MENINGITE: L’INFEZIONE CHE FA ANCORA PAURA

direttore dell’Unità di Pediatria ad alta intensità di cure del Policlinico di Milano e presidente di Waidid (Associazione mondiale per le Malattie infettive e disordini immunologici). «Le cause della meningite batterica sono le infezioni da meningococco e pneumococco; c’è anche la meningite di origine virale, causata da un virus, come quello del morbillo, che in un caso su 1000 provoca gravi danni a carico del sistema nervoso centrale. Per entrambe le infezioni, i vaccini sono l’unico ed efficace sistema di prevenzione».

In occasione della Giornata contro la meningite (23 aprile) e della Settimana mondiale delle vaccinazioni, che prosegue fino al 30 aprile, il Censis di Roma ha reso nota una ricerca, realizzata in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, con il contributo di Novartis Vaccines (recentemente entrata a far parte del gruppo Gsk). L’84% dei genitori italiani è consapevole che la meningite è una malattia grave e per questo ne ha paura, soprattutto per il rischio di morte (39,7%) o dei gravi danni che può causare (32,8%). Ma il 14,5% dei genitori non sa di cosa si tratta. Il 65,3% sa che la patologia si trasmette per via respiratoria. In merito ai soggetti più esposti al rischio di meningite, il 64,2% dei genitori sa che si tratta di bambini molto piccoli, ma solo il 6,5% sa che anche gli adolescenti e i giovani tra i 15 e i 25 anni rappresentano una fascia di popolazione a rischio. Tra i principali sintomi della meningite, secondo i genitori il primo campanello d’allarme è la febbre (79,1%) e anche il forte mal di testa (35%). Sono citati meno frequentemente altri sintomi come l’irrigidimento della nuca, le convulsioni, la sonnolenza, e solo il 9,4% sa che la patologia può anche presentare sintomi non specifici. La malattia ha una progressione molto rapida e gli esiti si verificano generalmente tra le 24 e le 48 ore, un’informazione che non sfugge ad oltre la metà dei rispondenti (54,5%).

Quali informazioni sulle vaccinazioni? Il 76,9% dei genitori ha vaccinato contro la meningite i propri figli o ha intenzione di farlo, solo il 14% non lo ha fatto, mentre il 9% non è a conoscenza della possibilità di vaccinare contro questa patologia. La fonte principale dalla quale i genitori hanno ricevuto informazioni sulla meningite (48,8%) e sulla vaccinazione anti-meningococco (33,9%) è il pediatra. Ma il 67% indica di non aver mai ricevuto informazioni sulla vaccinazione contro il meningococco B. L’atteggiamento delle famiglie italiane riguardo alle vaccinazioni è ancora controverso. L’83% dei genitori si fida delle vaccinazioni, invece il 13,3% si fida poco e il 3,3% per niente. Il 35,7% pensa che le vaccinazioni siano utili e sicure, il 32,3% è invece favorevole solo alle vaccinazioni obbligatorie e gratuite, il 25,6% decide caso per caso, il 5,3% è contrario giudicandole rischiose. Se l’88,8% dei genitori è convinto che le vaccinazioni siano un obbligo sociale, il 62,1% pensa però che possano essere causa di malattie gravi come l’autismo. Così il 59,5% dei genitori ritiene che le vaccinazioni veramente importanti siano quelle che il Servizio sanitario nazionale definisce obbligatorie e garantisce gratuitamente.

«Oggi c’è ancora un problema di consapevolezza sulla meningite, come testimoniano le molte incertezze dei genitori sulla malattia e sui sintomi, ma anche sugli strumenti per difendersi», conferma Ketty Vaccaro, responsabile dell’area Welfare e Salute del Censis. «Il 77% dei genitori afferma di aver vaccinato o di voler vaccinare i propri figli, ma pochi sanno distinguere tra le diverse forme di meningite e i relativi vaccini. Una carenza informativa denunciata da quasi la metà dei genitori, che avrebbero voluto saperne di più sulla malattia e sulle diverse possibilità di prevenzione, e confermata dal fatto che solo un genitore su 3 sa che dal 2014 esiste anche un nuovo vaccino, quello contro il meningococco B», ha concluso la professoressa.

