IL SOLARE? QUESTIONE DI FEELING

La valigia è pronta, proprio come voi, alla sospirata vacanza al mare o in montagna. Nel beauty mancano solo i solari. Avete aspettato l’ultimo momento per acquistarli, a causa dei soliti dubbi.

Alta protezione, d’accordo, specie i primi giorni di esposizione. Ma quale sarà il prodotto più adatto alla vostra pelle? Latte, crema, olio o gel: questo è il dilemma! Non è un problema da poco, visto che la cute secca e disidratata ha esigenze diverse da quella grassa o fragile. Soprattutto se sottoposta alle aggressioni ambientali tipiche dell’estate: sole, acqua di mare e piscina, sabbia e vento. Ecco una piccola guida per orientarsi nella scelta. Con qualche consiglio in più.

 

PELLE SECCA

Le caratteristiche. La cosiddetta “pelle di pesca” è la prima, se non trattata, a mostrare segni di invecchiamento, con rughe anche in età giovanile. Appare disidratata, fragile, sottile, incline alle screpolature per mancanza di acqua, opaca e ispessita per insufficiente produzione di sebo.

Le cure beauty. Primo step: l’idratazione in profondità.

La pelle deve trattenere l’acqua il più a lungo possibile, in particolare sotto il sole. Per la beauty routine sono consigliate creme con molecole idratanti come l’acido jaluronico, estratti di barbabietola, malva, altea, mirtillo (anti-rossore) vitamine A ed E. D’estate meglio sospendere peeling e cure con alfaidrossiacidi (Aha), potenzialmente irritanti.

I danni dei raggi Uv. Il sole “asciuga” questo tipo di pelle, che già di per sé non fa barriera alle aggressioni esterne. Piuttosto tende a ispessirsi, impedendo ai principi attivi di penetrare.

Il solare più adatto. Texture cremosa e formula ad alto tasso di idratazione, con sostanze nutrienti in grado di filtrare le radiazioni solari, calmare le irritazioni, ammorbidire la cute (burro di karitè, olio di crusca di riso, oliva e avocado).

Dopo una giornata di mare. I raggi Uv stimolano la produzione di radicali liberi. Per arginarli, serve un doposole con antiossidanti, che nutre senza rendere la pelle appiccicosa. E per il viso, una maschera ristrutturante ad hoc, da lasciare in posa almeno trenta minuti.

Il consiglio in più: frullati ricchi di betacarotene, che protegge le cellule (contenuto in albicocche, carote, pesche) e la vitamina C, anti-radicali liberi.

 

PELLE SENSIBILE

Le caratteristiche. È’ quella che più reagisce alla aggressioni esterne, perché non difesa da un film lipidico. La maggior fragilità capillare (teleangectasia) la fa arrossare facilmente (couperose).

Le cure beauty. Bisogna rafforzare la barriera cutanea per rendere la pelle meno fragile, ristabilire il giusto livello di idratazione, ripristinare la produzione di sebo. Inoltre, è essenziale salvaguardare i capillari: i raggi Uvb aumentano, infatti, la vasodilatazione, provocando un rossore diffuso. Per questo occorrono creme ricche di principi attivi lenitivi, antinfiammatori (estratto di liquirizia, azulene, calendula, camomilla) e schermanti (frutti di bosco). Per le pelli decisamente intolleranti, ideali i prodotti a base di resveratrolo, dalle virtù antiossidanti.

I danni dei raggi Uv. Accentuano irritabilità e secchezza rispetto agli altri periodi dell’anno.

Il solare più adatto. Oltre a un fattore protettivo elevato, deve contenere un’alta concentrazione di fattori idratanti e lenitivi,come aloe e acqua termale. Niente profumazioni alcoliche, né deodoranti a contatto con la pelle.  

Dopo una giornata di mare. Per lenire il rossore, applicate dosi abbondanti di doposole per pelli reattive, da massaggiare fino a completo assorbimento con leggeri movimenti circolari.

Il consiglio in più: macedonie di frutti di bosco a volontà, con succo di limone fresco, ricco di vitamina C.

 

PELLE GRASSA

Le caratteristiche. Lucida, oleosa, con comedoni e brufoli dovuti al “superlavoro” delle ghiandole sebacee, la pelle impura, tipica delle adolescenti, è sempre frequente anche nelle donne sopra i 30 anni. A causarla squilibri ormonali e stress. I pori appaiono dilatati, la grana grossolana, né mancano alcune zone disidratate.

Le cure beauty. Sfruttate al massimo i benefici del sole e della salsedine, che riassorbono il sebo e riducono l’untuosità. Dopo il bagno in mare, non fate la doccia subito, lasciando piuttosto che il sale si asciughi sulle zone grasse. In piscina, lavate via il cloro che può irritare e nebulizzate sul viso acqua termale. Non “aggredite” la pelle pur di sgrassarla: per reazione, le ghiandole secernono più sebo e si altera la barriera idrolipidica. Ristabilite, piuttosto, l’idratazione corretta, bilanciando la produzione di sebo con creme idratanti oil-free. 

