Come prevenire la disidratazione nei piccoli

Mamma ho sete!” Quando lo stimolo arriva, o il piccolo chiede da bere, è già tardi: il corpo sta emettendo il segnale di “essere all’asciutto”. Ed è preludio di disidratazione, un fenomeno da evitare soprattutto in estate quando le alte temperature, la perdita di liquidi e sali minerali attraverso la sudorazione, ne aumentano sensibilmente il rischio con conseguenze anche serie, fino a diventare una vera e propria emergenza sul piano clinico. Il problema è aggravato dal fatto che piccolissimi e piccoli non si curano della percezione della sete o ne hanno una sensazione meno evidente. Prevenire la disidratazione è possibile, adottando alcune “misure di sicurezza”. «La prima raccomandazione a mamme e papà – spiega Giuseppe Di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) – è proporre più volte ai propri figli di bere acqua nell’arco della giornata, a maggior ragione con l’arrivo del caldo e se si trovano all’aperto o praticano attività ludiche e motorie, che possono ulteriormente distogliere la loro attenzione o attenuare il bisogno». E questo varia secondo la fascia d’età: almeno 1,4 litri giornalieri d’acqua da 4 a 6 anni; 1,8 litri da 7 a 10 anni; 2 litri nella prima adolescenza e aumentato in proporzione alle perdite dovute all’esercizio fisico, alle condizioni ambientali e all’eventuale presenza di disturbi o patologie, per esempio vomito, diarrea e malattie febbrili. L’acqua però non è certo tra le bevande più gradite ai piccoli. Allora che fare per invogliarli a bere? «Un trucco – suggerisce l’esperto – è aggiungere il succo di mezzo limone ogni litro e mezzo di acqua. Oltre a dare alla bevanda più gusto, i sali minerali reintegrano quelli persi con il sudore. Un’alternativa è creare simpatici ghiaccioli, mettendo nelle apposite formine acqua e limone». Ma non è il solo suggerimento: l’ideale sarebbe seguire sotto l’ombrellone, in montagna, al lago e in collina questo “decalogo idrico” messo a punto dagli esperti della SIPPS.

  1. L’acqua è il top dei top. È la bevanda da preferire per i piccoli e i più grandicelli, ancora meglio se fresca ma non ghiacciata. Mentre succhi, frappè o frullati vanno “monitorati”, a causa della componente zuccherina. Ideale è prepararli a casa, così da poter tenere sotto controllo l’aggiunta di zuccheri; tuttavia occorrerà essere molto scrupolosi riguardo le norme igieniche e la corretta modalità di conservazione. «Attenzione anche ai prodotti industriali – informa Di Mauro –  perché 100 ml di succo di frutta, secondo la tipologia, possono apportare dalle 45 alle 60 calorie. In questo caso, è bene preferire i brick monodose al posto delle confezioni formato famiglia che, un bicchiere dopo l’altro, rischiano di fare oltrepassare la soglia degli zuccheri raccomandati».
  2. Bevande zuccherate? No, grazie. Aranciata, bibita a base di cola o ogni altra bevanda in lattina o bottiglia sono da evitare perché poco dissetanti a causa dell’elevata concentrazione di zucchero. Maggiore attenzione va prestata alle bibite gusto cola contenenti caffeina: non solo è inadatta ai bambini, ma può provocare disidratazione, soprattutto quando si trascorre una giornata sotto il sole.
  3. La potabile non mi piace, sa di cloro! È un possibile effetto collaterale dell’acqua del rubinetto: il cloro è generalmente aggiunto alla sera per disinfettare l’acqua, ma essendo una sostanza volatile perde di sapore e odore con il passare delle ore. Allora è possibile ricorrere a due stratagemmi: raccogliere l’acqua che sarà bevuta nelle 24 ore successive prima dell’aggiunta di cloro, cioè nel tardo pomeriggio garantendo un sapore più gradevole, oppure aromatizzarla con frutta fresca, aggiungendo un po’ di limone o di centrifugato di frutta.
  4. Varietà, compagnia e partecipazione. Sono i 3 ingredienti per il “mangiar sano” che richiedono di: aumentare le qualità di verdura e pesce nella dieta, così da non annoiare e nutrire meglio l’organismo di tutti i composti di cui ha bisogno. Incentivare la convivialità, consumando i pasti in famiglia, tutti insieme a tavola e favorire la “partecipazione”, coinvolgendo dapprima i piccoli nel fare la spesa, così da stimolare la loro curiosità riguardo le tante tipologie di verdura e frutta o di alimenti ancora mai provati, poi invitandoli a preparare insieme i cibi in cucina. E i piccoli potrebbero riservare delle belle sorprese, in tema di creatività.
  5. Una sana merenda. Niente snack o prodotti preconfezionati nello spuntino del mattino o del pomeriggio. Il più sano è la frutta, ottima anche a fine pasto, che in estate offre una grande varietà di scelta, come pesche, albicocche, melone, anguria, prugne, susine, pere, fichi, fichi d’india e uva. La frutta poi ha moltissimi vantaggi: “idrata” e nutre anche dall’interno grazie all’elevata componente di acqua, vitamine, minerali, fibra e fitonutrienti e non ha controindicazioni. Infine si presta a tante soluzioni: può essere rosicchiata cruda o proposta al bambino anche in forma di gustosi frullati, granite o gelati.
  6. Leggeri a pranzo. Pasta al forno o timballi, ricchi di grassi che rallentano la digestione, non sono l’ideale sotto l’ombrellone. Meglio scegliere pane fresco e imbottirlo con verdura come pomodori, insalata, verdure grigliate, qualche fetta di prosciutto o mozzarella, senza condimento.
  7. Riso o pasta? Questo è il dilemma. Sulla spiaggia, vince il riso: più facile da mangiare, altamente digeribile per la presenza di amido, è adatto alla preparazione di ottime insalate di riso con verdure fresche come i pomodori. Preferire il riso parboiled che non scuoce e mantiene i chicchi ben separati, premettendo di limitare l’aggiunta di olio.
  8. Verdure: sì, ma quali? Verdure cotte o insalate non sono comode o igieniche sulla sabbia. Piuttosto orientarsi verso gli ortaggi come cetrioli o cocomeri da sbucciare sul momento che hanno anche il vantaggio di essere ricchi di acqua, di contenere potassio e avere pochissime calorie. Sono quindi un ottimo spuntino, all’insegna della leggerezza o anche un buon suggerimento per il pranzo.
  9. Secondi, ma che bisogno c’è? Soprattutto se le insalate di riso o di pasta sono arricchite con tonno o prosciutto o formaggio, diventando un vero piatto unico che apporta carboidrati e proteine, il secondo va evitato. Sono bandite anche la carne impanata fritta, soprattutto se confezionata perché troppo ricca di grassi e le frittate in quanto le uova sono lunghe da digerire, tanto più sotto l’ombrellone.
  10. Giochiamo un po’ insieme! L’estate è l’occasione per mamma e papà per divertirsi con i figli o fare in modo che non si annoino. Oltre a nuotare, a fare castelli di sabbia, ci sono tante altre attività ludiche che si possono fare in spiaggia o in montagna, ad esempio una partita a pallone o a bocce sulla sabbia o giocare a racchette. È il divertimento è certo!

di Francesca Morelli

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