COME COMBATTERE LE ALLERGIE

Fuori o dentro casa, per gli allergici, non fa differenza: è sempre un tormento. Per 16 italiani su 100, secondo una ricerca di Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione), condotta su un campione di mille persone tra i 18 e i 64 anni, ogni primavera è… raffica di starnuti, naso che cola e occhi lacrimosi già all’interno degli ambienti, cioè quando entrano in contatto con acari, polveri e muffe indoor. Fenomeni che si aggravano all’esterno in presenza di smog, pollini di cipressi, mimose, ulivi, parietarie e graminacee che svolazzano stagionalmente in grande quantità. Non se la passano meglio, però, neppure i minorenni che vivono con il fazzoletto a portata di mano: una schiera di un milione e mezzo di bambini e ragazzi con allergie nasali e pollinosi e almeno un milione quelli sotto i 18 anni affetti da asma, secondo le stime fornite dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, centro specializzato per la diagnosi e cura di tutte le patologie allergiche.

Difendersi da questo fastidioso male di stagione però è possibile: dapprima farmacologicamente, sottoponendosi a una profilassi vaccinale.  «Le allergie – spiega Alessandro Fiocchi, responsabile del Dipartimento di Allergologia dell’Ospedale romano – si combattono efficacemente con l’utilizzo dei vaccini, che predispongono l’organismo a tollerare meglio gli allergeni, disponibili sia nella tradizionale somministrazione sottocutanea, che per via sublinguale. Per evitare il riaffacciarsi dei sintomi, è necessario prevenire anche con farmaci che impediscano al polline respirato di infiammare le mucose. Le cure dovranno poi essere continuate per tutta la stagione di esposizione. Sapendo a cosa si è allergici è inoltre possibile pianificare i tempi della terapia e programmare le vacanze in periodi di alta pollinazione evitando, così, il contatto con gli allergeni presenti nelle città o nelle campagne».

Ma i vaccini non sono la sola soluzione: «Contro i più comuni sintomi del “raffreddore da fieno, prurito, congestione e gocciolamento nasale, starnuti… a cui si associano spesso congiuntivite, lacrimazione, occhi lucidi, bruciore e prurito oculare – aggiunge il professor Lorenzo Pignataro, direttore dell’Unità di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale della Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico Milano – sono disponibili farmaci di automedicazione, che si possono acquistare senza obbligo di prescrizione e sono riconoscibili dal bollino rosso sulla confezione, come antistaminici per uso topico (spray nasali e colliri) e per uso orale. Oppure sono di largo impiego anche farmaci vasocostrittori, con funzione decongestionante, che si associano ai più comuni prodotti per l’igiene nasale (soluzioni saline isotoniche e ipertoniche)».

Prima della terapia, o per ridurre il rischio di avere il naso impollinato, qualche misura preventiva la si può adottare mettendo in pratica i consigli del vademecum anti-pollini “out-door e indoor” elaborato dagli specialisti. Pensando soprattutto ai più piccoli, gli esperti del Bambino Gesù suggeriscono di:

 

  1. Evitare, in primavera, i prati, i campi coltivati e i terreni incolti.
  2. Evitare, se possibile, nel periodo critico di andare o vivere in campagna, ma anche gite nelle ore mattutine, soprattutto nei giorni di sole con vento e tempo secco.
  3. Recarsi al mare o in alta montagna, in vacanza, nel periodo in cui sono più forti i disturbi, ricordando che nelle medie altitudini (600-1000 metri) le piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura.
  4. Non frequentare le zone di aperta campagna, ma preferire passeggiate nel sottobosco dove più difficilmente giunge il polline.
  5. In auto tenere i finestrini chiusi e accendere i sistemi di condizionamento dopo aver verificato la pulizia dei filtri.
  6. Praticare sport, nei periodi di maggiore impollinazione, in luoghi chiusi come palestre e piscine coperte.
  7. Non tagliare l’erba del prato nel periodo di malessere e non sostare nelle vicinanze di aree tosate.
  8. Non usare bicicletta o motorino nei periodi critici e ricorrere a mascherine per coprire bocca e naso, a occhiali da sole e cappelli con visiera.
  9. Durante la stagione pollinica, cambiarsi i vestiti rientrando in casa, fare lavaggi endonasali, doccia e sciacquare il viso e i capelli.
  10. Evitare di aspirare fumo di tabacco e, specie nel periodo clou, anche di entrare in contatto con polveri o peli di animali domestici.

