Le cinque regole per fare la “spesa intelligente”, in tempo di isolamento

La spesa intelligente potrebbe scontrarsi con un ostacolo importante ai tempi del Coronavirus e della Fase 2: la fretta di ridurre i tempi all’interno dei supermercati e di ampliare quanto più possibile l’acquisto di prodotti e scorte, in modo che possano essere sufficienti per circa una settimana. Il che potrebbe spingere ad acquistare alimenti meno sani che potrebbero riflettersi negativamente anche sulla forma fisica, già provata dall’inattività e dalle concessioni mangerecce che per noia in questo periodo molti si concedono. Per arginare questo rischio il team di SmartFood, il programma di ricerca e divulgazione scientifica dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), sostenuto dalla Fondazione Ieo-Ccm (Centro Cardiologico Monzino), suggerisce 5 buone regole per mettere nel carrello cibi sani.

  • Pensare in anticipo il menù settimanale. Avere un programma di che cosa si metterà in tavola nell’arco della settimana, è strategico per valutare quello che già c’è in casa, evitando così sprechi ed eccessi, e favorendo la programmazione di una dieta “smart” che preveda nei pasti principali una porzione di cereali integrali, una fonte proteica come pesce, carni e formaggi, verdura e frutta sempre di stagione, da inserire a fine pasto o anche negli spuntini. Alimenti, questi, che vanno portati in tavola secondo il piano della dieta mediterranea: 3-5 volte a settimana sia i legumi (secchi, in scatola e surgelati), buoni perché ricchi di fibra, sia il pesce prezioso per gli Omega3. Meglio se è pesce fresco, da consumarsi in giornata o in quella successiva all’acquisto o surgelato che mantiene le medesime caratteristiche nutrizionali, mentre quello conservato ricco di sale va consumato una sola volta a settimana preferendo lo sgombro in scatola che, rispetto al tonno, conserva gli omega-3. La carne andrebbe mangiata al massimo 3 volte a settimana, preferibilmente bianca come pollo e tacchino, mentre quella rossa è ammessa purché non superi i 500 grammi la settimana. I formaggi invece possono essere messi in tavola 1-3 volte a settimana, le uova 1-4 volte non di più. Per i cereali, infine, sono da privilegiare quelli integrali, alternando tra pasta, pane, riso, chicchi di farro o di altri cereali.
  • Arrivare al supermercato con una lista scritta. Pensando ai prodotti freschi per l’acquisto settimanale, è opportuno dare un occhio in dispensa anche a pasta, sugo, legumi, riso e cereali. Nella lista non sono da dimenticare i prodotti per la colazione che dovrebbe includere almeno un cereale integrale, fra fiocchi d’avena, pane integrale, fette biscottate integrali e una fonte proteica scelta fra latte, yogurt bianco senza zuccheri aggiunti o yogurt vegetale. A questi alimenti si possono aggiungere frutta fresca, frutta secca a guscio e, con moderazione, frutta essiccata, marmellata o miele. Da verificare la presenza in dispensa e quindi la necessità o meno di acquistare caffè, tè e tisane. Se si conosce bene il supermercato, è possibile scrivere la lista della spesa “viaggiando virtualmente” tra le corsie, in modo da organizzare con ordine gli spostamenti nelle varie zone e isole riducendo così i tempi di permanenza.
  • Comportamenti doc. Da sempre si raccomanda di leggere l’etichetta dei prodotti e controllare l’elenco degli ingredienti, ma di questi tempi meglio non stazionare troppo davanti agli scaffali. Dunque, la strategia è acquistare prodotti già conosciuti, a prova di qualunque rischio per qualità, allergie o altro. Per l’acquisto di prodotti nuovi conviene annotare il nome e poi controllare a casa tutte le credenziali dell’alimento sul sito dell’azienda produttrice, rimandando l’acquisto alla volta successiva. È bene anche non lasciarsi tentare dalle offerte se si tratta di prodotti che non servono, limitandosi a comprare quelli della lista (fatta a casa) la quale va scritta su un foglio di carta per evitare di dover maneggiare il cellulare durante la spesa, evitando anche telefonate o sms.
  • Consegna a domicilio. È un’altra valida opzione che molti negozi, anche al dettaglio, come ortolani e fruttivendoli ad esempio stanno offrendo per evitare gli assembramenti e favorire il distanziamento sociale: dunque da sfruttare, quando possibile. Per avere informazioni sul servizio è possibile consultare il sito o le pagine social dei rivenditori di fiducia o del comune di appartenenza. È incentivata, dagli esperti, anche la spesa online che permette nella tranquillità e sicurezza domestica di consultare con calma la lista degli ingredienti dei prodotti da acquistare, fare scelte più salutari e ordinare tutto con un click, vedendosi recapitare poi la spesa comodamente a casa.
  • No agli sprechi. È etico e responsabile sempre ma, soprattutto in questo momento, evitare sprechi di cibo. Gli esperti allora consigliano di acquistare prodotti più vicini alla scadenza, se si sa che verranno consumati nel breve periodo, di non buttare gli avanzi di un pasto, ma di riciclarli in quello successivo o nella preparazione di altre ricette. Inoltre è bene, per quanto già c’è in dispensa, disporre davanti i prodotti con data di scadenza più prossima così da consumarli prima degli altri. Così come si consiglia di congelare gli alimenti in eccesso crudi o cucinati per non sprecarli. Da ricordare che la dicitura in etichetta “da consumarsi preferibilmente entro” non è una data di scadenza fissa e che il prodotto è ancora sicuro per la salute, ma che può perdere solo alcune caratteristiche organolettiche. Infine è importante limitare l’acquisto di cibo, soprattutto fresco e deperibile, se si è sicuri di non poterlo consumare in tempi utili.

di Francesca Morelli

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