ViviSmart, per migliorare le abitudini alimentari delle famiglie

Quasi 1.500 bambini della scuola primaria (64 classi) e le loro famiglie; 25 medici di medicina generale; 16 punti vendita in 4 città. Sono i numeri di un progetto che intende riavvicinare gli italiani alle buone abitudini del modello alimentare mediterraneo. Il programma si chiama “ViviSmart” e prenderà il via il 30 settembre, proseguendo fino a maggio 2018: nasce per creare un meccanismo virtuoso capace di aggregare le famiglie italiane intorno alla sana alimentazione e all’attività fisica. L’iniziativa è frutto di un’inedita alleanza, che unisce il settore alimentare, il mondo delle cooperative di consumatori e quello delle fondazioni no profit, tra Barilla, Coop Italia, Danone, Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, Associazione Nazionale Cooperative di ConsumatoriCoop e Fondazione Istituto Danone, mossi dalla convinzione che solo l’unione delle forze e la condivisione di competenze possano condurre a proposte efficaci per la popolazione.

Tramite le nuove tecnologie, la piattaforma www.progettovivismart.it e l’hashtag #abcdpervivismart, il progetto mira ad avviare un percorso di sensibilizzazione dell’intera famiglia sulle sane abitudini della dieta mediterranea, aumentando il grado di consapevolezza in tema di alimentazione equilibrata, partendo da quattro città: Milano, Genova, Parma e Bari.
Il Progetto Pilota realizzato su 100 famiglie, con il coinvolgimento della S.I.M.G. (Società Italiana di Medicina Generale), avrà l’obiettivo di favorire il cambiamento dello stile di vita di un gruppo di nuclei familiari, con almeno un bambino di età compresa tra 6 e 10 anni e con problemi di sovrappeso in almeno uno dei componenti del nucleo. I progressi saranno monitorati attraverso parametri predefiniti, da cui deriveranno preziose informazioni scientifiche.

«Questo progetto potrebbe essere paragonato a un grande “reality” dell’alimentazione in famiglia», ha commentato il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta alla presentazione della Campagna. «In particolare ha evidenziato come la donna sia al centro della salute alimentare: a lei il compito di scegliere gli alimenti più adatti e cucinarli nei modi più salutari. A lei anche l’onere di educare i bambini a una sana alimentazione, abituandoli a valorizzare e apprezzare il gusto di alimenti come frutta, verdura, pesce, che raramente soddisfano il palato dei più piccoli. Con l’avvio di questo progetto, anche la scuola avrà un ruolo fondamentale nell’indirizzare i bambini a mangiare in modo sano, seguendo l’esempio della nostra dieta mediterranea».
«Nelle scuole prescelte, infatti, si svolgeranno conferenze e presentazioni, con distribuzione di materiale didattico: verranno illustrati i gruppi più importanti di alimenti e le loro proprietà», spiega Giulia Bertocchini, responsabile Sviluppo di categoria dell’azienda Barilla. «Il modello base sarà la piramide alimentare, a partire dall’alimento più semplice, l’acqua, poi la frutta con le sue proprietà nei vari mesi dell’anno, le verdure, i cereali, i legumi, i latticini, il pesce. Il tutto con un linguaggio semplice e accessibile al bambino, utilizzando immagini come si trattasse di un gioco. Conferenze analoghe, più approfondite, si terranno nei punti vendita Coop che hanno aderito all’iniziativa».

“ViviSmart” punta dunque a diventare un modello per la comunicazione sugli stili di vita, favorendo l’adozione di corrette abitudini alimentari e sani stili di vita. I dati più recenti dell’indagine “OKkio alla Salute”, promossa dal Ministero della Salute, mettono in luce la persistenza di modelli alimentari non corretti, confermando purtroppo l’Italia ai primi posti in Europa per l’incidenza di sovrappeso e obesità infantile. Ecco perché al progetto hanno aderito i medici di famiglia della SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), che dovranno aumentare il livello di consapevolezza delle 100 famiglie prese in carico e monitorare i risultati di questo nuovo approccio alimentare.
«I 25 medici coinvolti nel progetto ViviSmart dovranno dare ai genitori delle 100 famiglie un foglio informativo con le finalità del Progetto, da consegnare al proprio pediatra, il quale dovrà monitorare i mutamenti delle abitudini alimentari e trasmetterle poi al medico di famiglia», conferma Ovidio Brignoli, vice-presidente SIMG. «Da questi dati dovrebbero derivare informazioni importanti che attestino l’avvenuto cambiamento delle abitudini alimentari e l’eventuale riduzione di problematiche, quali il sovrappeso, in aumento soprattutto nei più piccoli».

Paola Trombetta  

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