di Paola Trombetta

 

AL VIA LA RETE DEI “CENTRI VACCINALI”

Nasce la rete dei “Centri Vaccinali Amici del Comitato”, che coinvolgerà i Centri di tutta Italia per rispondere ai bisogni informativi su meningite e vaccinazioni espressi dai genitori, racchiusi in 5 step e raccolti dal Comitato Nazionale Contro la Meningite tramite un sondaggio “Dì la tua sui Centri Vaccinali” che ha interessato oltre 100 genitori, i cui risultati sono stati presentati a Roma in occasione del Convegno Censis “La prevenzione della meningite da meningococco B”. Questi gli step:

Informazione su meningite e vaccinazioni: i genitori vengono informati sulla meningite e sui sintomi. Ricevono chiarimenti su benefici ed eventuali effetti collaterali dei vaccini anti-meningite.

Accoglienza: sala d’attesa accogliente e a misura di bambino.

Completezza dell’offerta: disponibili tutti i vaccini contro la meningite.

– Counselling: il personale sanitario dedica più di 15 minuti e informare i  genitori su benefici ed eventuali effetti collaterali delle vaccinazioni.

– Consenso informato: il personale sanitario assiste il genitore nella lettura e comprensione del documento.

Rispettando questi 5 step, il Centro Vaccinale contribuirà a guidare il genitore verso una scelta libera e consapevole dei rischi connessi alla meningite e dell’importanza della prevenzione. Saranno gli stessi genitori a segnalare al Comitato tramite email o via Facebook i Centri che rispettano queste linee guida. L’Associazione, una volta verificata l’aderenza del Centro Vaccinale, invierà un bollino identificativo che lo renderà riconoscibile a tutti i genitori. L’elenco dei Centri aderenti verrà inoltre pubblicato sul sito del Comitato www.liberidallameningite.it.

«L’esperienza vaccinale del bambino non è limitata a un’iniezione, ma racchiude un percorso per il genitore che deve essere informativo e formativo al tempo stesso. Il Centro Vaccinale, assieme al pediatra, rappresenta il fulcro di questo percorso, ma spesso capita che i genitori non vivano un’esperienza positiva come ci si potrebbe aspettare, e come è emerso dal nostro sondaggio», afferma Amelia Vitiello, presidente del Comitato. «Nove genitori su 10 chiedono maggiori informazioni su meningite, rischi e sintomi, sia per quanto riguarda le vaccinazioni; sei su 10 desiderano chiarimenti sui vaccini disponibili contro la meningite e su eventuali effetti collaterali. Richieste che non trovano risposte esaustive in tutti i Centri Vaccinali sul territorio nazionale dove si vorrebbe trovare personale dedito al counselling, come chiede un genitore su 2. I nodi più ricorrenti sono imputabili alla presenza nel Centro Vaccinale di materiale informativo di difficile comprensione, ma anche le informazioni fornite dal personale sanitario che, in oltre 70% dei casi, risultano poco chiare. A causa di queste carenze informative, i dubbi dei genitori sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini anti-meningite persistono in quasi la metà dei rispondenti (40%) anche dopo aver sottoposto il proprio figlio alla vaccinazione.

«Abbiamo appurato che ciò che preoccupa maggiormente i genitori sono gli effetti collaterali delle vaccinazioni. Mi sento di rassicurarli sul fatto che i vaccini anti-meningite hanno le stesse caratteristiche degli altri vaccini del Calendario Vaccinale del Ministero», puntualizza Amelia Vitiello. «Io stessa, con mio marito e le mie figlie, ci siamo sottoposti alla vaccinazione contro il meningococco B, il ceppo che ha ucciso nel 2007 la mia piccola Alessia. Ulteriori evidenze scientifiche sulla sicurezza dei vaccini arrivano dalla letteratura internazionale: sulla rivista scientifica Jama sono infatti appena stati pubblicati i risultati di uno studio che ha accertato l’assenza di un legame tra il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia e l’autismo».  (P.T.)

Per ulteriori informazioniComitato Nazionale Contro la Meningite

Sito www.liberidallameningite.it Email info@liberidallameningite.it

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