SOLO IL BELLO DEI “RITOCCHI”

 

A riaprire il dibattito è stata la notizia, rimbalzata pochi mesi fa sui magazine di tutto il mondo, della fondazione dell’Anti Cosmetic Surgery League (Lega Anti-Chirurgia Estetica) da parte di Kate Winslet insieme a Emma Thompson e Rachel Weisz. In questa occasione la nota attrice britannica – che, a soli 36 anni ha già collezionato 6 candidature agli Oscar e 1 vittoria – dichiara di essere immune dalla tentazione del bisturi. Non solo. Con questa mossa (pubblicitaria?), vuole anche incoraggiare le donne a un look naturale e, soprattutto, protestare contro la “dittatura” estetica di Hollywood, che esige dalle star visi levigati e corpi scolpiti anche a età avanzata. Molte, anzi moltissime le donne che la pensano come lei e preferiscono optare per la ruga… libera, senza opporsi al corso degli anni. Molte, ma non tutte. Anzi! Secondo le ultime stime (manca in Italia una statistica ufficiale), nel 2010 i trattamenti di medicina estetica sarebbe aumentato di circa il 30 per cento. Forse la soluzione sta, come sempre, nel mezzo: ritocchi sì, ma con moderazione e senza mai alterare la naturale armonia del viso. Ma è possibile diventare più belle, senza alterare i lineamenti o correre rischi per la salute? Per saperne di più, abbiamo intervistato la dottoressa Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e Vigevano. 

Lei è un’esperta in medicina estetica, riconosciuta a livello internazionale. Dunque, favorevole ai ritocchi. Una cosa, però, vorremmo chiederle in tutta franchezza: secondo la sua esperienza, possono davvero aiutare una donna ad affrontare con più serenità il tempo che passa? 

Certamente sì! Gli effetti che certi trattamenti iniettivi hanno sulla pelle rallentano il processo di invecchiamento. L’importante è che non siano invasivi, non abbiano effetti irreversibili e non intendano “spianare” tutto, ma attenuare segni e imperfezioni: solo così è possibile ringiovanire il viso in modo naturale senza farlo sembrare ritoccato. Essenziale, a questo proposito, il contributo dello specialista che, dopo aver valutato le richieste della paziente anche rispetto al suo viso, all’età, alla tipologia di pelle e allo stile di vita, sa proporle le soluzioni più mirate per le sue esigenze.

Quali sono i trattamenti che si sentirebbe di consigliare a cuor leggero a qualunque donna?

Soprattutto i trattamenti iniettivi che utilizzano gli “skinbooster” (una soluzione viscosa di acido ialuronico Nasha – Non Animal Stabilized Haluronic Acid – a lento rilascio capace di mantenere la pelle sana e ben idratata) e filler riempitivi e rimodellanti. Per le rughe del contorno occhi e della fronte, dovute soprattutto alla mimica facciale, è indicata la tossina botulinica, mentre per eliminare macchie brune, capillari e ringiovanire la pelle, si può puntare su laser e peeling. Li accomunano alcuni innegabili vantaggi. Sono rapidi (bastano pochi minuti nella pausa pranzo e via!) e “socializzanti” (permettono di truccarsi subito e tornare subito alle proprie attività). Inoltre, garantiscono risultati visibili subito (come i filler) o dopo pochi giorni (botox) o nel giro di un paio di mesi (laser e peeling). Infine, il dolore è quasi nullo, anche perché molte formulazioni dei prodotti iniettabili sono arricchiti di lidocaina, un leggero anestetico.

Può spiegarci meglio cosa sono gli “skinbooster” e in cosa si differenziano dai filler?

Si tratta, come dicveo, di un trattamento iniettivo a base di un particolare acido jaluronico Nasha (molto più fluido e meno denso rispetto a quello utilizzato per i filler), che serve a ristabilire la giusta idratazione in profondità e a prevenire l’aging dermico favorendo gli scambi di ossigeno e nutrienti. A differenza dei filler non riempie le rughe, ma richiama acqua nei tessuti e stimola l’attività cellulare che favorisce, a sua volta, la sintesi di collagene ed elastina. Una vera cura di ringiovanimento che consente alla pelle di riacquistare elasticità, ridurre grinze e rugosità superficiali. Il dermatologo effettua una serie di microiniezioni su superfici diffuse di viso, collo, décolleté, mani (ma serve anche per l’interno braccia). Per potenziarne gli effetti, si può alternare lo skinbooster a peeling a base di acido glicolico e scegliere, per la beauty routine quotidiana, prodotti antiaging di nuova generazione a base di alfaidrossiacidi e polidrossiacidi complessi (come gli innovativi Skin Active di NeoStrata).