Ci sono però anche delle insidie, altrettanto fastidiose, più vicine, chiuse dentro casa o in ambienti circoscritti. Ecco alcuni rimedi “indoor”:

  1. Contro polveri, acari e muffe mantenere la casa il più possibile asciutta, riducendo l’accumulo di umidità. Usando per esempio un deumidificatore, asciugando le pareti della doccia dopo il bagno e togliendo subito gli indumenti bagnati dalla lavatrice.
  2. Eliminare gli acari è un po’ più difficoltoso. Ma la prima regola è ricoprire i materassi e i cuscini con fodere anallergiche e scegliere mobili in materiali che non attirano la polvere come vinile, legno, metallo o pelle, anziché articoli imbottiti.
  3. Fare un’accurata pulizia dell’arredo e delle superfici su cui possono depositarsi acari e allergeni (moquette, libreria…). In particolare non accumulare carta e giornali, ma smaltirli negli appositi contenitori.
  4. Tenere sgombre e pulite le grate e i filtri dei condizionatori e umidificatori dove possono annidarsi acari, polveri, muffe, allergeni di varia origine.
  5. Curare l’igiene degli animali domestici, di cane e gatto in particolare, lavandoli una volta a settimana per rimuovere forfora e allergeni dal pelo. Tenerli anche lontano dai mobili imbottiti che possono trattenere gli agenti irritanti.
  6. Fare attenzione agli scarafaggi i quali depositano le uova e lasciano dietro di sé escrementi che possono scatenare l’insorgenza di allergie. Per prevenire il problema occorre eliminare regolarmente i residui alimentari in cucina e conservare gli alimenti in contenitori ermetici.
  7. Scegliere prodotti per la pulizia adeguati perché la qualità dell’aria indoor può essere influenzata da alcune sostanze presenti in disinfettanti, detergenti, sgrassanti, lucidi per mobili. Soprattutto ventilare gli ambienti dopo l’uso.
  8. Non sottovalutare l’influenza degli apparecchi elettronici. Specie se funzionanti ad alto voltaggio o per lungo tempo, possono emettere negli ambienti chiusi campi elettromagnetici e ozono (ossigeno triatomico O3) con effetti a volte dannosi sul comfort e sulla salute.

di Francesca Morelli

 

STOP AGLI STARNUTI COI NUOVI ANTISTAMINICI

I farmaci che mettono un freno agli “etciù!” si chiamano antistaminici. Sono efficaci perché contrastano gli effetti dell’istamina, la principale responsabile del raffreddore da fieno, che viene prodotta dall’organismo quando entra in contatto con un allergene. Degli antistaminici, quindi, chi soffre di pollinosi non può fare a meno; anzi questi farmaci sono un toccasana perché impediscono all’istamina di interagire con i propri recettori (istaminici), bloccando, diminuendo o sospendendo la reazione allergica. Nel nostro organismo esistono diversi recettori istaminici, ma quelli su cui i farmaci antiallergici sono efficaci sono gli H1.

Ma gli antistaminici più vecchi, che non sono selettivi verso i recettori H1, hanno un piccolo effetto collaterale: fanno venire sonno. Il motivo è che agiscono su altri tipi di recettori, ad esempio a livello del sistema nervoso centrale, provocando sonnolenza e perdita di lucidità, soprattutto se accompagnati ad alcolici. Oltre a causare palpebre pesanti, gli antistaminici di prima generazione – difenidramina, clorfeniramina, triprolidina, dimenidrinato – possono anche provocare secchezza alla bocca, disturbi alla vista, stitichezza e ritenzione urinaria. Invece quelli della nuova generazione, a cui appartengono la loratadina e desloratadina, cetirizina e levocitirizina, bilastina, ebastina, rupatadina, terfenadina, hanno superato questo problema perché sono stati resi più selettivi verso i recettori H1: raggiungono più difficilmente il sistema nervoso centrale, e quindi sono meglio tollerati e la sonnolenza più limitata.

(Francesca Morelli)

Articoli correlati