Estate, rischio obesità: dieci “buone” regole per combatterla

Krapfen, pizze e focacce divorate sulla spiaggia come merenda mattutina o pomeridiana, gelati e goloserie varie, bevande zuccherate e succhi di frutta per recuperare le energie perse giocando o facendo il bagno. Complici queste cattive abitudini nutrizionali, alimentate ancor di più dall’estate, siamo finiti con l’essere i peggiori in Europa per tassi elevati di bambini over-size. Nel nostro Paese hanno raggiunto quota 21%, di cui il 42% sono maschi obesi o in sovrappeso e il 38% femmine. Ma le concentrazioni maggiori risiedono al Sud, dove globalmente il 35% dei bambini ha problemi con la bilancia: lo attesta il rapporto Childhood Obesity Surveillance Initiative 2015-2017 dell’Oms.Tuttavia, in questo panorama critico, un aspetto positivo c’è: l’obesità pediatrica, secondo la rilevazione del Sistema di Sorveglianza Okkio alla Salute, promosso dal Ministero della Salute/CCM (Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie) e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, è in diminuzione, 13% in meno in dieci anni, grazie all’enorme sforzo dei singoli Paesi, Italia compresa, nella prevenzione e nel controllo di questa problematica. In funzione di questa conferma, già annunciata da precedenti statistiche, gli esperti invitano a fare dell’estate un momento per recuperare buone abitudini alimentari e stili di vita sani, tra cui ridurre le calorie ai pasti, iniziare nuovi sport, regolarizzare il ritmo sonno-veglia, soprattutto tra i bambini in età prescolare e scolare. «L’obesità in età pediatrica – avverte la professoressa Susanna Esposito, ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia e presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) – è un campanello d’allarme che i genitori non dovrebbero mai sottovalutare. È infatti un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie croniche, come ipertensione, sovrappeso e diabete di tipo 2 in età adulta. Ma non solo: l’obesità favorisce l’insorgenza di eventuali Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), associandosi spesso anche al fenomeno del bullismo: peso e aspetto fisico sono tra i primi elementi  presi di mira dai  bulli per mortificare, ridicolizzare la vittima prescelta».

Allora per fare in modo che l’estate sia un momento di relax e divertimento, all’insegna del benessere durante il quale dare scacco all’obesità e ai fenomeni clinici e sociali connessi, ecco da WAidid 10 “buone” regole nutrizionali e non, da ricordare, imparare e mettere soprattutto in pratica:

  1. Quanto è buona l’acqua! – Proprio così, e va bevuta in abbondanza, almeno 1 litro al giorno fino a 10 kg di peso del bambino, 1 litro e mezzo tra 10 e 20 kg e 2 litri e più dai 30 kg in su. Tieni sempre una bottiglietta a portata di mano!
  2. Non ti scordare della prima colazione. È possibile ritardarla sulla tabella oraria, ma non saltarla. In estate, meglio prediligere dolci fatti in casa o prodotti da forno, accompagnati da latte, yogurt, marmellata, macedonie o ghiaccioli di frutta fatti in casa e centrifugati. E si parte con un pieno di energia.
  3. Rispetto degli orari. Pranzo, merenda e cena hanno orari canonici e vanno mantenuti anche in vacanza, limitando l’intermezzo di inutili e dannosi fuoripasto. Se si pranza in spiaggia, con i più grandicelli, sono concessi carboidrati o proteine senza tuttavia esagerare con le quantità. I più piccoli invece non devono mangiare sotto l’ombrellone, né vanno tenuti al mare nelle ore più calde tre le 11 e le 17: li riparerete così dal rischio di colpi di sole e di calore.
  4. La pazienza è la virtù dei “saggi”. Dopo i pasti, è raccomandato attendere 2 ore prima di fare il bagno, per evitare congestioni o altre spiacevoli implicazioni.
  5. Evviva i vegetali! Frutta e verdura in particolare, colorata. Se questi alimenti possono essere consumati in abbondanza, è invece bene limitare cibi precotti o impanati, preferendo pietanze fredde e leggere. La dieta estiva deve comunque prevedere, nell’arco di una settimana, un consumo di carne, pesce e legumi almeno 3-4 volte; formaggi, affettati e uova 1-2 volte.
  6. Igienizzare frutta e verdura. Lavarla e strofinarla ben bene sotto il rubinetto; questa azione limita il rischio di insorgenza di salmonellosi, un’intossicazione caratterizzata da sintomi quali nausea, vomito, dolori addominali, diarrea e febbre. Molto fastidiosa per tutti, ma soprattutto per i bambini che mette ko per almeno una settima, se la forma non è delle più gravi, altrimenti potrebbe richiedere anche un ricovero in ospedale. Non deve accadere, soprattutto in vacanza.
  7. Pesce e molluschi crudi? No, grazie! Il pesce crudo può essere portatore dell’Anisakis, un parassita nocivo per l’essere umano, che può causare disturbi gastrointestinali, a volte simili a quelli dell’ulcera peptica o dell’appendicite, ma anche reazioni allergiche. In caso di sintomi gastrointestinali, è bene rivolgersi subito a un medico o ai servizi per turisti.
  8. I gelati, meglio artigianali. Consumati e acquistati però in locali conosciuti e sicuri, perché i derivati di uova crude, ingrediente presente spesso nei gelati e dolci alla crema, possono essere responsabili delle intossicazioni da Staphylococcus aureus che causano nella maggior parte dei casi delle brutte reazioni di stomaco e intestino.
  9. Cotto e mangiato! Soprattutto in estate, la raccomandazione è di non mangiare cibi avanzati, tanto più se precedentemente riscaldati al sole o se sono rimasti a temperatura ambiente, fuori dal frigo, per più di 1 o 2 ore. Il cibo è buono fresco di giornata!
  10. Sì allo sport. L’attività fisica e il sano movimento, sono fondamentali per prevenire sovrappeso, obesità e malattie cardiocircolatorie. Non c’è stagione migliore dell’estate per vivere l’aria aperta in attività, accantonando passatempi oziosi, come la TV e i videogiochi. Che cosa aspetti allora a metterti in moto?

di Francesca Morelli

Articoli correlati