A chi non ha mai avuto il coraggio di avvicinare un… ago al viso, può spiegare quali sono i tipi principali di filler?

La sostanza resta la stessa, l’acido jaluronico, ben tollerato e assorbito progressivamente dall’organismo. A variare, a seconda degli obiettivi, la consistenza della molecola che rende il gel più o meno fluido. Se il peso molecolare è medio o alto, il filler è in grado di attenuare solchi, rughe profonde nasolabiali e rimodellare zigomi e mento. Per correggere il contorno occhi, fronte e zampe di gallina, bisogna scegliere filler con una consistenza più fluida. Per le labbra e le rughe perilabiali, ci sono formulazioni di Nasha specifiche, morbidissime, capaci di dare un risultato molto naturale. Eventuali rossori e piccoli ematomi scompaiono nel giro di poche ore, al massimo un paio di giorni. Anche lo strumento cambia: dall’ormai noto microago all’apposita “penna” fino microcannule ad hoc, flessibili e senza punta che non traumatizzano i tessuti.

Ma è vero che i filler possono rappresentare anche l’alternativa soft al classico lifting chirurgico?

In parte sì, perché consentono, appunto, di riarmonizzare i contorni del viso appesantiti dal tempo e dalla forza di gravità. La tecnica più evoluta si chiama Soft Restoration. Lo specialista inietta acido jaluronico Nasha mediante una cannula piccola come un ago tradizionale, ma più lunga e con la punta arrotondata. Una volta inserita, può essere manovrata facilmente per arrivare dov’è necessario, grazie alla sua flessibilità e alla scorrevolezza dovuta alla lubrificazione esterna. Evidenti i vantaggi: solo 2/3 pick per ogni lato del viso per intervenire sulle aree interessate, in modo facile e preciso, agendo su tre livelli (profondo, medio, superficiale), senza dolore né traumi. Con la possibilità di utilizzare acido jaluronico Nasha di diversa consistenza, a seconda delle zone da trattare.

Si vedono, un po’ dovunque, poco gradevoli labbra a canotto. Come evitarle, senza rinunciare a restituire pienezza e turgore a una bocca segnata dal tempo?

Basta ricorrere a un vero e proprio filler (ce ne sono di specifici anche per le labbra) solo per effettiva necessità. Limitandosi, negli altri casi, a “rinfrescare” e ringiovanire le labbra, senza aumentarne il volume. Oggi c’è un trattamento ad hoc anche per questo: presentato al recente e prestigioso IMCAS (International Master Course on Aging Skin) di Parigi, è uno “skinbooster” capace di bilanciare l’idratazione in profondità, prevenire l’aging labiale, facilitando gli scambi cellulari e proteggere il vermiglio dai radicali liberi. Risultato: labbra più giovani, più lisce e più turgide, naturalissime e non gonfie.  

L’ultima domanda riguarda l’ormai celebre “botox”. Idolatrato da alcuni, è oggetto, da parte di altri, di campagne diffamatorie che paventano effetti collaterali di ogni tipo e una vasta gamma di “orrori” estetici. Ma è vero che rende inespressivo il viso o peggio lo gonfia in modo innaturale? E soprattutto, si può considerare sicuro?

In realtà, il suo uso corretto non comporta la paralisi dei muscoli, bensì la loro distensione, con  la conseguente riduzione delle rughe a riposo, che senza modificare la mimica. Proprio per questo meccanismo d’azione non può deformare o “gonfiare” i volti, come spesso si crede. Inoltre, il ‘botulino’ è uno dei trattamenti con il margine di sicurezza più ampio in medicina estetica. Sicurezza documentata da studi clinici approfonditi in diverse branche della medicina (neurologia, oftalmologia, pediatria e medicina estetica). Se utilizzato nelle dosi consentite dalla legge (10 volte inferiori a quelle previste per scopi terapeutici), non causa rischi per la salute. Non ha mai provocato complicanze gravi, neanche dopo anni di trattamento sulla stessa persona. 

di Monica Caiti

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