Un kit di buoni consigli per un’estate serena

Quest’anno per regalare a te, alla famiglia e ai tuoi piccoli una vacanza serena, non trascurare di mettere in valigia anche un “kit di buoni consigli” da viaggio, di prevenzione, di salute… qualunque sia la destinazione di questa pausa estiva: mare, pianura o montagna.

Un check-up prima di partire. Gli esperti consigliano ai genitori, prima di partire, di passare dal pediatra per verificare lo stato di salute e vaccinale dei piccoli, soprattutto se la meta delle vacanze è estera o tropicale, dove può essere richiesta una profilassi preventiva per evitare l’esposizione a malattie locali, e verificare la “validità” dell’antitetanica che protegge da rischi associati a ferite profonde. È bene partire anche con un numero “memorizzato” del centro antiveleni e con la tessera sanitaria dei piccoli, utile per prescrizioni sanitarie in Paesi dell’Unione, anche diversi dall’Italia, o a stipulare piccole assicurazioni per aree extraterritoriali. «Al rientro da un soggiorno prolungato all’estero o in paesi ad alta endemia per particolari patologie – dichiara Gaetano Mariani, primario di Pediatria dell’Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba, Como– è consigliata una visita medica ed eventuali esami diagnostici, in caso di comparsa di sintomi sospetti per malattie tipiche come malaria, leishmaniosi, parassitosi che possono manifestarsi anche a distanza di mesi o anni».

In viaggio. Per l’auto o la nave esistono norme precauzionali da adottare così da evitare il “mal da mezzo di trasporto”, a cui sono più soggetti i bambini fra 3 e 12 anni: ad esempio è bene distrarli, facendo guardare loro la strada o il paesaggio, evitare l’uso di deodoranti in auto che possono emanare odori forti e fastidiosi, il consumo di bevande, soprattutto gassate e pasti abbondanti (ma non viaggiare a stomaco vuoto), mantenere una guida tranquilla e regole senza scatti di velocità. «Dai 4 anni in su è possibile far loro masticare un chewing-gum o pasticche a base di dimenidrinato, un antistaminico indicato per il mal di movimento, mentre sono poco efficaci i cerotti da applicare dietro l’orecchio a base di scopolamina», aggiunge l’esperto.«In aereo, far ciucciare ai più piccoli un pasto al biberon, soprattutto nelle fasi di decollo e atterraggio, a cui possono associarsi fastidi per la variazione di pressione».

Al mare. Senso di mancamento, nausea, vomito, febbre, mal di testa, respirazione frequente, crampi muscolari e, più raramente, disturbi neurologici quali delirio o convulsioni sono i campanelli di allarme di un possibile colpo di calore. Per prevenirlo, vestire i bimbi con abiti leggeri e dai colori chiari, mantenere la temperatura indoor costante, non inferiore ai 23°, con un ventilatore o aria condizionata sulla funzione di deumidificazione, aggiungere alimenti acquosi alla dieta, come frutta e verdura, evitare bevande troppo fredde. Poi è bene non stare in spiaggia nelle ore più calde e assolate (dalle 11 alle 16.30), rinfrescare frequentemente i piccoli con bagni al mare (lasciando tuttavia passare il giusto tempo dalla digestione dei pasti) o docce, proteggere la pelle con filtri solari adeguati ed elevati che coprano sia la banda dei raggi UVA sia di UVB, da spalmare ripetutamente, soprattutto dopo i bagni. «In caso di colpo di calore – raccomanda Mariani – far sdraiare il bambino a terra con le gambe sollevate, in un ambiente ombreggiato e fresco, spruzzarlo con acqua sul corpo o utilizzare un asciugamano bagnato; se cosciente fargli bere acqua, non fredda, a piccoli sorsi, e se i sintomi appaiono sin dall’inizio gravi o il bambino non si riprende, chiamare il 118».

In montagna. «La prima regola durante il viaggio – precisa ancora il primario – è non raggiungere alte quote troppo rapidamente per non incorrere in possibili disturbi quali mal di testa, insonnia, spossatezza, perdita di appetito e nausea. Anche in montagna occorre proteggere la pelle con un filtro solare elevato e occhiali da sole per evitare dolore e arrossamento agli occhi, perché l’altitudine potenzia l’effetto delle radiazioni solari, indossare inoltre scarpe leggere e flessibili, che coprano le caviglie e fare una buona colazione che dà il giusto sprint per affrontare la giornata».

Le allergie in vacanza. Si associano soprattutto a pollini estivi, animali di campagna come cavalli e conigli che possono generare riniti, congiuntiviti e crisi d’asma a volte anche molto importanti, o alimentari per il consumo di pesce e frutti di mare, possibili responsabili di problemi di tipo respiratorio che si possono scatenare in bambini predisposti anche per l’inalazione delle sostanze liberate dal pesce fresco, passando davanti a una pescheria.

Una scorta di farmaci e affini. Oltre a quelli di uso abituale per terapie croniche o per note allergie (verificare la copertura per tutta la durata della vacanza), è bene partire con un “kit da viaggio” contenente farmaci di prima emergenza: un antipiretico (paracetamolo o ibuprofene, meglio in compresse), sali reidratanti (meglio in bustine) utili in caso di vomito e/o diarrea per evitare la disidratazione, un antistaminico in gocce per eventuali reazioni allergiche o per attenuare pruriti conseguenti a eritema solare, una crema cortisonica per lenire il bruciore da punture d’insetto, un antisettico per disinfettare le piccole ferite, garze e cerotti di varie misure. Sono utili anche: un prodotto a base di ammoniaca per le irritazioni causate dalle meduse, repellenti per zanzare, prodotti per l’alimentazione del lattante, se necessari.

La diarrea del viaggiatore. È un rischio a cui si può andare incontro nei Paesi stranieri con scarse condizioni igieniche: è causata da germi, soprattutto l’Escherichia coli enterotossico, dopo l’assunzione di alimenti e bevande contaminati come verdura, frutta non sbucciata, legumi crudi, uova crude o poco cotte, pesci crudi, alcune salse (come la maionese) fatte in casa, budini o gelati artigianali fatti con latte non pastorizzato. «La prevenzione – conclude Mariani – è possibile lavando accuratamente le mani con acqua e sapone prima di mangiare, non consumando cibi a rischio, latte non bollito e formaggi freschi di incerta provenienza, bevendo acqua solo da bottiglia sigillata, da usare anche per la preparazione del ghiaccio, o potabilizzata con ipoclorito o bollita per almeno 10 minuti. In caso di diarrea, particolarmente pericolosa nei bambini più piccoli, vanno somministrate soluzioni reidratanti contenenti sali e glucosio, mentre per forme gravi consultare un medico».

di Francesca Morelli

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