I disturbi del sonno che affliggono le donne

Il cervello influenza anche la qualità del sonno. Lo confermano gli esperti in occasione della Settimana Mondiale del Cervello (12-18 marzo), promossa in Italia dalla Società Italiana di Neurologia (SIN) e della Giornata mondiale del sonno (16 marzo).
Sono circa 13 milioni gli italiani che ogni notte dormono sonni disturbati e tormentati da differenti patologie, fra cui insonnia (30%) in forme più o meno gravi, la sindrome delle gambe senza riposo (7%), il Disturbo Comportamentale del Sonno REM (RBD) (2%) che spesso anticipa di anni l’insorgenza di una malattia neurodegenerativa come il Parkinson. Anche le donne non ne sono escluse e sperimentano disturbi del sonno “di genere”.

«L’insonnia e la sindrome delle gambe senza riposo, caratterizzata dalla necessità di muovere le gambe con sensazioni spiacevoli e disturbanti quando ci si mette a letto o la sera a riposo – spiega il professor Raffaele Ferri, direttore scientifico dell’Associazione Oasi Maria SS Onlus di Troina (EN) – sono quelli che colpiscono più frequentemente le donne rispetto agli uomini». Complici diversi fattori di rischio: prima di tutto gli ormoni, che possono svolgere un doppio ruolo. «Gli ormoni sessuali sembrano essere protettivi per le apnee ostruttive, ma solo in età pre-menopausale perché successivamente il rischio diventa simile a quello degli uomini. Mentre in gravidanza, soprattutto nel terzo trimestre, il disturbo prevalente è la sindrome delle gambe senza riposo, si stima a causa della relazione tra predisposizione genetica, fattori ormonali e forse anche ematologici, che ne favorirebbero la comparsa. Un disordine, quello delle gambe senza riposo, che sebbene scompaia improvvisamente o si attenui con il parto, predispone le donne che lo hanno manifestato in gravidanza al rischio di cronicità nell’arco della vita. Riguardo invece all’insonnia è altrettanto frequente in gravidanza, nel post-parto e in particolare nelle donne che manifestano baby-blues oppure in chi ha subito un intervento per tumore al seno, con un rischio aggravato dagli effetti collaterali della chemio e della radioterapia».

I disturbi del sonno non arrivano quasi mai da soli, spesso si abbinano a patologie già presenti: «L’insonnia in particolare – precisa Ferri – può essere influenzata o influenzare stati depressivi, patologie che implicano dolore come i tumori o le infiammazioni, problematiche che limitano la motricità o infine disordini del respiro.  Invece la carenza di ferro, che dà anemia, può accompagnarsi  alla sindrome delle gambe senza riposo». Sebbene diverse e molteplici, queste condizioni sono legate da una relazione comune: il disturbo del sonno costituisce un’aggravante sulla prognosi. E’ dunque importante accertare fin da subito la natura del problema, prima che il disturbo peggiori fino a diventare cronico. «La prima avvisaglia che deve invitare la donna a recarsi dallo specialista – raccomanda l’esperto – è la persistenza del disturbo, escludendo che si tratti di una forma transitoria. Se il disturbo dura per una settimana senza attenuarsi, sarebbe utile consultare innanzitutto il proprio medico e valutare l’eventualità di rivolgersi a uno specialista in Medicina del Sonno che sarà, secondo la tipologia del disturbo, prevalentemente un neurologo». Una scelta intelligente e tempestiva che favorirà anche un migliore approccio terapeutico che oggi consente soluzioni di accertata efficacia, che vanno dall’igiene del sonno a specifiche tecniche di terapia “cognitivo-comportamentale”, indicata soprattutto in determinate forme di insonnia cronica, fino al ricorso a farmaci specifici.

