L’ARTE DELLE CAREZZE RIACCENDE IL DESIDERIO

Semplici carezze? No, molto di più. Un gesto che potrebbe diventare un modo per riaccendere il desiderio. E in questi tempi di crisi della coppia, una strategia del genere potrebbe davvero rivelarsi vincente. 

Una ricerca della Stanford University ha dimostrato che questi gesti innalzano l’ossitocina, ormone leader nella chimica delle relazioni: facilita l’attaccamento ed è uno dei motori biologici dell’innamoramento. Non solo: le carezze sono un perfetto mix di dolcezza ed erotismo e, se da un lato riportano all’infanzia e ci fanno sentire amati e protetti come quando eravamo bambini, dall’altro toccano le corde più profonde del desiderio, facendo da miccia all’eros. Per dare e ricevere piacere (ma anche per cementare il legame con il partner), vale perciò la pena di imparare ad usarle, scoprendo quali emozioni possono innescare, a secondo del tocco e dei punti del corpo in cui vengono date.

Ecco una piccola mappa:

MANI. Qui, le carezze rappresentano il gesto più semplice per riallacciare un contatto con il partner, magari dopo un piccolo litigio, o un momento di incomprensione. Per indurre serenità, si può insistere sul punto che corrisponde al plesso solare: è al centro del palmo, sotto il dito medio e va accarezzato con un movimento circolare.

VISO. Sulle guance o sulla fronte, comunicano grande tenerezza perché risvegliano il fil-rouge che ci lega ai nostri primi anni di vita. Sono un passepartout dopo il rapporto sessuale, o nei momenti di grande confidenza, quando magari il partner ha voglia di parlare di se stesso: rassicurano e facilitano il dialogo. Soprattutto se date a mano aperta.

LABBRA. Sono un jolly nei preliminari d’amore, a patto di usare un tocco leggero e delicato e di sfiorarne i contorni: scaldano l’atmosfera e fanno aumentare il desiderio. Per darle, si possono usare le dita, ma anche la punta della lingua, o un frutto.

SPALLE E NUCA. In queste zone si scaricano le tensioni e le carezze sono un antistress. Basta sfiorarle con i palmi ben aperti, con movimenti lenti, ma ritmici. Quando ci si accorge che il partner comincia a lasciarsi andare, si può insistere anche sulla fossetta dietro al collo, proprio sotto l’attaccatura dei capelli: è il punto dell’abbandono.

PIEDI. Secondo la riflessologia, nelle estremità risiedono alcuni pulsanti erotici che, accarezzati, trasmettono calde sensazioni ai genitali. I punti più caldi: gli alluci, il centro della pianta e la base del dito medio che vanno strofinati con un tocco deciso.

BRACCIA. La parte più sensibile: quella interna, soprattutto all’altezza del polso e del gomito. Va accarezzata delicatamente con le mani, ma anche con le labbra, soprattutto nei preliminari d’amore.

IL FONDO SCHIENA, appena sopra la curva dei glutei. Va accarezzato nel pieno di un rapporto sessuale perché innalza la temperatura erotica: prima con leggeri sfioramenti e poi a piene mani e con una certa energia.

PANCIA. E’ la sede delle emozioni più profonde e il momento migliore per accarezzarla è dopo l’amore. Attenzione però al tocco: deve essere leggero, ma dato a mano piena, perché con queste caratteristiche la carezza scalda il cuore e rasserena.

COLLO E GOLA. Zone hot, ma sfiorabili solo quando i preliminari sono ormai avanzati: offrire e scoprire queste aree del corpo è un segno di estrema arrendevolezza e un lasciarsi andare totalmente all’altro. Per questo, vanno accarezzate quando il partner è sufficientemente caldo.

A cura di Ida Macchi

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