Pelle e capelli a rischio, dopo le vacanze

In autunno è boom di problemi dermatologi e ai capelli, stimati in crescita, tra i mesi di settembre e ottobre anche del 25%, secondo gli specialisti dell’IHRF (International Hair Research Foundation) secondo i dati del 2016. Complice la poca attenzione durante l’esposizione al sole, senza fare ricorso a prodotti specifici in grado di filtrare i raggi solari o facendo un uso scorretto di cosmetici, ma anche per l’alterazione prolungata dei ritmi sonno/veglia.

Oltre alla pelle, infatti, una delle zona a maggior rischio estivo, ma spesso dimenticata, è appunto il cuoio capelluto dove invece macchie, arrossamenti e altre problematiche non visibili a occhio nudo e non trattate adeguatamente, possono portare a conseguenze più gravi. «La pelle del cuoio capelluto – spiega la dottoressa Elisabetta Sorbellini, dermatologa dell’IHRF – per la sua particolare sensibilità, in mancanza di un’adeguata protezione, può creare problemi anche ai bulbi piliferi causandone un indebolimento e, dunque, un aumento esponenziale della normale caduta dei capelli che avviene in autunno, tuttavia evitabile con un’attenta e corretta prevenzione, spesso associata allo stile di vita».

Infatti alla caduta dei capelli possono contribuire sensibilmente le alterazioni dei ritmi circadiani, cioè di sonno/veglia, e dunque la conseguente variazione nella produzione di melatonina. «Recenti studi, iniziati 5 anni fa e condotti in collaborazione con l’Università di Brescia – ha precisato il dottor Fabio Rinaldi, dermatologo specializzato in tricologia e presidente dell’IHRF – che hanno coinvolto 34 soggetti, 23 donne e 11 uomini, monitorati per 12 mesi e tutti interessati da un’importante caduta e diradamento dei capelli, senza sintomi specifici quali l’alopecia androgenetica, hanno dimostrato che la causa della caduta dei capelli in questi casi era da imputare all’alterazione dei ritmi circadiani. In particolare se questi si associavano all’ora insolita dell’addormentamento,  ma con una sensibile risoluzione del problema una volta corrette le alterazioni del ritmo sonno/veglia».

La prevenzione per la protezione di pelle e capelli, oltre all’uso di integratori, creme, farmaci laddove necessario, è rappresentata anche dall’alimentazione, di cui è stata dimostrata ad esempio la stretta relazione tra stile nutrizionale e produzione dei principali costituenti dei follicoli piliferi. Particolarmente efficaci e protettive in questa direzione sono:

  • le proteine ricche di aminoacidi, come la cisteina, contenuta in pollo, polpo, stoccafisso, fagioli, semi di quinoa e di soia: si tratta di un amminoacido che, grazie alla sua elevata quota di zolfo e ai ponti di solfuro, conferisce resistenza e stabilità alla struttura del capello, contribuendo favorevolmente anche al processo di cheratinizzazione e della produzione di eumelanine, pigmenti che colorano il capello. Mentre la metionina che si trova in uova, noci del Brasile, pinoli, miglio, legumi, contribuisce alla formazione della cheratina, la quale, in presenza di vitamina B12 contenuta in vongole, fegato di manzo, sgombro, salmone e acido folico di cui sono ricchi piselli, indivia, barbabietole, cavolfiori, viene convertita in cistina. Metionina e cistina, insieme, esercitano un’azione antiossidante, contrastando alcuni tra i più dannosi radicali liberi. Fanno bene al capello anche la glicina, di cui si trovano abbondanti quantità in merluzzo, vitello, bresaola, tacchino, amaranto e l’istidina, contenuta in soia, parmigiano, lonza di maiale, coniglio, tonno che rappresentano importanti costituenti del collagene, migliorando anche il turnover cellulare e il trofismo del capello.
  • le vitamine del gruppo B (B3, B5, B6, B12) che regolarizzano la secrezione sebacea. In particolare la vitamina B6 presente in salvia, menta, peperoncini, prezzemolo, pistacchi, avocado, peperoni, nocciole, banane, riso apporta ulteriore cisteina, e vitamina H contenuta in vegetali, cereali integrali, lievito di birra, tuorlo d’uovo, riso, latte e fegato, che è indispensabile per la produzione di cheratina e per irrobustire i capelli; infine la vitamina E di cui sono ricchi oli vegetali, germe di grano e frutta secca, e che svolge un’efficace azione protettiva.

È invece da moderare/evitare il consumo di carni rosse, insaccati, formaggi grassi, che introducono nel corpo una gran quantità di grassi, andando a stimolare la produzione di sebo, limitando il più possibile anche la cottura degli alimenti ad alte temperature che vanno mantenute a non più di 120°, per ridurre la formazione di acrilamide, sostanza tossica cancerogena.

di Francesca Morelli

 

 

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