Anche nel caso dei disturbi del sonno è possibile fare una corretta prevenzione: attenendosi alle buone regole di igiene del sonno. Ad esempio, vanno tenuti fuori dalla camera da letto rumori e tecnologia – dalla televisione al tablet, al pc che possono alterare i sistemi di veglia, rendendo difficoltoso l’addormentamento o il mantenimento del sonno; è importante tenere luci soffuse (meglio ancora spente) e una temperatura né troppo calda né troppo fredda. Anche il cibo ha la sua influenza sul sonno: la sera la dieta deve essere leggera, con cibi che abbiano una componente zuccherina, come gli amidi del riso e della pasta, che stimolano l’assorbimento del triptofano, una sostanza che interagisce con la serotonina e ha il compito di regolare il sonno. Sono indicati per il sonno anche altri cibi che contengono triptofano, tra cui alcuni formaggi (pecorino, mozzarella, parmigiano e diversi altri), spezie e aromi come origano, prezzemolo e basilico, fagioli borlotti freschi o neri, semolino, omelette, mandorle. Vanno invece evitati alimenti e bevande eccitanti come caffè e tè che contengono caffeina, ricordandosi che i pasti devono essere regolari, consumati cioè sempre alla stessa ora. Ma non solo: Bacco e tabacco sono nemici del sonno, dunque niente alcol e pipa, sigari o sigarette. Infine è bene dedicarsi anche a un corretto pre-relax: prima di dormire, no ad attività mentali o emotive impegnative, come lo studio, questioni di lavoro o passatempi digitali come i video-giochi, né si consiglia di fare attività fisica. Non da ultimo, anche il rispetto della sveglia è fondamentale per il buon sonno: andare a letto e alzarsi sempre alla stessa ora, e questo significa non protrarre il tempo trascorso a letto di notte, né anticipare l’ora di coricarsi o ritardare quella in cui ci si alza al mattino. E per chi vuole saperne di più, è possibile consultare le regole del sonno sul sito dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (www.sonnomed.it/regole_sonno/).

di Francesca Morelli

 

Fatichiamo a dormire? Colpa dell’orologio biologico 

C’è un orologio speciale che regola il buon sonno: è quello circadiano e funziona con un meccanismo molto evoluto che fa adattare la fisiologia corporea ai cicli diurni di 24 ore, influenzando così un’ampia varietà di processi come il ritmo sonno/veglia, le ore dei pasti, la temperatura corporea e la secrezione ormonale. Su questo meccanismo agisce un fondamentale e abilissimo direttore d’orchestra: il cervello che dà perfetta sincronia a tutte le fasi del sonno. A sua volta, però, il cervello subisce l’influenza degli stimoli ambientali, come luce e buio, cibo, livello del rumore, ritmi lavorativi. Se qualcosa in questa sincronia s’inceppa, ecco insorgere i disordini del ritmo circadiano sonno/veglia che possono comprendere il disordine da fase di sonno ritardata, avanzata oppure irregolare, il disordine del ritmo sonno/veglia nelle 24 ore, il disordine da lavoro a turno e il jet lag.  F.M.

 

Le iniziative sul territorio

Aderisce alla settimana Mondiale del Cervello anche Hafricah.NET, portale di divulgazione neuroscientifica, che dal 2007 promuove iniziative sul territorio e online, che quest’anno vedono la partecipazione di 600 professionisti e 20 Regioni con centinaia di eventi e campagne per i cittadini, patrocinate anche da ENPAP (Ente Nazionale di Previdenza degli Psicologi). Le attività comprenderanno Open Day per conoscere i metodi delle neuroscienze; sportelli informativi presso associazioni e ospedali sul funzionamento cerebrale sano e patologico; workshop pratici di neuro-gastronomia, criminologia, scacchi, teatro e nuove dipendenze. Ancora, ci saranno attività a scuola per studenti e insegnanti per conoscere il cervello e ottimizzare il metodo di studio e di insegnamento; momenti di confronto e sensibilizzazione per i familiari dei malati di Alzheimer e altre forme di demenza; aperitivi informali per parlare di come funziona il cervello, con un’azione di sensibilizzazione rispetto all’uso/abuso di alcol. Non ultimo, sono previsti anche screening di prevenzione del decadimento cognitivo o per l’età evolutiva, allo scopo di identificare segni di disturbi dell’apprendimento quali dislessia, disgrafia. Chiudono la carrellata, mostre, concorsi e incontri moderati da psicologi ed esperti, con giochi da tavola per imparare a conoscere il cervello, divertendosi. Tutte le manifestazioni hanno focus di interesse: disturbi dell’apprendimento, nuove dipendenze, videogiochi ed effetti sul cervello, cyberbullismo, ma toccheranno anche temi quali l’importanza dell’alimentazione e dello sport per la salute del cervello; la prevenzione della demenza e l’importanza delle emozioni e delle relazioni. Per maggiori informazioni sulle iniziative, consultare il sito: www.settimanadelcervello.it.  F.M.

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