LOTTA AI TUMORI: LA SALUTE E’ NEL PIATTO

 

“Gustare” il sapore della prevenzione e della salute, anche attraverso ciò che si mette nel piatto. Perché “Mangiare bene, fa bene”. È questo lo slogan della Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica, promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), quest’anno in collaborazione con il Consorzio Cuochi e ristoratori in Lombardia, su tutto il territorio nazionale dal 16 al 24 Marzo. Moltissime, in particolare, le iniziative delle sette giornate milanesi: visite gratuite per la diagnosi precoce alla cute, al seno, al cavo orale e alla prostata grazie a unità mobili che transitano per la città e negli Spazi di prevenzione della LILT; stand nelle maggiori piazze e distribuzione di materiale informativo con un opuscolo, novità di quest’anno che comprende consigli e ricette di cinque big della cucina italiana – Filippo La Mantia, Andrea Berton, Giancarlo Morelli, Davide Oldani e Luca Barbieri; promozione di prodotti della terra salutari, primo tra tutti l’olio extravergine d’oliva, eletto testimonial storico di questa edizione per le sue molteplici proprietà protettive, e offerto con un contributo simbolico per il sostegno delle attività della LILT. E poi, ancora, laboratori di cucina sana e la degustazione di piatti della salute nei ristoranti di Milano e provincia che hanno aderito all’iniziativa. Arriva da LILT, dunque, un messaggio forte: per vincere la malattia occorre impegnarsi in una prevenzione attiva. È la sola arma possibile per ridurre le oltre 364 mila nuove diagnosi di tumore che ogni anno si registrano nel nostro Paese, più della metà (56%) a carico della popolazione maschile e il 44% tra le donne. Di questi, però, il 30% si può prevenire con un’alimentazione sana, che non significa né restrittiva né priva di gusto. Sul podio resta ancora la dieta mediterranea, riconosciuta anche patrimonio nazionale dall’UNESCO. «Il tumore, oggi ne siamo certi, è una malattia multifattoriale che ha alla base una componente genetica  – spiega la dottoressa Franca Fossati Bellani, presidente della LILT, Sezione Provinciale di Milano – ma sulla quale può agire positivamente lo stile di vita. Se adottassimo comportamenti corretti, si raggiungerebbe in tempi brevi una guaribilità complessiva dal tumore di oltre l’80%». Attività fisica regolare (non necessariamente andare in palestra, ma fare attività quotidiana in movimento), stop al fumo, riduzione del consumo di alcol e attenzione al cibo. Ed è soprattutto quest’ultimo il cuore del nostro benessere, le ultime ricerche scientifiche lo evidenziano: più il consumo di frutta e verdura fresca è regolare, più si allontana il rischio di sviluppare un tumore. Ma mangiare bene significa anche attenzione alla materia prima. La ricerca bulimica di esperienze culinarie e gusti nuovi, non deve dimenticare la tradizione, la storia e il significato che si è sempre dato al cibo: quello di qualità e bontà. «In una cultura dell’happy-hour, è importante rivalutare il pasto fatto e preparato insieme a casa – commenta la dottoressa Carla Favaro, specialista in Scienze dell’Alimentazione all’Università Bicocca di Milano – che forma all’adozione di comportamenti nutrizionali sani, sensibilizzando anche al ruolo conviviale del cibo». Dagli specialisti, in questa direzione, arriva un appello: educare i giovani, maschi compresi, all’economia domestica, ereditando un costume inglese che renderà obbligatorie dal 2014 le lezioni di cucina dai 7 ai 14 anni. Quello della buona tavola è un tema a cui nessuno è e si sente esente: anche la Fondazione Campagna Amica, punto di riferimento per la valorizzazione dei prodotti dell’agricoltura italiana, sarà in campo per diffondere un messaggio a favore di una sana e corretta alimentazione.

Francesca Morelli

Articoli correlati