulari come le CAR-T».

«Anni di ricerca hanno portato a risultati stupefacenti e riuscire a cronicizzare le malattie ematologiche è un ottimo segno, perché significa che la vita dei pazienti si è allungata rispetto agli anni passati. Per fortuna la ricerca non si ferma e si potranno raggiungere ulteriori traguardi proprio perché si stanno percorrendo “nuove strade” con terapie innovative», aggiunge la Senatrice Paola Boldrini, Vicepresidente Commissione Igiene e sanità, Senato della Repubblica. «Grazie ad AIL per il suo impegno riconosciuto in tutto il territorio nazionale, per il sostegno alla ricerca con tutte le iniziative sul territorio, oltre all’assistenza dei pazienti e dei loro caregiver». Da non trascurare poi l’impegno delle case farmaceutiche nella ricerca e produzione di questi farmaci innovativi. «Janssen Oncology negli ultimi 30 anni ha fornito a medici e pazienti importanti farmaci tanto per la cura dei tumori solidi, quanto per quelli ematologici, in particolare il mieloma multiplo, la leucemia linfatica cronica, il linfoma mantellare, la macroglobulinemia, la leucemia mieloide acuta e le sindromi mielodisplastiche», conferma Massimo Scaccabarozzi, Presidente e Amministratore delegato Janssen Italia. «L’efficacia della nostra ricerca è confermata anche dal recente inserimento, da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità, di bortezomib, farmaco per il trattamento del mieloma multiplo, nella lista dei farmaci essenziali per l’umanità». Janssen Oncology, inoltre, è stata pioniera nello sviluppo di attività di informazione e di campagne di sensibilizzazione rivolte al largo pubblico. In particolare, con il portale www.lmcome.it, che fornisce a pazienti e caregiver informazioni, servizi e una linea diretta con esperti e centri accreditati per la cura dei tumori ematologici.

di Paola Trombetta

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