«IL VERO AMORE E’ PER SEMPRE»

 

Cosa significa tradire in amore?

 

«Indipendentemente dai luoghi comuni, io penso che l’unico vero tradimento consista nel far credere a una persona che ci è accanto che niente è cambiato mentre tutto invece è diverso. Da questo punto di vista, non è fedele chi ripete sempre gli stessi gesti, indipendentemente dai sentimenti che ci sono, ma chi è capace di rendere l’altro partecipe del cambiamento, se cambiamento c’è stato. È solo così che si resta fedeli a se stessi e agli altri».

 

Conta ancora la fedeltà in un rapporto di coppia? Perché oggi, momento in cui i rapporti si fanno “liquidi”, ossia deboli, sfuggenti, è così difficile essere fedeli?

 

«La fedeltà reciproca è l’unico luogo sano in cui costruire una relazione amorosa. Non c’è amore senza promessa di fedeltà, perché “un amore infedele è una contraddizione assurda come un cerchio quadrato”. Quando si ama, si ama per sempre. Se ho amato una persona, non posso smettere di amarla. Anche se l’amore si trasforma».

 

In più di un suo libro, lei sottolinea il ruolo cruciale della fiducia reciproca…

«Diciamo che l’amore e la fiducia vanno sempre di pari passo: se non ci si fida, non si ama e viceversa. Ma per potersi fidare, bisogna accettare il rischio enorme di scommettere su un’altra persona, di “saltare nel buio”. Ci si dà interamente all’altro solo quando si è consapevoli del fatto che non ci si potrà mai dare interamente, come dice Georg Simmel, perché in ciascuno esistono zone d’ombra sconosciute persino a noi stessi. L’amore è sempre e solo la tacita promessa di rispettarsi anche quando non sappiamo tutto e non controlliamo tutto. La bellezza dell’amore risiede nella scoperta di ciò che non si prevede, di ciò che accade. Anche se questo “lasciarsi andare” ci rende poi vulnerabili e fragili».

 

L’amore è più forte del tradimento?

 

«E’ sempre e solo per amore che si agisce, anche quando lo si nega o si pretende il contrario. È l’amore che dà un senso a tutto quello che facciamo. Ma non ci aspettiamo che sia un’altra persona a colmare quel vuoto incolmabile che è in ognuno di noi. Nessuno può mai essere “tutto”. Ma è sempre e solo insieme all’altro che possiamo imparare ad attraversare quel vuoto che ci portiamo dentro dall’infanzia».

 

In che cosa si differenzia il tradimento delle donne da quello degli uomini?

 

«In niente. Anche il tradimento, come l’amore, non ha sesso né genere».

 

Lei scrive che il tradimento vero non è mai sessuale, eppure il tradimento sul piano fisico è però quello che viene avvertito maggiormente…

 

«Può accadere a chiunque di vivere una passione e quindi, per utilizzare le sue parole, di “tradire fisicamente”. Non è questo, però, che distrugge l’amore. Nella vita ci può essere qualche “incidente di percorso”. Il tradimento vero non è mai sessuale. Per me tradire significa smettere di essere dalla stessa parte, smettere di volere che quella persona stia bene, smettere di prendersi cura di lei. Si tradisce la persona che si ama quando non si è capaci di essere là per lei quando ha bisogno di noi, quando non riusciamo a regalarle quel gesto, quella frase, quella parola, quel non so che di banale e prezioso al tempo stesso che dà senso all’amore. Ciò che distrugge l’amore è altro, non ammettere che le cose siano cambiate, fare finta di nulla, non essere presenti quando è necessario…».

E’ possibile superare un tradimento? Lasciarsi? Perdonare? Comprendere? Dimenticare?

«Il tradimento fisico si può sempre perdonare, perché è aneddotico… Il vero tradimento invece no. Perché senza autenticità non esiste nemmeno più l’amore».

Quando veniamo traditi, viviamo un senso di inutilità e di desolazione, perché il tradimento da parte di chi amiamo ha il potere di incrinare il nostro amor proprio, la nostra autostima.
Scoprire di essere stati ingannati ferisce il narcisismo personale, ci sentiamo messi da parte, sostituiti, annullati. Questa ferita nasconde altre verità secondo lei?

«Perdere la persona che si ama è sempre un’esperienza dolorosissima da cui talvolta è difficile riprendersi. Si ha la sensazione di aver perduto tutto. Ma anche quando si pensa di aver perduto tutto, si perde tutto tranne se stessi. Ecco perché non ci si può sentire “annullati”. A meno di non aver pensato che “tutto” dipendesse dall’altro… Ma se è questo che accade, allora il rapporto era già falsato in partenza».

di Cristina Tirinzoni

Articoli correlati