I danni dei raggi Uv. È’ la pelle che più beneficia del sole. Questo non significa abbandonarsi all’abbronzatura selvaggia, ma “dosare” tempi e modi di esposizione con prudenza.

Il solare più adatto. Ideali le emulsioni non grasse, che non occludono i pori, pur essendo ricche di sostanze idratanti.

Dopo una giornata di mare. Usate doposole privi di oli e di eccipienti minerali: potenzialmente occlusivi, possono provocare comedoni e punti neri.

Il consiglio in più: invece di salumi, formaggi stagionati, sale e glutammati, privilegiate frutta e verdura, bene accette al fegato.

 

OPERAZIONE DOPOSOLE

Il rituale beauty di una giornata di mare non si chiude… insieme all’ombrellone! Continua a casa. Sul viso, stendete una maschera specifica idratante e lenitiva, a base di aloe, citochine e antiossidanti, come vitamine C ed E, coenzima Q10 e acido lipoico. Lasciatela in posa qualche minuto, per poi vaporizzare acqua termale: attenua i rossori e lo stress accumulati.

E per il corpo? Dopo la doccia, è d’obbligo il doposole, in grado di ripristinare il film idrolipidico della pelle, composto di acqua e sostanze grasse, che riveste e protegge la pelle dalle aggressioni esterne. Ideali un latte o un’emulsione doposole, dalle spiccate valenze ristrutturanti e nutrienti, ricchi di ceramidi e acidi grassi essenziali, vitamine e oli vegetali. Da massaggiare con lievi movimenti circolari, partendo dalla caviglia verso l’alto.

E in caso di bruciori, arrossamenti o scottature? Qualche precauzione in più non guasta. Meglio sdraiarsi all’ombra in un ambiente ventilato e fresco, evitando possibilmente le fonti di calore. Oltre all’abituale “after sun”, efficaci anche le creme a base di arnica, calendula, aloe, o camomilla, da applicare solo sulle zone interessate.

I consigli in più

-Per reintegrare la perdita di liquidi, favorendo l’idratazione cutanea, bevete il più possibile, soprattutto acqua oligominerale. Sono indicati anche i succhi di carota (il beta carotene favorisce la produzione di melanina).

-Integrate la dieta con cibi ad alto contenuto di vitamine A, C ed E, che contrastano la formazione di radicali liberi. La A e la C si trovano negli ortaggi e nella frutta, la E è presente nei formaggi freschi, nel burro e nell’olio, oltre che nel pesce fresco.

 

LE CURE IN TESTA

Come la pelle, anche i capelli al sole mettono a dura prova la loro bellezza: l’azione ossidativa di raggi ultravioletti, salsedine e cloro li rende più secchi, deboli e soggetti a doppie punte. Vanno, dunque, curati per tempo.

-Se sono fragili o trattati chimicamente, rinforzateli con impacchi a base di olio di mandorle dolci o di semi di lino.

-Effettuate colorazioni o permanenti almeno una settimana prima di partire e, se decidete per entrambe, fate trascorrere almeno sette giorni tra l’una e l’altra, evitando così di indebolire ulteriormente la capigliatura.

-Via le eventuali doppie punte prima di partire: al sole i capelli possono inaridirsi e spezzarsi.

-Prima di esporvi, vaporizzate sulla capigliatura un olio idratante con filtri Uv, sostanze nutrienti e stabilizzanti del colore. Dopo il bagno, sciacquatela con acqua dolce: i cristalli di sale rendono i capelli opachi, ruvidi e ribelli. Per poi ripetere l’applicazione dei prodotti protettivi. E alla fine della giornata, shampoo e balsamo ristrutturanti. A giorni alterni, lasciate in posa per almeno dieci minuti una maschera specifica, meglio se arricchita con olio di palma o di riso, semi di lino e ceramidi.

 

OCCHIO AI BAMBINI

Si può discutere a lungo sui benefici e gli “effetti collaterali” del sole. Una cosa è certa: i bambini vanno protetti con ogni cautela. La loro pelle, infatti, è molto più delicata e vulnerabile di quella degli adulti. Questo non solo perché la produzione di melanina

(un fotoprotettore naturale, capace di bloccare fino al 70% dei raggi Uv) è lenta e parziale. Ma soprattutto perchè il film idrolipidico (composto da acqua e grassi) e lo strato corneo (la barriera esterna) si formano completamente solo durante la pubertà. Tutte buone ragioni per difendere la loro pelle con solari a schermo elevato (Spf 25/50), ad ampio spettro (anti Uva-Uvb e, possibilmente, infrarossi), fotostabili e resistenti all’acqua. Dovrebbero essere provvisti di filtri chimici e fisici, in grado di riflettere la luce come una barriera. L’applicazione va ripetuta ogni 2/3 ore, specie sulle zone a rischio, più fragili e “sporgenti”, le cosiddette “eminenze cutanee”: naso, labbra, nuca, orecchie e spalle. Da evitare, infine, l’esposizione del bambino tra le 11 e le 16, quando i raggi solari sono più intensi e diretti. Facendogli indossare, almeno i primi giorni, anche una maglietta in cotone a trama fitta e in doppio strato, comoda e già lavata una volta.

di Monica Caiti

 

 

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